Archivi categoria: informatica e AI

Tablefy

Tra i tanti siti 2.0 o quel che l’è che sono spuntati in questi mesi, mi pare di non aver sentito parlare molto di Tablefy. Probabilmente frequento le compagnie sbagliate.
Ad ogni buon conto, Tablefy ti permette di costruire delle tabelle di comparazione online tra quello che ti pare. Fin qua nulla di così trascendentale, sono il primo ad ammetterlo. Però c’è il vantaggio di potere costruire la tabella, se si vuole, in maniera aperta ai contributi di tutti; e si possono prendere pezzi di tabelle in giro per il sito per costruirsi la propria. Ho fatto un veloce esperimento qui, tanto per avere un’idea, e la creazione di una tabella è stata abbastanza semplice, anche per includere immagini all’interno delle tabelle. Ci sono un po’ di problemi con il mio proxy (le pagine si direbbero cachate, e quindi mi ritrovavo connesso anche dopo avere fatto logout) e secondo me manca la possibilità di fare tabelle accessibili a un gruppo specifico di persone, ma il sito può risultare già utile a chi volesse abbellire il proprio blog con qualche confronto “colorato”!

Ultimo aggiornamento: 2008-08-12 08:14

come si dice “.mau.” in croato?

Scopro da kchico che tra le varie traduzioni automatiche fornite da google c’è anche quella dall’italiano al croato. Non parlando croato non posso dirvi se e quanto il tutto è comprensibile: in un momento di autoreferenzialità vi invito a dare un’occhiata a questa stessa notiziola per vedere l’effetto che fa.
Gli smanettoni – e qui ti voglio vedere il traduttore automatico! – possono cambiare il parametro “hl” (“home language”?) per vedere la stessa notiziola in inglese, francese, tedesco e chissà cos’altro.

Ultimo aggiornamento: 2008-08-04 14:42

quiss: The InfoWorld Programming IQ Test

Il mio amico Ugo mi conosce, e sa che farei di tutto pur di non lavorare… ehm, per rispondere alle domande di un test. Mi ha inviato così queste venti domande sulla programmazione, dove ho avuto la conferma di quello che sapevo: ne so ben poco (13 risposte corrette su 20). Devo dire però che il test è fatto piuttosto bene: mi sono scompisciato alla domanda 7, dove una delle risposte a “qual è il migliore modo per assicurarsi di scrivere codice assembler type-safe?”, anzi all’equivalente in inglese, è “pregando devotamente” :-) (a quella domanda ho risposto correttamente, intendiamoci)

Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:05

fatto con il Cuil

Bisogna dire che la pubblicità (diretta e indiretta) su Cuil, il motore di ricerca “dei transfughi di Google”, che mi sono trovato oggi è incredibile.
Però mi chiedo come mai, se scrivo “Maurizio Codogno” tra virgolette, il signor Cuil cerca di spiegarmi che potrei affinare la ricerca specificando “Villages In Wisconsin”. Capisco al limite “Cities And Towns In Lombardy”, anche se le virgolette intorno al mio nome-e-cognome avrebbero dovuto dare all’algoritmo qualche ideuccia al riguardo, ma il fatto che Randolph, Albany e Spencer siano nomi di cittadine di uno stato USA non mi pare così importante…
Mettiamola così: la Grande G può starsene ancora tranquilla per un po’. “Cuil” si dovrà anche pronunciare come “cool”, ma le somiglianze finiscono qui.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-28 15:10

drop.io

Se avete bisogno di uno spazio condiviso fondamentalmente anonimo – io non mi fido mai dell’anonimato in rete – potreste buttare l’occhio su drop.io. Tu puoi crearti un “drop”, vale a dire una directory “discreta” (il gioco di parole viene persino meglio in italiano: in inglese devono spiegare che è “discrete – tes, ‘ete'”) dove mettere fino a 100 MB di contenuti. Il nome della directory può essere casuale oppure se ne può scegliere uno di almeno sette lettere; e si può anche definire per quanto tempo questa directory debba esistere, anche se poi il tempo può essere prolungato a piacere. Il tutto può essere protetto – ma anche no, è a scelta del creatore – da una doppia password: per accesso e amministrazione del drop.
I file vengono poi presentati in modi diversi: è possibile scegliere la vista “blog” (dal più recente in giù), oppure “media”, quella standard, o ancora una ottimizzata per telefonini. Tra i gadget presenti nella versione attuale, che sta per essere ulteriormente migliorata, c’è ad esempio la possibilità per l’amministratore non solo di cancellare di colpo tutto ma anche di rinominare il drop, cosa che a volte fa sicuramente comodo; si può poi dare accesso al proprio drop solo in lettura o anche in aggiunta e in modifica contenuti. Il tutto infine con la certezza che i file non vengano indicizzati dai motori di ricerca. Ah: almeno negli USA puoi telefonare al tuo drop e lasciare un messaggio vocale che viene convertito in MP3. Non ho verificato se funzioni anche via Skype.
Un Vero Paranoico diffiderà sicuramente del servizio, ma secondo me ha la sua utilità!

Ultimo aggiornamento: 2008-07-25 13:26

This account is open in 1 other location

Prima il proxy dell’ufficio si era preso una pausa postprandiale, e quindi non riuscivo ad accedere a gmail. Ho tirato così fuori il telefonino per vedere cosa c’era di nuovo. Immediatamente dopo, come Murphy insegna, il proxy si è risvegliato: ho aperto la pagina e sotto la lista dei messaggi mi è apparso, bello evidenziato in giallo, l’avviso mostrato nel titolo di questa notiziola. Viene anche indicato l’IP dell’altra connessione, per la serie “se vuoi puoi andare a caccia del malfattore”.
Da un lato un avviso del genere è sicuramente utile, perché ti avvisa di quello che magari è un uso improprio del proprio account (leggi, qualcuno ti ha fregato la password); dall’altro, il pensiero che abbiano deciso di implementarlo mi fa pensare che craccare gli account gmail sia diventato uno sport abbastanza diffuso ;-( (E comunque, detto tra noi, se io proprio dovessi leggere il gmail altrui lo farei via IMAP, meno tracce lasciate)
Aggiornamento: (18:00) Come fa notare nei commenti Paolo, in generale ora è possibile sapere quali sono le ultime connessioni fatte a Gmail, di che tipo sono (web, POP, mobile…) e da che IP arrivano. Maggiori informazioni sulle pagine help di gmail.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-14 14:21

la fine di Altavista?

Stamattina volevo capire perché un sito coreano avesse un puntatore alla mia categoria “matematica light” (poi non l’ho mica capito), quindi avevo bisogno di un traduttore automatico. Memore dei bei tempi andati, ho digitato http://babelfish.altavista.com/, e mi sono trovato un logo di Yahoo!. In effetti, la pagina mi aveva ridiretto su babelfish.yahoo.com; la cosa doveva essere piuttosto recente, visto che nella pagina c’era anche un avviso che mi assicurava che non ero stato io a sbagliare indirizzo.
Lasciatemi versare una lacrimuccia pensando a tutto il tempo trascorso. Quando il web era davvero giovane, Google non esisteva nemmeno nella fantasia di Page e Brin, e nessuno parlava ancora del Y2K bug, c’è stato un momento in cui il motore di ricerca più usato era Altavista. Per la precisione, http://altavista.digital.com, perché altavista.com era il sito non ricordo se di un’azienda di Real Estate o cos’altro, che poi ha deciso di cedere il nome a dominio probabilmente perché si era scocciata di ricevere pacchi di richieste di ricerche web. Babelfish nacque appunto come progetto della Digital, in collaborazione con Systran, e strizzando l’occhio a tutti noi che sapevamo esattamente il perché di quel nome.
Beh, ho appena verificato: il sito di altavista esiste ancora, ma è chiaro che ormai è più che altro un leftover, un dinosauro che è rimasto solo come sottomarchio (basta vedere che i risultati delle ricerche puntano tutti a http://av.rds.yahoo.com/ …). La lacrimuccia non è chiaramente per la morte di altavista, ma al pensiero di tutti gli anni che sono passati :-|

Ultimo aggiornamento: 2008-07-01 11:26

Posterous

Toh, un nuovo servizio 2.0 (immagino che sia 2.0, almeno dalle icone). L’idea dietro Posterous è che tu per l’appunto posti del materiale (lo mandi a post@posterous.com) e loro ti creano una pagina stile blog. Fin qua nulla di entusiasmante. Anche il concetto “ah, ma se tu mandi un file mp3 o un video su YouTube noi lo mostriamo in maniera intelligente” è poi chissà cosa: basta vedere tumblr, tanto per fare un esempio a caso.
Quello che alla fine potrebbe essere l’uso killer (in tutti i sensi) è la loro scelta di non richiedere necessariamente di loggarsi per creare la propria pagina. Se uno invia un messaggio, posterous risponde (per sincerarsi che l’indirizzo esista, chiedendo l’ok per la pubblicazione) e crea una pagina con un nome formato da quello del mittente e da una stringa casuale (con l’unica fregatura che l’unione è effettuata aggiungendo un carattere “_” che il mio firewall giustamente rifiuta, e quindi dall’ufficio non posso raggiungere il sito).
Supponiamo ora che io mi crei una casella email temporanea, magari di quelle a durata limitata a un giorno. Da questa casella posso inviare i brani dell’ultimo disco di miticoVasco o miticoLiga[*]; a questo punto i brani sono a disposizione di tutti, basta passare l’indirizzo web della pagina, e siamo tutti felici e contenti (tranne la SIAE, mi sa tanto).
Essendo io una persona sprezzante del pericolo e della SIAE, ho fatto una prova con un mio proprio sito: giudicate voi stessi il risultato!
[*]no, non farei mai una cosa del genere. Io voglio bene all’Internette, perché rovinarla così? Ah: miticoVasco e miticoLiga, anche se con le maiuscole messe diverse, sono scopiazzati ispirati da lui.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-30 14:03