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notiziole su di me nel 2025

Con quella faccia da straniero

Sabato Anna e io siamo andati a visitare il Duomo di Milano (devo dire che il battistero e Santa Tecla, sotto il sagrato, sono molto più interessanti che il duomo stesso, che è un tantino esagerato). Bene: sia al controllo col metal detector all’ingresso del duomo che al Duomo Shop dove siamo entrati per chiedere dov’era il museo del Duomo mi hanno parlato in inglese. Quando ho detto alla guardia che poteva tranquillamente parlare in italiano, mi ha risposto “eh, ma il 99% della gente è straniera”.
Occhei, sabato avevo una maglietta Wikipedia che quindi non mi qualificava come italiano (ieri per esempio ne avevo una dei giochi matematici, e lì la mia nazionalità sarebbe stata più chiara). Ma ho così l’aria di uno straniero? Anche a Milano? (A Firenze mi è capitato quasi sempre anche quando chiedevo qualcosa, ma lì in effetti non parlo in vernacolo…)

Ma cosa è successo ai liguri?

La scarsa gentilezza dei commercianti liguri è un tormentone ben noto a chiunque (“foresto”, chiaramente) si sia trovato ad avere a che fare con loro: è un po’ il corrispondente del “piemontese falso e cortese”. Eppure…

La scorsa settimana ero a Chiavari e dovevamo copiare una serie di chiavi per lasciare poi in affitto breve la casa che era dei miei suoceri. Mentre andavamo verso un ferramenta che conoscevamo, vediamo un negozio di solo copia chiavi. Entriamo, e le due persone al bancone ci dicono che stanno solo rifornendo il negozio che hanno preso, e saranno aperti dal primo settembre. Chiedo loro se almeno riescono a farmi una copia della chiave della serranda del box, che è di quelle difficili da trovare oltre che piuttosto cara (12 euro): aggiungo che ovviamente pago in contanti e non chiedo lo scontrino. I due si mettono lì, cercano il tipo di chiave giusta che naturalmente era stato messo nel posto sbagliato, non riescono a far partire la macchinetta automatica (che da quanto ho capito leggerebbe il tipo di chiave e la molerebbe da sola), passano alle vecchie maniere con la mola manuale e mi danno la chiave. Faccio per pagare, e mi dicono “no, no, intanto provi se va bene, poi tanto in questi giorni siamo qui a mettere a posto tutto”. Poco dopo arriva un violento temporale, quindi me ne torno a casa un po’ bagnato e aspetto la mattina successiva per andare a provare.

Il giorno dopo arrivo al box, inserisco la chiave, ma non gira. Guardo attentamente la chiave originale e la copia e vedo che l’ultimo dentino non era stato molato. Vabbè, tanto dovevo farmi le altre chiavi, vado in un altro negozio più vicino a casa e gli chiedo se già che ç’è può rimolarmi la chiave, che finalmente funziona. Vado al negozio iniziale, ma è chiuso; ma tanto mi ero fatto dare il numero di telefono e quindi mi dico che posso chiamare più tardi. Un’oretta dopo, mentre passeggiavo per il caruggio con Anna, mi imbatto nel negoziante – ok, lui si imbatte in me, si sa che io non riconosco mai nessuno – che mi chiede come è andata la chiave. Gli rispondo che non era perfetta ma me la sono fatta mettere a posto, e prendo il portafoglio per pagarlo, al che lui fa “no, no, va bene così”.

Anche se fossi stato un finanziere in incognito, non credo che dargli dei soldi fuori dal negozio possa essere una prova di frode, quindi non è quello il motivo. E allora com’è possibile che un ligure – a parte la cadenza, nome del negozio sarà “Repetto”, quindi non stiamo parlando di un lucano – si comporti così? Mi cascano tutte le certezze!

Il mio coro e un’orchestra di violoncelli

Stavolta raddoppiamo il concerto primaverile (anche se in effetti formalmente domenica 22 siamo già in estate…), perché c’è un ensemble di violoncellisti statunitensi in tournèe. Noi faremo relativamente poco (a parte quanto scritto nella locandina abbiamo studiato un altro pezzo che tra l’altro mi piace davvero): però credo che se riusciamo a sopravvivere alla prova sabato e ad amalgamarci il risultato sarà interessante. E comunque l’ingresso è gratuito :-)

(se preferite avere un promemoria automatico, potete usare evenbrite: ma appunto non è un biglietto vero e proprio)

Come stupire una donna

taglio tattico Oggi in pausa pranzo sono andato dal parrucchiere per farmi il taglio estivo (capelli lunghi mezzo centimetro, sfumatura su nuca e lati: almeno faccio in fretta con la doccia). Ero in uno di quei posti pieni di giovani barbieri, e mi è toccata una fanciulla, che dopo lo shampoo mi chiede che taglio volevo. Quando ho risposto “taglio tattico, praticamente a zero” mi ha guardato come se avsse il sospetto di essere su una candid camera. Me ne sono accorto persino senza occhiali. Ci ha perso un bel po’ di tempo per riaversi e recuperare le informazioni che probabilmente le erano state date (“il cliente ha sempre ragione, non sindacare sul tipo di taglio”)…

Non mi bastava mia figlia che ogni estate si lamenta perché dice che con il capello rasato sono brutto, insomma! (Tanto sono brutto lo stesso)

Nella foto, il risultato.

Ultimo aggiornamento: 2025-06-10 16:14

Towel Day 2025

Un asciugamano lo si trova sempre

Uno può essere dovunque. Ma un asciugamano lo trova sempre, perché non si sa mai cosa potrebbe capitare. Tanti auguri a Douglas Noël Adams e a tutti noi possibili astrostoppisti!

Ultimo aggiornamento: 2025-05-25 15:13

Una biscottiera di classe

L’altro giorno era il mio compleanno. Anna mi ha regalato la biscottiera che vedete in figura. Peccato che sia in ceramica e non possa essere quindi usata come dagli Apple Bonkers…

Un altro mio concerto

locandina concerto Dopo il concerto del mese scorso torno a cantare, stavolta col coro della Chiesa protestante di Milano. Il programma è abbastanza ridotto, senza orchestra ma solo con l’organo – il che significa che non mi vedrete, perché canteremo presso l’organo. A parte un brano vivaldiano per soprano e organo ci sarà una sonata per organo e un requiem, entrambi di Josef Rheinberger.

Confesso di non aver mai sentito nominare Rheinberger fino a che non abbiamo cominciato a studiare il requiem. È un tardo ottocentesco (morto nel 1901), ma la sua musica si diparte abbastanza da quella dei suoi contemporanei. Non è proprio classico, mi trovo intervalli di settima minore che non ero abituato a cantare: però una volta che siamo riusciti a capire come cantarlo devo dire che l’ho apprezzato molto.

Per i milanesi che vogliono passare a sentire il concerto, la chiesa protestante è in via Marco De Marchi (M3 Turati): la data è domenica 11 maggio alle 20.30.

Ultimo aggiornamento: 2025-05-06 09:48

Burocrazia illogica

Sabato della settimana scorsa avevo scritto alla mia HR per sapere qual era la burocrazia in caso di decesso di un parente. Mi ha risposto la domenica, dicendo di aprire un ticket al nostro Competence Center allegando il certificato di morte e quella sua mail. Fin qua nulla di strano, era quello che mi aspettavo. Qualche giorno dopo ho fatto tutto, e venerdì mi è arrivata risposta “Bisogna anche allegare il modulo di richiesta che si trova nell’intranet”.

No, non hanno specificato dove, ma sono abbastanza bravo a cercare e l’ho trovato. Peccato che il modulo sia una scansione di un pdf, e quindi non editabile, e che lo spazio per scrivere i propri dati, per esempio nome e cognome, è così stretto che se non ti chiami Ugo Bo non riesci a inserirlo, tanto che mi sono messo a riscrivere tutto il modulo. Ma lo fanno apposta?

(Una notizia apparentemente scorrelata. Un collega romano mi aveva contattato per sapere come togliere la delega sindacale. Quel modulo, ma nemmeno quello per chiedere la delega sindacale, non è disponibile. Per trovargli quel modulo ho dovuto scrivere a Relazioni Industriali nazionale per sapere chi era la persona di Relazioni Industriali centro-sud da contattare. Occhei, sono dati personali sensibili, ma il modulo non lo è mica…)