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ah, l’Inps

Non so se ricordate la storia del riscatto degli anni universitari ai fini della pensione: ne parlai qui e qui.
Ordunque, a luglio mi arrivò una simpatica missiva in cui la signora o signorina Inps mi comunicava che – novità delle novità – avevano attivato la possibilità di pagare le rate della pensione via RID. Che bello, dico io, non devo più andare ogni mese in posta. Compilo tutto, il 2 agosto mi arriva una lettera di accettazione, il 31 agosto effettivamente vedo l’addebito in conto e sono moderatamente felice. Poi arriva il 30 settembre e non vedo addebiti. Arriva il 29 ottobre e non vedo addebiti. A questo punto mi preoccupo e comincio a chiedere lumi agli uffici e per telefono. Risposta: «boh, queste cose sono gestite da Roma, noi non ne sappiamo nulla. Ma probabilmente è colpa della banca che non manda il pagamento». (sì, stiamo parlando di un RID, cioè di qualcosa che funziona alla rovescia: io do l’ok per farmi prendere i soldi, e finché non lo tolgo e nel conto ci sono soldi la banca paga).
Martedì, ultimo giorno lavorativo di novembre, vedo che c’è di nuovo un addebito, ma di una cifra leggermente più bassa. Comincio a subodorare qualcosa, e torno negli uffici Inps per l’ennesima volta. (Nota: questo riscatto finisce nel fondo lavoratori telefonici, che è una gestione separata rispetto a quella standard: il risultato è che quando va male devo aspettare che quello prima di me finisca la pratica, altrimenti passo subito). Naturalmente la procedura standard per vedere il mio stato contributivo al computer non funziona: con quella secondaria e dopo una telefonata al backoffice mi viene detto che hanno rifatto i conti degli interessi legali (come da comunicazione di aprile) e fatto ripartire da zero il conteggio; le tre rate che avevo già versato mi verranno (con la stessa calma, immagino) rimborsate. Ora aspetto solo che a gennaio o febbraio mi arrivi l’avviso scritto di questa modifica, come del resto specificato nella missiva di aprile; e ho imparato a non chiedermi come sia possibile che ad agosto mi abbiano detto che era assolutamente impossibile fare una cosa del genere, e la cosa più semplice fosse continuare a pagare la rata più elevata e chiedere il rimborso alla fine.

Ultimo aggiornamento: 2010-12-03 07:00

un centesimo trovato è un centesimo guadagnato

Una mia mania generalmente non troppo pericolosa né per me né per gli altri è raccogliere le monetine che trovo per strada. Andando in bicicletta ho il tempo di vederle e fermarmi; e visto che pedalo sulla strada e non sul marciapiede ho maggiori possibilità di trovarle. Questa settimana ho così guadagnato ben tre centesimi, due lunedì e uno martedì (mercoledì mattina nevicava, e sono andato a lavorare in metropolitana).
Un’altra mia mania è che questi centesimi finiscono tutti in un’apposita scatoletta, quindi non ci guadagno in realtà nulla; mi chiedo però come mai ci siano tante monetine per terra. Forse che sono così piccole e di poco valore che (a) non ci si accorge di perderle e (b) non vale nemmeno la pena di chinarsi a tirarle su?

Ultimo aggiornamento: 2010-12-02 07:00

Dichiarazione di voto

domenica ci saranno le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco milanese per le elezioni della prossima primavera. Io andrò a votare – il che non è poi così scontato, di primarie ne ho già saltate un paio – e voterò per Giuliano Pisapia. La scelta l’ho fatta quando si è candidato, e non la cambio nemmeno dopo che lui ha incassato il sostegno di Sinistra e Libertà e (orrore!) quello del Codacons; purtroppo uno non sempre può scegliersi gli amici.
E gli altri tre candidati? Michele Sacerdoti lo conosco dai tempi della purtroppo persa battaglia per salvare il Bosco di Gioia; è una bravissima persona, lo vorrei sicuramente in giunta, ma non mi pare che abbia la caratura per fare il sindaco. Valerio Onida non credo abbia bisogno di presentazioni, e ha anche una bella voce :-); quello che mi preoccupa è la sua età, visto che non penso proprio che un settantaquattrenne debba ricoprire posizioni che richiedono un impegno costante. Stefano Boeri? Beh, a me dà l’impressione di ferrantite. Vi ricordate Bruno Ferrante, candidato sindaco cinque anni fa e poi finito a lavorare per Ligresti? Ecco, non ho nessuna voglia di ritrovarmi con qualcosa del genere. Potrei sbagliarmi, come ad esempio mi ero sbagliato sul buonanima di Riccardo Sarfatti; ma preferisco non rischiare.

Ultimo aggiornamento: 2010-11-11 09:55

ospedali e computer

Stamattina ero di nuovo al Niguarda per far togliere i punti a Jacopo. Vista l’esperienza di venerdì scorso ero piuttosto tranquillo; peccato che oggi le cose non siano andate esattamente come l’altra volta. Occhei, sono arrivato alle 8:41 (come da bigliettino di prenotazione) invece che alle 8:15; però non è possibile che sia riuscito a passare all’accettazione alle 9:35. Notate che io avevo una coda separata, DB che sta per “diversamente abili – gestanti – bambini”; mentre sono arrivato chiamavano il DB-015 (io avevo lo 027) e il numero successivo è stato chiamato alle 9 passate. Dopo una decina di minuti sono passato a prendere anche un numerino di accettazione “standard”; è vero che c’erano cento persone prima di me, ma stavo rischiando di dover utilizzare quell’altro numero. Considerando che non sono servizi realmente diversi (un qualunque sportello può fare accettazione di qualunque tipo, anche se in pratica non fanno così: chissà mai perché) significa che potrebbero anche evitare di far finta di favorire i “diversamente abili”.
Ottenuto il numero, c’è stata più di un’ora e mezzo di attesa per l’ambulatorio, fino a quando Anna (che a un certo punto è venuta a darmi il cambio portandosi dietro Cecilia) ha gentilmente fatto notare che i bimbi stavano finendo l’autonomia: a quel punto miracolosamente sono passati immediatamente, molto all’italiana. Ciliegina sulla torta: non è stato fatto il foglio di dimissioni, perché “non c’era la rete funzionante”. Senza parole.

Ultimo aggiornamento: 2010-11-02 15:19

Contratto di solidarietà

Prima di pranzo ci è arrivata copia dell’accordo firmato da Telecom e CGIL-CISL-UIL dove abbiamo scoperto che dall’8 novembre per due anni ci applicheranno un contratto di solidarietà. Per quanto ci riguarda, il taglio dello stipendio sarà del 3,27%, o detto in altro modo 18 giorni in cui dovremo stare a casa nei prossimi due anni; ma ci sono gruppi il cui taglio è dell’8% e addirittura del 15%, mentre pochi fortunati continueranno a lavorare a tempio pieno. Almeno questo è quanto sono riuscito a capire dal verbale d’accordo, evidentemente scritto in politichese stretto che io parlicchio solo un po’.
Ora, possiamo chiederci la necessità di un contratto di solidarietà per un’azienda che nel primo trimestre 2010 ha fatto solamente 601 milioni di euro di utile e nel secondo altri 610. Ma non è di questo che voglio parlare.
Sono andato a recuperarmi i comunicati di SLC-CGIL e FISTel-CISL quando ci fu l’accordo del 4 agosto che – sempre leggendo l’accordo attuale – aveva previsto questi contratti. La CGIL ha scritto «In particolare 1100 esuberi dichiarati divengono lavoratori da formare nuovamente e da riconvertire verso altre aree aziendali (con particolare attenzione alle riconversioni verso la rete), accompagnati da strumenti di integrazione al reddito durante il periodo di formazione (contratti di solidarietà) garantendo a tutti la ricollocazione dentro l’azienda.» Per quanto riguarda la CISL, «Saranno, inoltre, utilizzati i contratti di solidarietà e la formazione per i 1100 lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e per i 450 lavoratori di SSC e saranno rinnovati per altri 2 anni i contratti di solidarietà per il 1254-DA.». Persino a posteriori ho problemi a capire che quanto scritto lì indicava contratti di solidarietà per ventinovemilaerotti lavoratori. E posso garantire che da agosto a oggi non ho ricevuto nessuna spiegazione di cosa stava succedendo da nessuno di nessun sindacato, né quello di cui pago la quota di iscrizione né dagli altri due. Se tanto devo fare tutto da solo (e perdere tempo a ridire le stesse cose a tutti i colleghi, nonostante io abbia appeso in bacheca la copia dell’accordo da me annotata con tutto quello che so) posso anche lasciare perdere l’iscrizione…

Ultimo aggiornamento: 2010-10-21 13:59

Io e la Immanet

[io alla Immanet]Come molti sanno, in ismiziano non esiste una traduzione esatta del sintagma “conflitto di interessi”; il termine usato abitualmente, mükkiiåtøng, significa infatti letteralmente “sinergia”.
Pertanto non c’è nulla di strano se, pur essendo io un’azionista di lunga data della Immanet – vedi colonna a destra nel mio blog – da stamattina faccia parte della forza “lavoro” Immanet, in qualità di Over-Chief Usenetter, con ufficio al sesto piano (Legale-Amministrazione) del palazzo Immanet. Un aperitivo ismiziano virtuale a chiunque passi a salutare!
Il momento storico è stato immortalato da par suo dal Maestro R:ob Grassilli, che ringrazio caldamente. Per la cronaca, il ghigno leggermente mefistofelico che appare nell’istantanea è dovuto al mio sentirmi finalmente parte di una grande famiglia… oltre a un effetto collaterale di avere visto Saporello alla macchinetta del caffè.

Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:05

Non ho più il fisico

Ieri mattina siamo passati in centro perché dovevamo cercare delle pantofole per i giovini e delle ciabatte da piscina per me. La prima parte è durata più del necessario, e si era pertanto avvicinata l’ora della pappa per i giovini. Considerando che la domenica mattina passa un tram ogni quarto d’ora se va bene, e visto che in piazza Cairoli il passaggio 4 era dato “tra sei minuti” e il tram doveva fare il giro per andare al capolinea ho detto “ce la facciamo al pelo a entrare, comprare, pagare e prendere il tram”.
Il piano era andato abbastanza bene tranne che per il pagare: c’erano un paio di persone in coda, al che ho detto ad Anna “tu comincia a uscire con passeggino e tutto, io spero di farcela a pigliare il tram al volo altrimenti mi invento qualcos’altro”. Anna ha brontolato un po’ ma poi si è convinta; io ho pagato, sono uscito e mi sono visto il tram partire dal capolinea. Ho fatto un po’ di conti, ho pensato che la fermata dopo era davanti al Piccolo, quindi a quattrocento metri circa di distanza, e il tram aveva due semafori da passare; poteva valer la pena correre a prenderlo. Mi sono così lanciato, mentre ero in via Arco ho anche battuto sul vetro del tram per avvisare Anna delle mie intenzioni, e sono arrivato alla fermata un minuto prima del tram.
Tutto bene? Macché. Ci ho perso dieci minuti per tornare a respirare decentemente.

Ultimo aggiornamento: 2010-10-11 11:36

il mio primo ebook

Non ho ancora capito bene il perché, ma sembra che quest’anno sia di moda scrivere ebook. Diciamo che il blog sembra così anni ’00, e quindi tutti si lanciano a fare qualcosa di nuovo. Non importa che nessuno abbia un lettore di ebook; quello è secondario. E chi sono allora io per esimermi, logorroico qual sono?
Potete così trovare – per il momento solo sul mio sito – un ebook dal titolo Matematica liofilizzata e dal sottotitolo “I primi cinquanta post sul Post”. Roba riciclata, insomma; la raccolta di quello che ho scritto sull’altro mio blog, riguardata e rimessa in sesto pensando appunto alla fruizione in un libro, ancorché elettronico. Garantisco che ho dovuto smadonnare più per l’impaginazione che per preparare inizialmente il testo.
I link? al momento sono questi:
* http://xmau.com/mate/liof/MatematicaLiofilizzata.epub per chi preferisce il formato ePub
* http://xmau.com/mate/liof/MatematicaLiofilizzata.mobi per chi ha il Kindle, e quindi Jeff Bezos gli vieta di leggere quello che dovrebbe essere il formato standard. (Il file è stato convertito automaticamente, non garantisco del risultato)
* http://xmau.com/mate/liof/MatematicaLiofilizzata.pdf perché il PDF bene o male lo leggono tutti.
Mi stamperò qualche copia su Ilmiolibro.it (mi costeranno 9 euro più spese di spedizione; se pensate che comprarlo da Feltrinelli costerebbe 13 euro e mezzo è già qualcosa) come sfizio mio, anche perché mi sa che non troverò un editore che rischi di pubblicare qualcosa che in rete può essere preso aggratis. Io credo che i due mercati siano ben distinti, ma fa lo stesso. Diciamo insomma che non sono ancora un vero autore, visto che non ho alcun libro pubblicato.
Buona (spero) lettura, e ditemi che ne pensate!

Ultimo aggiornamento: 2010-09-30 02:30