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Carta di credito e database

Io ho una carta di credito corporate. Questo significa che non pago le spese della carta (le paga l’azienda, immagino): per il resto finisce tutto sul mio conto corrente, anche se con valuta sfalsata di un mese (perché formalmente devo usare la carta per le spese di trasferta, quindi devo prima essere rimborsato dall’azienda).

La mia carta scade a fine giugno. Ieri mi è arrivata una mail di BikeMi che mi segnala che la carta è in scadenza e che quindi devo cambiare i dati. Faccio mente locale, e mi connetto sul sito del gestore della carta di credito per controllare le informazioni. Firefox mi dice che non ci pensa nemmeno a fare un collegamento, perché il sito è poco sicuro. Cominciamo bene.

Mentre uso una vecchissima versione di Internet Explorer per connettermi, intanto chiamo il numero telefonico per l’assistenza. Metto tutti i codici possibili e immaginabili, mi risponde una signora, mi richiede di nuovo la data di nascita e l’indirizzo, e poi mi fa “aveva un indirizzo precedente a questo?” Sì, faccio io, e snocciolo quello dove ho abitato fino alla nascita dei gemelli. “Eh, perché noi il 21 aprile abbiamo mandato la nuova carta a quell’indirizzo lì”. Notate che (a) le lettere di addebito arrivano regolarmente al mio indirizzo, e soprattutto (b) che nel 2010 e nel 2013 la carta di credito mi è arrivata a casa, mica al vecchio indirizzo.

A quanto pare si sono fumati l’anagrafica e hanno preso un backup vecchio di almeno sette anni, come mi ha confermato un mio collega che ha esattamente lo stesso problema. Ora, capisco che non vuoi far sapere in giro che le tue procedure informatiche non sono esattamente a prova di disastro. Però, in casi come questo, non ti viene proprio in mente che se hai due indirizzi diversi magari puoi allegare alla lettera di addebito un messaggio con testo “per motivi di supercazzola, la preghiamo di confermare che l’indirizzo a cui stiamo spedendo questa lettera è presidiato”? In secondo luogo, la carta di credito è inviata come assicurata (con la carta non attiva, almeno quello). Se è stata spedita il 21 aprile, si suppone che sia arrivata a Milano da più di un mese, e il postino deve essersi accorto che non c’era il mio nome e quindi dovrebbe avere inviato al mittente la carta. Dove diavolo è finita?

Aggiornamento: (1. giugno) In questo momento la pagina del sito afferma “Carte attive non presenti” (e lo stesso capita al mio collega). Mi sa che devo riesumare la mia Amex.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-01 11:39

reminder

Ieri pomeriggio alle 16:47 mi arriva una mail del medico AVIS che risponde agli auguri di buon compleanno che gli avevo fatto la settimana scorsa e mi dice “ho trovato un sistema rapido per poter fare A MENTE quadrati (questo e’ facile) cubi, radici quadrate e radici cubiche!!!” (don’t ask, il mondo dei donatori di sangue è peculiare). Io leggo la mail, penso Beh, tanto ne possiamo parlare tra due settimane, quando andrò a fare la donazione che sarebbe stata oggi ma ho spostato perché sono marcio”. Poi penso “Ehi! ma l’ECG non l’ho spostato, ed è tra meno di un quarto d’ora!”
Diciamo che ho fatto un elettrocardiogramma “quasi sotto sforzo”, tanto che avevo 138/80 di pressione e 85 pulsazioni al minuto, nonostante i venti minuti di riposo dopo la pedalata verso largo Donatori di sangue (che per fortuna è vicina). Però stavolta ho ricontrollato e aggiunto il promemoria per il 9 giugno :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-27 09:13

Io sarei lì

Io sono qui Anche quest’anno Openpolis ha fatto il test elettorale, questa volta per le grandi città dove si vota per le amministrative. Ci sono venti domande, così ad occhio una quindicina uguali per tutte e le altre locali. Nell’immagine potete vedere dove sarei finito io.
Premesso che questi sono semplici giochini, vi siete accorti che c’è un problema metodologico di base? (ne parlo sul Post, btw)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-26 15:43

Procedura online e di ufficio

Mi sono dimenticato di iscrivere i bimbi al servizio di MilanoRistorazione per le prime due settimane di giugno al centro estivo. La procedura online terminava lunedì 16, e io mi sono collegato mercoledì 18 nel pomeriggio. Colpa mia, insomma. Giustamente non trovo nessun link, e quindi ieri sera decido di aprire un ticket. Stamattina ricevo la suddetta risposta:

facendo seguito alla sua richiesta, siamo spiacenti di comunicare che non è più possibile procedere con l’iscrizione online al servizio refezione Centro Estivo 2016, in quanto il termine utile è scaduto il 16/05/2016.
Provvederemo all’Iscrizione d’Ufficio a seguito di conferma di accettazione, da parte degli Uffici del Comune di Milano, della domanda di prenotazione del servizio.

Se il “servizio” prenotato è quello del centro estivo, la conferma mi è arrivata il 4 giugno, altrimenti la mia conoscenza del burocratese è molto subottimale. Ma nel primo caso, perché allora richiedere l’iscrizione online se tanto poi iscrivono i bimbi d’ufficio? (Ad ogni modo, visto che i quasisettenni mangiano ancora meno cose di me, probabilmente la schiscetta tutti i giorni mi costava di meno e li nutriva di più)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-19 14:39

Gianluca Comazzi, Ti rispondo ancora

Gianluca Comazzi, l’anno scorso mi avevi scritto e io ti avevo risposto. Però evidentemente non hai letto la mia missiva, probabilmente perché non l’ho inviata a scrivicomazzi@gmail.com – ma l’anno scorso non mi pare tu avessi creato quella casella di email – visto che ieri, tornato a casa, mi sono trovato nella buca delle lettere due tue lettere, una indirizzata a me e una a mia moglie, proprio come l’anno scorso. Sì, continuiamo a vivere nello stesso appartamento, quelli del Family Day dovrebbero essere contenti.

Oggettivamente ci sono differenze rispetto alla lettera dell’anno scorso. Questa volta la busta non è intestata COMUNE DI MILANO ma è una semplice busta bianca: Ti garantisco che ho molto apprezzato questo tocco. Altre cose sono rimaste identiche: il partito a cui Tu afferisci è lo stesso, e questo Ti fa onore in un mondo di banderuole. (Occhei, cinque anni fa eri stato candidato per Milano al Centro, ma quando sei subentrato a Mariolina Moioli in Consiglio Comunale ti sei subito iscritto al gruppo di Forza Italia. Ma diciamolo, queste liste civiche contano poco o nulla). Un’altra cosa che è rimasta identica è la Tua fissazione per le telecamere: nella lettera, mi comunichi “con grande gioia” che “così come avrai potuto notare, sono riuscito grazie al mio (Ordine del Giorno) approvato in Consiglio Comunale a far installare quindici Telecamere di sicurezza”. (Maiuscole e parentesi sono copiate dalla Tua lettera, non mi sognerei mai di aggiungere alcunché).

Vedi, Gianluca Comazzi: Ti devo confessare che non mi sono accorto delle Telecamere. Riconosco però che questo è un mio problema. Quello che però mi pare strano è che dal 9 settembre 2014 quando fu approvato il Tuo Ordine del Giorno a oggi, l’unica cosa che Tu ritieni di aver fatto di importante è stata questa. Avrei capito se tu fossi stato in un Consiglio di Zona, che aveva ben pochi poteri: ma come consigliere comunale mi sarei aspettato qualcosa in più. Non Ti pare un po’ poco?

Con immutata stima.

P.S.: non è che puoi togliermi dal tuo indirizziario? Non credo che nella zona ci sia più di un Maurizio Codogno, quindi la cosa non dovrebbe essere così difficile… e come Ti ho detto, tanto Tu stai scrivendo anche a mia moglie, quindi non mi perderei comunque le Tue informazioni.

serendipity

Come forse sapete, uno dei miei difetti è di non concentrarmi mai su un’unica cosa per volta. Per esempio, io leggo contemporaneamente quattro o cinque libri per volta, a seconda del momento oppure del luogo in cui mi trovo. Questo è un mio problema.
Quello che però trovo strano è che mi capita di leggere le stesse cose nonostante i libri siano di tema diverso. Per esempio qualche settimana fa ho letto della nascita della Royal Society in Infinitesimi di Amir Alexander e in L’universo meccanico di Edward Dolnick, e questa settimana ho trovato il concetto di induzione in Hume sia in Non sparate sulla scienza di Robin Dunbar che in The Bubble Filter di Eli Parisier (e chissà, visto che sto leggendo anche Documentalità di Maurizio Ferraris magari me lo trovo anche lì).
Vi garantisco che la cosa mi perplime, anche se mi dà l’opportunità di imparare davvero qualcosa vedendo i modi diversi in cui è trattata :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-17 13:06

Ho venduto un numero negativo di copie

Come forse ricordate, Matematica in pausa caffè non è stato il primo libro che ho pubblicato. Nel 2011 è stato edito per i tipi di Vallardi Matematica in relax (non ho una grande fantasia con i nomi, lo so), che è ancora in catalogo.
Ieri mi è arrivato il resoconto delle vendite 2015, e ho scoperto di aver venduto −9 copie. Sì, un numero negativo. Per chi si fosse stupito, provo a spiegare cosa è probabilmente successo. Le librerie non comprano i libri, ma li prendono in conto vendita: quindi hanno sempre il diritto di rimandarli all’editore. Sulle novità da bancone questo significa che si prendono pacchi di libri e dopo qualche settimana li tolgono per fare spazio ad altri pacchi; per libri come il mio dove tipicamente viene presa una singola copia è più probabile che ci siano state librerie che hanno chiuso e restituito quello che avevano. Il risultato finale è che il mio bilancio annuale è di −4,76 euro, che sommati ai −7,75 dell’anno scorso (non avevo mica recuperato l’anticipo datomi con le royalties…) fanno un totale di −12,51 euro.
Per chi fosse preoccupato delle mie finanze, una rassicurazione. L’edizione elettronica del testo ha venduto ben 42 copie, per un totale di 31,54 euro: quindi finalmente i miei conti sono in nero. Mi sento come quelli che hanno pagato l’ultima rata del mutuo ;-)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-12 09:36

sono un pericoloso terrorista

Oggi in pausa pranzo ero in piazza Duomo, e mi sono detto “proviamo a passare dalla Porta Santa”. Non si può entrare in Duomo senza pagare il biglietto, ma una porta a sinistra è stata promossa a Porta Santa, immagino con l’ingresso a una minuscola parte della chiesa. Immagino, perché non sono potuto entrare. Nel mio marsupio avevo come al solito il coltellino svizzero, con il quale avrei potuto incidere le panche (come spiegatomi dai militari di guardia, a cui avevo detto “mica è una bomba”).
Tralasciamo banalità come il fatto che con le mie chiavi avrei potuto fare gli stessi danni. Immagino che a questo punto la stessa cosa capiti per i visitatori paganti del Duomo, e non è venuto in mente a nessuno di mettere un sistema di armadietti dove lasciare gli oggetti potenzialmente pericolosi, più o meno come fanno in tutte le banche. Grande idea, vero?

Spero che il buon Dio si accontenti del mio onesto tentativo :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-11 16:01