Oggi piovicchiava; non troppo da dovere usare un ombrello, ma abbastanza da bagnarsi. Così mi sono messo in testa il cappello da ciclista-sotto-la-pioggia (lo vedete nel mio avatar sul Friendfeed, per esempio) e sono uscito così a pranzo. Bene: la gente mi guardava e ridacchiava.
Sono vecchio, e me ne accorgo anche da queste piccole cose: una volta mi arrabbiavo oppure arrossivo per queste cose, adesso guardo in faccia la gente con lo sguardo “embè?”. Però c’è una cosa che mi è rimasta a frullare in testa. Il cappellaccio al posto dell’ombrello ha degli indubbi vantaggi: ti lascia entrambe le mani libere e non ti fa rischiare, quando è smesso di piovere e hai chiuso l’ombrello, di ficcarlo nelle gambe se non peggio di chi passa vicino a te. Però il cappello non è il modo standard per ripararsi dalla pioggia, e quindi la gente per default si mette a ridere invece che provare a pensare se ha un senso oppure no. Ecco: il non pensare mi pare sì qualcosa di preoccupante.
Ad ogni modo, quando torno a casa il cappello lo uso ancora :-)
Ultimo aggiornamento: 2013-03-06 17:08