Archivi categoria: io-2017

Ascensori della Sirius Cybernetics Corporation?

Il cartello a destra è apparso ieri sera sulle porte degli ascensori qui in ufficio. (Stamattina una manina pietosa ha corretto la “E” finale di “ASCENSORE”, ma questo non è importante). Uno si chiede “cos’è, gli ascensori sono entrati in agitazione e non vogliono fare gli straordinari?” ma la risposta come al solito è molto più prosaica.

Quando stamattina sono arrivato in ufficio (ben dopo le 7:30, non preoccupatevi per la mia salute mentale) l’ascensore di sinistra non funzionava. O meglio, arrivava al piano – a un qualunque piano, io sono uno dei pochissimi matematici sperimentalisti e ho fatto più prove per sincerarmene – ma poi non apriva le porte. Risultato? O si facevano le scale, come ho scelto io, oppure si prendeva l’ascensore dell’altra ala che però ha i piani sfalsati, perché l’ala con il nostro palazzo è stata oggetto di un’offerta “paghi 4, prendi 5 (piani)”. Purtroppo non avevo Marvin con me per convincere l’ascensore a farmi un favore almeno per una volta.

Alla fine di tutto questo non poteva mancare il mio usuale pippone. Fatte le verifiche del caso (e preso un caffè alla macchinetta perché d’accordo tutto ma devo pur svegliarmi completamente) sono sceso in portineria e ho chiesto se avevano già avvisato dell’ascensore non funzionante. La risposta è stata “no.” Questa è una piccola cosa, ma è una di quelle che mi fanno imbestialire. Vedi che c’è qualcosa che non funziona: non ti viene in mente di avvisare chi di dovere, cosa che non è che ti costi chissà quale fatica? Ti limiti a lamentarti dello schifo di tutto quello che non funziona? Chissà come mai poi anche le cose grandi vanno a scatafascio.

Ultimo aggiornamento: 2017-01-24 09:21

No, non possono averlo divinato

L’altra settimana mi sono riletto un libriccino di Giampaolo Dossena (la recensione apparirà domani, per i curiosi) che ho ritrovato per caso mentre facevo ordine in casa. Il libriccino è sulle parole panvocaliche, e mi è sovvenuto che certi esempi di parole inventate da lui deprecate sono stati inventati da me. A quel punto mi sono messo a scavare nell’archivio storico della Stampa: una ricerca con parole chiave non mi ha portato a nulla, e così mi sono dovuto scartabellare un’annata di Tuttolibri per ritrovare il numero della rubrica in cui Dossena presentava le parole. Ai tempi andavo al liceo, e il primo che si era messo a cercare le parole era stato un mio compagno di scuola dell’anno successivo al mio (no, non Marco Travaglio :-) ); io mi ero unito più tardi, prima con i neologismi e poi spulciando pagina per pagina il Devoto-Oli in due volumi per declinare parole che nessuno aveva mai declinato prima. Dopo la maturità non ho più sentito quel mio compagno… fino ad oggi quando mi è arrivata una richiesta di contatto su Linkedin.
Notate che non ho, e non avevo, scritto da nessuna parte il nome di questo mio ex compagno: anche il ritaglio di Tuttolibri che poi mi sono salvato era in formato immagine e non testo. Sincronicità, oppure i sistemi informatici sanno molto più di noi di quanto crediamo?

Ultimo aggiornamento: 2017-01-23 17:21

Non c’è nemmeno gusto

L’alimentatore del PC di Anna sta facendo le bizze. Dopo rapido controllo, ieri pomeriggio verso le 17:30 ha acquistato su Amazon un nuovo alimentatore e già che c’era una spazzola da doccia. Stamattina alle 11 erano già arrivati.

Ultimo aggiornamento: 2017-01-19 15:59

Saddest Monday

Oggi sono a casa in solidarietà. Stamattina mi è arrivato un messaggio dalla biblioteca di Porta Venezia dicendo che era arrivato il libro che avevo prenotato: bene, faccio io, ne approfitto per passare alla Feltrinelli a vedere se trovo un libro da comprare, da Muji a prendere le penne 0,25 e alla torrefazione a comprare il tè che sta per finire. Risultato: Feltrinelli era chiusa per inventario, Muji era chiusa non si sa perché (la vetrofania diceva che sarebbe stata aperta alle 11 ed erano le 11:30 passate), la biblioteca oggi apriva alle 13:30 (e mi chiedo come mai allora l’sms sia arrivato alle 9 di mattina). In tutto questo mi sono dimenticato di passare a comprare il tè.

Tè e libro non sono un problema: se domani in pausa pranzo pedalo e vado in palestra sono più o meno in zona. Feltrinelli e Muji sono più un guaio, con la sacca da palestra dietro, ma non c’è nulla di urgente. Però, insomma… (Ah sì, l’acqua frizzante Simply è aumentata del 25%)

Ultimo aggiornamento: 2017-01-16 12:24

Eravate in pensiero?

I due controllori WII di cui vi avevo raccontato qui e qui sono stati consegnati il 9 gennaio, senza nessun pagamento aggiuntivo: quest’ultima aggiunta è per quelli che dicevano che era un problema di dogana. Allego tracciamento finale:
Paese di destinazione - Tempo Cache: 2017-01-10 21:34
2017-01-09 10:37 MILANO MI, Consegnata
2017-01-09 08:24 MILANO MI, In consegna
2017-01-09 02:57 MILANO MI, In lavorazione presso il Centro Operativo Postale
2017-01-08 21:49 PESCHIERA BORROMEO MI, In lavorazione presso il Centro Operativo Postale
2016-12-28 04:35 PESCHIERA BORROMEO MI, In lavorazione presso il Centro Operativo Postale
2016-12-24 08:11 BOLOGNA BO, In lavorazione presso il Centro Operativo Postale
2016-12-13 20:29 MI, In lavorazione presso il Centro Operativo Postale
2016-12-12 13:32 Centro Scambi Internazionale, In lavorazione presso il Centro Scambi Internazionale
2016-12-12 09:11 MI, Presa in carico
2016-12-03 20:29 OLANDA, Partito dal Centro Scambi Internazionale

Paese di origine - Latenza Connessione: 1967 ms
2017-01-09 10:37 The item has been delivered successfully
2016-12-12 09:06 The item has been processed in the country of destination
2016-12-05 08:25 The item is on transport to the country of destination
2016-12-03 20:29 The item is at the PostNL sorting center
2016-11-28 09:18 The item is pre-advised

Non aggiungo altro, per non essere passibile di denuncia.

l’app di PosteItaliane

Ieri in pausa pranzo, oltre che andare in palestra, dovevo spedire una raccomandata (la disdetta della carta di credito corporate, visto che non capisco perché pagare 32 euro l’anno quando la mia banca me la offre gratis. Non capisco nemmeno perché uno debba restituire la carta tagliata a metà quando basta semplicemente bloccarla lato emittente, ma questa è un’altra storia). Arrivato all’ufficio postale scopro che era strapieno, e avevo nove persone davanti a me. Vabbè, mi dico, è giunto il momento di installare l’app di PosteItaliane e prenotare il mio turno. Installo, scopro che tra i permessi che chiede manca solo quello di scoprire il mio numero di mutande, seleziono l’ufficio postale, e scopro che non posso prenotare per le 13:40 ma solo per le 13:20, evidentemente perché hanno paura che ci debba mettere così tanto tempo da far loro sforare l’orario di chiusura. Mi arriva il numerino di prenotazione e mi si dice di mostrare il QRcode all’emettitrice dei numeretti. Vado in palestra, mi scapicollo per arrivare in tempo, avvicino il furbofono all’emettitrice… e non succede nulla. Per sicurezza prendo un numeretto “normale”, arriva e mi dice che non c’è nessuno in coda. Intanto do un’occhiata al tabellone e scopro che il “mio” numeretto di prenotazione è stato chiamato. Ok, vado col furbofono, spedisco la mia raccomandata e via. Magari sono io che ho capito male, penso.
Solo che poi un’ora dopo ho aperto di nuovo l’app che mostrava che avevo una prenotazione in corso, quella che avevo appunto fatto. Prenotazione evidentemente scaduta, ma che ho dovuto cancellare io esplicitamente. Posso anche ammettere di stare invecchiando, e che comincio ad avere dei problemi con le app; ma a questo punto qualcuno mi spiegherebbe come funziona?