Archivi categoria: io 2015

nemesi

Come sapete, io vado a lavorare tutti i giorni in bicicletta, e tendo a usare l’auto il meno possibile: troppa fatica. Ieri mattina però dovevo portare i quasiseienni a una festa di compleanno in zona in-fondo-a-viale-Monza. In linea teorica avrei potuto aspettare il giusto, infilarli sulla 51, fare tre quarti d’ora di giro turistico nel nord Milano e arrivare a destinazione; all’atto pratico ho pensato che forse era meglio fare un quarto d’ora di macchina.
Caricatili e partiti, arrivato sul ponte di via Breda ho visto una coda insolita e in cima al ponte mi è parso di vedere dei ciclisti. Vabbè, penso, passiamo al piano b: passo dalla Bicocca, faccio via Sesto e rientro in viale Monza. Sceso dal cavalcavia successivo mi ritrovo gli stessi ciclisti che stanno passando, e una fascia biancorossa che mi impedisce di andare verso viale Monza. Vabbè, penso, faccio inversione, passo sotto il cavalcavia e rientro dopo. Beh, no: la sfilza del cyclopride occupava tutta la carreggiata opposta di via Breda (con degli sconfinamenti sulla mia carreggiata) e quindi ho aspettato dieci minuti la fine del gruppo per potere svoltare a sinistra, con un po’ di idrocarburi incombusti regalati all’ambiente e i due giovani che sono diventati fieri oppositori della bicicletta (li avreste dovuti sentire lamentarsi ad alta voce… fortuna che i finestrini erano chiusi). In effetti anche andare col bus avrebbe sortito lo stesso effetto, quindi non è che la scelta dell’auto fosse stata perdente; mi manca solo la controprova a cui avevo anche pensato, di parcheggiare cioè l’auto e tentare di attraversare il serpentone di bici che SICURAMENTE avrebbe fatto passare i pedoni.

Ultimo aggiornamento: 2015-05-11 15:14

sempre più vicini al limite

Ricordate il mio primo libro, Matematica in relax? È ancora in commercio, anche se il numero di copie vendute è naturalmente minuscolo: nel 2014 ce ne sono state poco più di cinquanta in cartaceo e quasi quaranta in elettronico. Questo significa che avrei guadagnato una minuscola cifra per diritti d’autore: in media poco più di cinquanta centesimi per libro.
Però per questo libro io nel 2010 ho avuto un anticipo, e quindi i diritti vengono man mano scalati da questo anticipo fino a che il mio saldo diverrà positivo. Bene: speravo di essere passato in nero, e invece no. Il mio saldo a fine 2014 è in debito per 7,75 €. Mi sembra di essere in uno dei paradossi di Zenone (non quello di Achille e della tartaruga, perché il punto di arrivo è fermo)…

Ultimo aggiornamento: 2015-05-13 16:48

Il lento passaggio alla lettura digitale

Da inizio anno ho letto 21 libri. Ho controllato: undici li ho letti in elettronico (di questi, tre sono solo in formato elettronico) e dieci in cartaceo (due di questi in realtà sono autoprodotti e li ho letti in elettronico, ma possiedo la versione cartacea).
Insomma, nonostante la difficoltà di lettura – non tanto della narrativa, quando dei libri tecnici, per cui la soluzione tecnica per avere un formato liquido, MathJaX, non è implementata così bene – sto lentamente spostandomi verso il digitale, anche se non su un lettore ebook. Gli altri, non so.

festa del papà

(attenzione, post ad alto contenuto di melassa)
Che la festa del papà sia il 19 marzo è un’usanza solo italiana, causa san Giuseppe: almeno quando ero piccolo si stava a casa e quindi aveva anche un senso maggiore di quello attuale, ma vabbè. Mio padre è morto nel 1981, quindi su quel lato non ho molto da fare, e oggettivamente non mi ricordo nemmeno di miei festeggiamenti a lui quando io ero piccolo e lui vivo. Coi gemelli purtroppo l’asilo ha sempre deciso che i padri quel giorno devono prendersi mezza mattinata e “stare coi loro bambini a fare un lavoro insieme”, il che è sempre una mezza tragedia perché Jacopo e Cecilia sono in due classi diverse e io non ho studiato bilocazione. Oggi poi c’erano anche le pizzate padri-figli: avendo scelto di fare quella con Cecilia (lasciandola da sola nella mattinata per equità, perché il lavoretto l’ho fatto con Jacopo) mi sono visto Jacopo con uno sguardo d’odio mentre uscivamo e lui rimaneva in classe con i suoi compagni. Sempre meglio di Stella, una bimbetta di neanche quattro anni di un’altra classe, che avevo appena visto piangente perché suo papà non c’era, e che mi sono preso un attimo in braccio per consolarla. (A quell’età si consolano abbastanza in fretta, anche perché Stella mi conosce in qualità di papà del suo ammmore Jacopo).

Però devo dire che saranno dieci giorni che i due la sera mi chiedono quanto manca alla festa del papà, Jacopo mi aveva già spiattellato domenica la poesia che mi avrebbe dovuto ufficialmente recitare oggi, e Cecilia era tutta stretta vicina al suo papà. È andata a finire che mi sono un po’ sciolto anch’io.

Ultimo aggiornamento: 2015-03-19 17:16

Fortuna stultos iuvat

Ieri sono andato a sentire la presentazione di Regine d’ebano, il libro del mio amico Paolo Pobbiati. La presentazione era presso la libreria Bocca in Galleria Vittorio Emanuele: così, uscito dall’ufficio, ho pedalato fino in Duomo: sono arrivato qualche minuto prima delle 18, ho legato la bici alla ringhiera di una delle rampe della metropolitana bloccando il casco dentro l’archetto, ho tolto il contachilometri (una volta me ne avevano fregato uno in Centrale…) e sono andato a sentire la presentazione. Verso le 19:15 sono uscito e mi sono avviato verso la bici, che era lì ad aspettarmi… assieme alla mia borsa che mi ero dimenticato attaccata al portapacchi.
Nella borsa non c’era nulla di valore, probabilmente quello che valeva di più era la borsa stessa; è anche vero che era messa tra la bicicletta e il muretto della scala, e quindi non era proprio così visibile: ma sono rimasto comunque sollevato…

Ultimo aggiornamento: 2015-03-11 11:30

je suis .mau.

JeSuisMAU Ieri ero in Triennale a presentare Matematica in pausa caffè a pochi amici (che però rispetto a novembre a Bookcity erano al caldo…. Marco Scud mi ha scattato un po’ di foto: per chi non è debole di cuore eccovene una.
(sì, cliccandoci su esce a dimensioni maggiori)

Ultimo aggiornamento: 2015-02-05 12:20

Riconoscere i propri limiti

Qualche mese ma mi ero iscritto a un MOOC, “Write Like Mozart: An Introduction to Classical Music Composition”, che è iniziato martedì. Ieri sera ho preso una decisione: disiscrivermi.
Il corso richiedeva da 5 a 8 ore la settimana per sei settimane. Non avrei avuto tempo per farlo seriamente, e allora tanto vale darci un taglio da subito. Sto invecchiando.

processi mentali a compartimenti stagni

Ogni settimana (se ci ricordiamo di portarli a scuola…) i miei bimbi prendono un libro della bibliotechina di classe. Il giorno deputato per Jacopo è martedì, quello di Cecilia giovedì. Il libro si mette in una sacchetta di cotone, con etichetta colorata e nome del bimbo.
Tra feste e vacanze di Natale, era quasi un mese che non riportavamo i libri: ieri sera ho pertanto preso il libro e la sacchetta, li ho messi nella mia borsa e stamattina li ho portati all’asilo. Quando sono arrivato, mi è venuto in mente che il libro era effettivamente quello di Cecilia, ma la sacchetta era quella di Jacopo.
Che è successo? Con ogni probabilità, ho dovuto attivare una certa zona del cervello per ricordare qual era il libro di Cecilia; ma ho preso la sacchetta muovendomi di default e “pensando” che ieri era era il primo giorno della settimana, quindi quello per Jacopo.
O più semplicemente sto diventando ancora più fuso del solito.

Ultimo aggiornamento: 2015-01-08 11:05