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le circonferenze degli ombrelloni

La notizia è vecchiotta, anche se Sleepers me l’aveva spedita immediatamente; ma le vacanze sono vacanze, e non avevo voglia di mettere su l’armamentario per postare sul blog.
Tanto per cambiare abbiamo il solito pool di ricercatori (stavolta dell’università di Valencia, chissà se la ricerca l’hanno fatta a Ibiza) che ha studiato l’utilità degli ombrelloni per proteggersi non tanto dal sole quanto dai raggi ultravioletti. Si scopre così che gli ombrelloni usati per il test sono bianchi e blu, ma soprattutto «alti un metro e mezzo e con una circonferenza di 80 centimetri». Ottanta centimetri di circonferenza significa circa venticinque centimetri di diametro; non dico che siano ombrellini da aperitivo, ma nemmeno un ombrello tascabile da pioggia è così piccolo. In effetti Sleepers ha anche recuperato l’abstract dell’articolo originale, dove si scopre che gli 80 centimetri sono il raggio dell’ombrellone – e la cosa torna – e anche che l’altezza non è 150 cm ma un metro, il che in compenso dà qualche perplessità sull’altezza del turista vacanziero spagnolo. Resta il fatto che a volte non è nemmeno facile copiare i numeri, mi sa!

Ultimo aggiornamento: 2010-08-31 07:00

Geografia politica

[che c'entra la Serbia?] Ieri a Trieste c’è stato un vertice a tre tra i presidenti di Italia, Slovenia e Croazia. Naturalmente il Corriere della Sera, come immagino tutti i quotidiani italiani, ha un articolo al riguardo (pagina 19), e anzi ha mandato un inviato, tal Marzio Breda, che ha scritto il suo articolo (almeno per oggi lo trovate qui) e l’ha consegnato alla redazione.
La redazione, appunto. Redazione che prende l’articolo, lo controlla, immagina che il lettore medio non riesca a capire a quale nazione si riferisca il presidente Napolitano, e quindi chiosa inserendo una n.d.r.: il paese che il nostro presidente si augura possa entrare presto a far parte dell’Unione Europea è “ovviamente” la Serbia.
Caro ignoto redattore della versione cartacea del principale quotidiano italiano: c’è un vertice fra tre nazioni, che stanno sulle due sponde dell’Adriatico. Due di esse (Italia e Slovenia) fanno parte dell’Unione Europea, la terza (Croazia) no. Secondo te, a quale nazione si stava effettivamente riferendo Napolitano? E cosa mai ti ha fatto decidere di aggiungere una nota insensata per spiegare una cosa già implicitamente scritta nel testo?

Ultimo aggiornamento: 2010-07-14 10:15

o punto o virgola

[o punto o virgola] Rectoscopy mi segnala un articolo del Corsera, linkato a partire dal ritaglio quassù. Come vedete, la prima cifra indicata (13,8 milioni di euro) usa la virgola come separatore decimale, mentre la seconda (5.572 milioni di euro) usa il punto, a meno che il tutto non fosse davvero costato cinque miliardi e mezzo. Intendiamoci: anch’io a volte uso la virgola e altre volte il punto, però sto bene attento a lasciare la stessa notazione nel singolo documento. Qua invece abbiamo una confusione a distanza di meno di una riga. Rispetto a quello che normalmente si trova scritto nei quotidiani non c’è nemmeno gusto, ma tant’è…

Ultimo aggiornamento: 2010-07-02 13:49

debito pubblico record: sai che novità

Sono arrivati i dati sull’indebitamento italiano ad aprile 2010: 1.812 miliardi e rotti, contro i 1.797 di marzo e i 1.749 dell’aprile scorso. Repubblica titola «Bankitalia, debito pubblico a livelli record»; il Corriere, «Debito pubblico: record ad aprile»; La Stampa, «Bankitalia: record del debito pubblico»; persino Il Sole – 24 Ore scrive «Debito pubblico record ad aprile», continuando con un «rallenta il calo delle entrate» che fa scoprire il piacere di usare le derivate per nascondere le brutte notizie. Occhei, Il Giornale ha preferito titolare «Italia meglio di Parigi e Berlino – Produzione in crescita dell’1%» con occhiello «Il debito sale a 1.812 miliardi ma non spaventa. Ecco perché», ma lì si fa sinergia familiare.
Il punto è che il totale del debito pubblico italiano cresce per dieci mesi l’anno, tranne nei mesi in cui si paga anticipo e saldo delle tasse, e il calo del debito in quei due mesi è velocemente recuperato, anche poi a causa dell’inflazione che fa crescere i valori assoluti. Ho preso questo documento (purtroppo fermo fino al 2007) e guardato il debito dal 2001 al 2007; ecco il numero di mesi per anno in cui c’è stato un “debito pubblico record” (ho scelto il non consolidato, ma non cambia molto). 2001: 5; 2002: 10; 2003: 3; 2004: 5; 2005; 5; 2006: 5. Passando ai bollettini economici della Banca d’Italia per gli ultimi anni, abbiamo 2007: 3; 2008: 5; 2009: 9. È vero che il record precedente (1.802 miliardi) resisteva da ben sei mesi; ma in media ogni due mesi abbiamo un nuovo record. È proprio il caso di titolare cinque volte l’anno che il debito pubblico è arrivato a un risultato record? Non si può cercare ogni tanto qualche altra frase?

Ultimo aggiornamento: 2010-06-15 11:44

dominii, siti, indirizzi IP: la solita confusione.

Per l’ennesima volta un articolo su uno dei maggiori quotidiani italiani, questa volta il Corsera, mostra come i nostri giornalisti non siano ancora riusciti a capire l’abc di come funzionino nomi e indirizzi in Internet.
Eva Perasso parte da una notizia direi corretta, che tra pochi mesi non ci saranno più indirizzi IPv4 a disposizione, e riesce a tirare fuori come conseguenza che “per trovare un dominio libero tra quelli di vecchia generazione si spenderà sempre di più”, seguendo un percorso tutto nella sua testa.
Provo a spiegare per l’ennesima volta la differenza tra nomi e indirizzi. Queste notiziole sono ospitate all’indirizzo 80.94.113.103, e al nome xmau.com, il che significa che a xmau.com è associato l’indirizzo 80.94.113.103. Ma non è scritto da nessuna parte che l’associazione sia biunivoca, cioè che a un nome corrisponda uno e un solo indirizzo e viceversa! Un sito molto grande potrebbe avere più indirizzi, un po’ come il palazzo sede di una banca potrebbe avere più numeri civici, e soprattutto a un indirizzo IP possono corrispondere molti dominii, proprio come molte famiglie di un condominio abitano allo stesso numero civico della stessa via della stessa città. Il concetto non mi sembra così complicato, ma a quanto pare non entra proprio in testa al giornalista tipo. Certo, la mancanza di indirizzi IPv4 si farà sentire, ma non certo per quelle ragioni, o per “i pacchetti di siti acquistati per compiere frodi”…
Aggiornamento: (5 maggio, 11:30) Dopo tutto lo sputtanamento ricevuto, ma soprattutto dopo che Mantellini ha raccontato che non era nemmeno stato rettificato, quelli del Corsera hanno cancellato la pagina :-)
Aggiornamento: (5 maggio, 13:30) L’articolo è tornato in linea, con l’occhiello «Il seguente articolo era stato pubblicato in una prima versione contenente alcune gravi imprecisioni. Pubblichiamo a seguire una revisione del testo e chiediamo scusa ai lettori. La redazione.» e le frasi incriminate cancellate. Resta comunque poco chiaro chi si accaparri gli indirizzi IPv4, e insomma non segnalerei certo l’articolo per chi volesse sapere cosa sta succedendo: però è giusto apprezzare la redazione del Corriere che ha scritto nero su bianco “ci siamo sbagliati”.

Ultimo aggiornamento: 2010-05-04 15:06

molecolone

Ruphus mi segnala questo articolo della sezione Scienze (yuk!) di repubblica.it, dove si legge questa frase:
«Per essere solubili nel metano liquido non devono avere più di 6 atomi (contro i 10 delle molecole terrestri). La rosa delle possibilità si è così ristretta a circa 3.400 molecole, fra cui carbonio, azoto, ossigeno, zolfo e fosforo.».
Di per sé non c’è nulla di male a parlare di molecole di azoto (N2), ossigeno (O2) e simili. Peccato che la frase così com’è è più o meno corretta ma piuttosto stupida: e in effetti andando a cercare la press release originale si trova qualcosa di leggermente diverso: «The solubility of chemicals in liquid methane is very limited, and strongly dependent on molecular weight. With a few exceptions, molecules with more than 6 heavy (non-hydrogen) atoms are essentially insoluble. So a metabolism running in liquid methane will have to be built of smaller molecules than terrestrial biochemistry, which is typically built of modules of around 10 heavy atoms. However you can only build around 3400 molecules from such a small number of atoms if you are limited to the chemistry that terrestrial life uses i.e. carbon, nitrogen, oxygen, and sulphur and phosphorus in very limited chemical contexts.»
In pratica, Bains dice che le molecole solubili nel metano liquido possono al più avere sei atomi a parte quelli di idrogeno e che se si vogliono usare i componenti chimici delle molecole organiche terrestri ci sono circa 3400 molecole possibili. Ora capisco che spesso si usi il riassunto automatico di Word per accorciare i testi; ma magari qualcuno potrebbe anche ricordarsi che un articolo scientifico, per quanto lo si voglia rendere divulgativo, non può essere assemblato più o meno a caso!

Ultimo aggiornamento: 2010-04-14 11:05

Notizie e notizie

Venerdì sera ci è capitato, mentre eravamo nella stanza d’albergo, di vedere il Tgcom, modo in cui Mediaset – per mezzo di Paolo Liguori direttore – dà le notizie in pillole ai suoi fedeli videoascoltatori.
Terminati i due minuti del notiziario, Anna mi guarda e mi fa “tutto qui? e le notizie?” al che le rispondo che no, le notizie serie sono state date: ad esempio che le ore di cassa integrazione a marzo sono più che raddoppiate rispetto all’anno scorso e che il deficit 2009 si è attestato al 5.2%. Peccato che queste notizie siano state solo inserite nella striscia che scorreva in basso, e che non so quanto venga letta dal telespettatore tipo.
Devo dire che non mi aspettavo proprio qualcosa del genere, e da un punto di vista asettico non posso che apprezzare la furbizia di Liguori: le notizie ci sono tutte, e nessuno può rinfacciargli nulla!

Ultimo aggiornamento: 2010-04-06 07:00