Martedì mi sono improvvisamente ricordato che non avevo ricaricato la mia sim Vodafone. Dovevano essere passati almeno 12 mesi, perché il numero è indicato come non attivo. Peccato, perché la sim aveva sicuramente più di trenta euro. Certo, potrei spendere 8 euro (o sono 10?) per farmi riattivare la scheda, e probabilmente altri cinque di ricarica. Ma mi sono fermato a pensare – avere letto qualche libro di Matteo Motterlini mi ha aiutato – e ho fatto due conti. Quel numero non lo uso da anni. L’ultima volta che mi è capitato di farci qualcosa è stato in effetti poco più di un anno fa, quando mi sono ritrovato tra i piedi Vodafone Exclusive senza ovviamente che l’avessi chiesto. Quindi, con la scusa di non perdere i trenta e fischia euro, continuavo a mettercene cinque l’anno. Non sono tanti soldi, vero, però il principio è totalmente irrazionale. Ergo, chi per puro caso avesse ancora quel numero (un 348-xxx-xxxx) può tranquillamente buttarlo via.
P.S. Presumo che lo stesso succeda con Tim, Wind e Tre. Non sto insomma facendone un problema di singolo operatore telefonico. Diciamo che è proprio il sistema ad essere bacato.
