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l’editoria andrà in crisi

Non so se qualcuno ha dato un’occhiata allo scaffale di libri che ho comprato ma non ho ancora letto o c’è qualche altra ragione nascosta, ma quest’anno per Natale l’unico libro che ho ricevuto è Il Chiosco di Bruce Sterling, che non è esattamente un’opera da mille pagine.
Se sentite gli editori lamentarsi, sappiate che è anche per colpa indiretta mia.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-25 19:53

Buon Natale

La cosa più semplice sarebbe stata copincollare quanto scritto da PTWG, però forse non è lo spirito giusto :-) Riprovo per conto mio, allora.
Ho già delle idiosincrasie verso gli auguri di Natale, ma riesco a tenerle a bada su quelli personali (in senso lato: se li si spedisce a una mezza dozzina di amici con cui ad esempio si va sempre a fare le ronde pestanegri, hanno un senso di “appartenenza”). Ma gli auguri copincollati, per email o sms, sono una iattura che dovrebbe essere punita con il taglio della connessione. Ora mi direte “perché? vent’anni fa forse non si scrivevano tutti i bigliettini di auguri copiando la stessa frase e giusto cambiando l’ordinale dell’anno?” A parte che quando facevo qualcosa del genere ogni frase era scritta pensando al ricevente, faccio notare che ci voleva comunque della fatica separata per ogni persona, visto che ti toccava scrivere tutto da capo… non ho mai visto nessuno che si preparasse un bel timbro per scrivere “tanti auguri ecc. ecc.” Adesso nell’ipotesi più fortunata l’unica fatica è comporre una volta per tutte il testo, se non lo si prende dal messaggio ricevuto da qualcuno che si è mosso prima, e mettere i vari nomi in Bcc: o Ccn:. Sai che fatica. Interesse verso i riceventi: zero. Poi è chiaro che assumo la perfetta buona fede di chi fa queste cose: non chiedetemi solo di unirmi a loro. Detto in altro modo: se mi hai inviato auguri “in batteria” e non hai ricevuto indietro nulla, sappi che è normale, ma non chiederò a Gesù Bambino che ti mandi a fare qualche millennio di purgatorio (a Natale siamo tutti più buoni…)
Esaurita questa lunga premessa, passo a rivolgermi al mio lettore ignoto, che passa di qui per caso perché catapultato da Google, o che magari mi legge tutti i giorni mai non ha mai scritto nemmeno un commento. Caro lettore, che tu ritenga o no che duemila e rotti anni fa sia nato il profeta e sobillatore descritto nei vangeli, e che tu ritenga o no che quel fanciullo fosse il Figlio di Dio, non importa. Finita la follia di questi giorni, adesso c’è un momento – breve, brevissimo – in cui c’è la possibilità di fermarsi e provare a ripartire. Purtroppo non lo è per tutti, inutile fare finta di nulla: ma credo che lo possa essere per molte più persone di quanto si creda. Che la pax in terra cantata dagli angeli lo sia anche per te e che ti dia una spinta: poi potrai scegliere se è stato un miracolo o sei stato proprio tu, tanto secondo me è la stessa cosa!

Ultimo aggiornamento: 2008-12-25 00:00

Telecom mi prende in giro

Stamattina mi è arrivata comunicazione dell’emissione della bolletta del telefono della casa di Torino; nella mail mi pressano perché me la faccia spedire solo online, facendomi notare che Conto Online è gratis (vorrei ancora vedere…). Adesso per la cronaca ce l’ho cartacea ed elettronica. Bene, mi connetto al sito 187.it, resetto la password che mi ero dimenticato, vado nella sezione apposta, clicco per fare la modifica, si apre una finestra: testo, “Siamo spiacenti. Il servizio non è al momento disponibile.” (in grassetto, che non sia mai che uno non riesca a leggere l’avviso).
Se invece provo a selezionare “traffico in chiaro”, la risposta è “ACCESSO NEGATO”, sempre in grassetto.
Per sicurezza ho riprovato a fare tutto con Internet Explorer 6: stessi risultati. Si vede che hanno mandato a casa non solo i miei colleghi, ma anche i server.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-24 16:44

Le ore del mattino hanno il supermercato in bocca

Stamattina alle 8:25 (scarse) ero all’Esselunga per recuperare le ultime cose che ci eravamo scordati per Natale, ed evitare resse e risse. Il supermercato era già discretamente pieno, con l’usuale dose di imbecilli tra cui la signora – più giovane di me – che tirava lemme lemme il proprio carrello rendendo assolutamente impossibile superarla e la signora – un po’ più vecchia di me – che aveva sul nastro alla cassa aveva fatto varie pile di dieci confezioni di affettati vari che naturalmente sono cadute non appena la cassa si è mossa, e si è scusata dicendo “non c’era spazio” (notare che io sono arrivato che il cassiere stava iniziando a prendere la sua merce, e dietro di lei non c’era nessuno e metà del nastro era libero).
Mi sa che non è andata troppo bene neppure a Ilaria K.: mi chiedo solamente se è l’ultimo botto prima di ammazzarsi tutti per la crisi, o cos’altro.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-24 09:33

tempismo aziendale

Telecom Italia è sempre avanti.
A parte banalità tipo decidere che le ferie 2008 devono essere prese entro il 2008 e tentare di imporre la chiusura il 2 e il 5 gennaio 2009 con obbligo di prendere ferie 2009 – cosa che visti i chiari di luna attuali è ancora niente – stamattina scopro dal portale aziendale che continueranno a darci l’agenda 2009… con distribuzione a partire da lunedì 22, quando molti sono costretti ad essere già in ferie, ma soprattutto … «La consegna avverrà entro fine anno nelle sedi più numerose e verrà completata in tutto il Gruppo in Italia entro il 19 gennaio 2009». Magari sono riusciti ad avere uno sconto, un po’ come i calendari acquistati a febbraio.
Dopo essere stati così abbondantemente elargiti, magari non leggiamo nemmeno la «comunicazione “Legge n. 247/2007 – Erogazioni correlate ad incrementi di produttività previste dalla contrattazione di secondo livello – Regolarizzazione”» che ci dice che il 5 dicembre INPS ha comunicato a Telecom che non aveva diritto agli sgravi contributivi per il premio di risultato e quindi con la busta paga di dicembre ci toglieranno quei contributi che non avevano pagato a giugno. Mi chiedo cosa faranno con l’altra tranche che ci hanno pagato a novembre…
D’altra parte, volete mettere le cartoline di auguri con gif animata, inviabili mediante opportuna applicazione presente nel portale aziendale? noi sì che sappiamo comunicare!

Ultimo aggiornamento: 2008-12-18 09:42

Bollettino meteo montano

Stamattina, mentre sbuffavo per la fatica di salire tre piani di scale a piedi – l’ascensore era scassato – mi telefona la mia mamma rendendomi edotto che a casa sua a Usseglio (caput mundi):
– era caduto un metro di neve, e continuava a nevicare
– era bloccata, visto che la neve dal tetto era caduta davanti al garage
– era senza luce
– non sapeva se il paese fosse isolato.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-15 09:53

perché oggi non ho scioperato

Oggi c’è stato lo sciopero generale indetto dalla CGIL (almeno a Milano c’è anche stato lo sciopero indetto dai Cobas, ma di quello non parla nessuno). Io scientemente non ho scioperato. Come mai? Tecnicamente, essendo affiliato FISTel-Cisl, avrei dovuto dire “vade retro, sciopero” a priori, ma quello non sarebbe certo stato un problema.
La ragione per cui non ho scioperato è molto più pragmatica: questo era uno sciopero per dividere. Capisco perfettamente che Guglielmo Epifani si sia sentito preso in giro quando Bonanni e Angeletti sono stati invitati alla famosa cena senza che nessuno gli dicesse nulla. Ma il decidere di mantenere lo stesso questa giornata di sciopero è stata dal mio punto di vista una semplice prova di forza contro CISL e UIL, e non più tanto contro il governo; il tutto sfruttando il fatto che CGIL è sicuramente maggioritaria nel sindacato. La differenza è piuttosto pesante, dal mio punto di vista, e mi ha fatto tanto venire in mente i polli di Renzo. Notate tra l’altro che non è che i rapporti all’interno della Triplice si siano congelati ovunque, il che almeno avrebbe avuto un senso: no, tutto il resto funziona tranquillamente.
Detto questo, aggiungo che i creativi all’interno della CGIL stavano dormendo. Nei manifesti che mi sono arrivati c’era scritto “Sciopero contro la crisi”. Ma come fai a scioperare contro la crisi? Il problema non è la parola “contro”: puoi ad esempio scioperare contro il governo sperando che cambi idea e/o si dimetta. Ma non credo che la crisi si spaventi se qualcuno sciopera contro di lei. In questo momento ci sarebbe voluto uno slogan in positivo, qualcosa tipo “Sciopero per un’economia che pensi ai lavoratori”. (La mia prima idea era “Sciopero per un’economia a favore dei deboli”, ma quello è lessico CISL). Ma tanto credo che nessuno dei manifestanti stia a vedere cosa c’è scritto nei volantini.
Ultima cosetta. Sono iscritto a una mailing list tenuta da un delegato milanese SLC-CGIL. Tra tutte le notizie che ha inviato in questi giorni riguardo allo sciopero, giusto ieri c’è stato un trafiletto che spiegava che per le telecomunicazioni era di otto ore e non di quattro. E non sembrava nemmeno preso da un testo CGIL. Ah, la comunicazione!

Ultimo aggiornamento: 2008-12-12 18:02

Bilancio di una carriera di corista

Come avevo già deciso fin dall’inizio di questa avventura, mi sono buttato a cantare la Nona di Beethoven perché questa era una di quelle occasioni che capitano una volta nella vita, ma non ce la farei a gestire un impegno continuativo. Ecco un resoconto complessivo, tralasciando i problemi a San Marco di cui ho parlato in separato post.
Cantare in un coro è un’esperienza che è difficile da spiegare a chi non l’ha mai fatto. È completamente diverso dal cantare da soli, o anche semplicemente all’unisono accompagnati da una chitarra. Nel coro tu canti insieme a quelli col tuo tipo di voce – il che ti aiuta e ti dà quella sensazione di appartenenza, ma hai anche le altre voci che giocano con te e con cui ti incroci in plural tenzone; e questo aumenta esponenzialmente il piacere di cantare, soprattutto quando dopo le prime prove si riesce a prendere le proporzioni ed essere abbastanza sicuri della propria parte. Una produzione enorme come quella a cui ho partecipato – 102 coristi! – moltiplica ancora il piacere, perché senti la massa delle voci e sai che è anche in parte opera tua. A Lodi ci hanno detto che superavamo in volume di suono l’orchestra stessa! Il nucleo centrale del coro, quelli insomma del Cantosospeso, si sente che è formato da persone che non solo amano la musica ma sono anche molto coese e hanno uno scopo comune: non è da tutti rimettersi a cantare il repertorio del coro in pullman mentre tornavamo da Lodi.
Per quanto riguarda la Nona, non bisogna aver paura di affermarlo: è kitsch. Nel quarto movimento c’è un certo punto in cui l’orchestra parte come fosse una banda di paese: il tema dell’Inno alla Gioia, che poi è addirittura assegnato inizialmente ai contrabbassi, è in effetti banalotto e ci si può chiedere perché mai in una sinfonia ci debba essere il coro. Tutto questo ovviamente in teoria, perché quando alla fine del recitativo del baritono la parte maschile del coro risponde due volte “Freude!”, bastano quelle quattro sillabe per capire come poi non sia così importante il valore musicale dell’opera, quanto quello che sta dietro: e quello sì che vale davvero molto. Personalmente avrei eseguito la sinfonia un po’ più lenta, ma credo e spero che chi l’abbia ascoltata abbia sentito quella sensazione che poi è forse la ragione per cui l’Inno alla Gioia è stato scelto come inno ufficiale dell’Unione europea.
Ad Arcore è stato bello cantare prima dell’esecuzione ufficiale solo per i bambini: alcuni erano un po’ addormentati o scocciati, ma lo sguardo di un paio di loro mi è bastato per essermi guadagnato la giornata. Lodi – ma quanto è bello il duomo! – invece è stato più serio, con discorso iniziale di sindaco e vescovo che effettivamente fa tanto provincia italiana o se preferite anni ’50. Sto cercando di capire se e quando uscirà la registrazione del tutto.
P.S.: com’è che nessuno ha risolto la crittografia mnemonica della scorsa settimana? :-(

Ultimo aggiornamento: 2008-12-08 21:41