Il cartello a destra è apparso ieri sera sulle porte degli ascensori qui in ufficio. (Stamattina una manina pietosa ha corretto la “E” finale di “ASCENSORE”, ma questo non è importante). Uno si chiede “cos’è, gli ascensori sono entrati in agitazione e non vogliono fare gli straordinari?” ma la risposta come al solito è molto più prosaica.
Quando stamattina sono arrivato in ufficio (ben dopo le 7:30, non preoccupatevi per la mia salute mentale) l’ascensore di sinistra non funzionava. O meglio, arrivava al piano – a un qualunque piano, io sono uno dei pochissimi matematici sperimentalisti e ho fatto più prove per sincerarmene – ma poi non apriva le porte. Risultato? O si facevano le scale, come ho scelto io, oppure si prendeva l’ascensore dell’altra ala che però ha i piani sfalsati, perché l’ala con il nostro palazzo è stata oggetto di un’offerta “paghi 4, prendi 5 (piani)”. Purtroppo non avevo Marvin con me per convincere l’ascensore a farmi un favore almeno per una volta.
Alla fine di tutto questo non poteva mancare il mio usuale pippone. Fatte le verifiche del caso (e preso un caffè alla macchinetta perché d’accordo tutto ma devo pur svegliarmi completamente) sono sceso in portineria e ho chiesto se avevano già avvisato dell’ascensore non funzionante. La risposta è stata “no.” Questa è una piccola cosa, ma è una di quelle che mi fanno imbestialire. Vedi che c’è qualcosa che non funziona: non ti viene in mente di avvisare chi di dovere, cosa che non è che ti costi chissà quale fatica? Ti limiti a lamentarti dello schifo di tutto quello che non funziona? Chissà come mai poi anche le cose grandi vanno a scatafascio.
Ultimo aggiornamento: 2017-01-24 09:21