Archivi categoria: informatica e AI

mic.roso.ft

Ho scoperto per caso l’esistenza di Microsoft TechNet Social, un sistema di gestione e condivisione dei propri bookmark made in Microsoft. Non essendomici iscritto non posso dire con sicurezza se ci sono dei vantaggi implementativi rispetto a del.icio.us, ma così ad occhio non mi pare. Bisogna dire che questa voglia di fare tutto non è solo della casa di Redmond: Google e Yahoo! fanno esattamente lo stesso, e non è sempre detto che il vincitore sia lo stesso per ciascun servizio. Ad esempio, del.icio.us è appunto di Yahoo!, e a mio parere è il vincitore. Però una clonazione pura come quella che mi pare essere Microsoft TechNet Social non mi sembra una grande idea… Qualcuno che lo usa mi sa dire di più?
(però è divertente vedere che tra i dieci link in prima pagina in quest’istante quattro puntino a Firefox :-) )

Ultimo aggiornamento: 2008-11-07 12:04

babelgoogle

Stamattina volevo condividere una pagina con Google Share. Ho cliccato sul bookmarklet che mi sono appositamente salvato, e mi è arrivata una pagina in cui mi si diceva che dovevo rifare il login. Vabbè, penso io, il cookie sarà scaduto: poco male. Clicco, e finisco su questa pagina.
Io uso le interfacce inglesi di google, tra l’altro, e quindi potete immaginare come il vedere la pagina di accesso in tedesco mi ha fatto un po’ senso. Ma se fate bene attenzione e guardate il redirect (ve l’ho lasciato apposta visibile almeno in parte) notate che è verso Google Spagna (che poi non funzioni è tutta un’altra storia). Qualcuno sa che cosa c’è sotto?
Ah, alla fine l’articolo l’ho condiviso su tumblr ;-)

Ultimo aggiornamento: 2008-10-29 10:16

l’email si aggiorna

Per chi è in rete da troppo tempo come me, gli RFC (i “documenti ufficiali” di Internet) che definiscono la posta elettronica erano l’821 per il protocollo SMTP e l’822 per definire il formato di un messaggio email, datati 1982.
Per chi è in rete da qualche tempo, gli RFC al riguardo sono diventati il 2821 e 2822 (del 2001): non è un caso, naturalmente, che siano stati scelti quei numeri di RFC: almeno uno se li poteva ricordare.
Oggi MdI fa sapere che bisogna di nuovo cambiar numero. Questa volta eravamo troppo lontani dall’x822, così si è sommato 2500 all’indice e si è arrivati al 5321 e 5322. In quest’ultimo, immeritatamente visto che negli ultimi anni non ho più seguito la cosa, sono ancora citato negli Acknowledgments :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-10-03 10:41

Un piccolo passo per La Stampa

Qualcuno alla Stampa si è accorto che forse (forse) mettere a disposizione i feed RSS è piuttosto inutile, se non vi si inseriscono anche i testi oltre ai titoli. E così da stamattina mi sono accorto che Jena e Buongiorno si possono leggere da Google Reader senza doverci cliccare sopra e andare sul sito; lo stesso vale per gli editoriali. Se per Gramellini e Barenghi il problema non è che si ponesse, visto che uno andava a leggere sulla fiducia, gli editoriali erano un terno al lotto: non è che da un titolo si riesca sempre a capire di che cosa parli l’articolo. Adesso bel feed manca ancora il nome del giornalista, ma se uno è abituato a leggere la Busiarda bastano poche righe per capire chi possa avere scritto questo :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-09-26 10:35

Windows Genuine Advantage Notification

Ho acceso il mio PC, e subito mi ha intimato di verificare gli aggiornamenti di sistema “proprio per me”. Io sono un bravo bambino, ho verificato, e ho scoperto che c’è 1.3MB per il nuovo “Windows Genuine Advantage Notification”.
Ora, io capisco che «The Windows Genuine Advantage Notification tool notifies you if your copy of Windows is not genuine. If your system is found to be non-genuine, the tool will help you obtain a licensed copy of Windows» (il mio sistema operativo è in inglese). In Microsoft hanno usato una formulazione assolutamente a prova di avvocato. Capisco anche che Microsoft apprezzerebbe che io usassi una copia non taroccata. (Ah: per spiegargli che la mia copia in effetti non è taroccata, due anni fa ho avuto qualche problema…).
Quello che non capisco è perché ogni mese o giù di lì devo scaricarmi di nuovo il programma. Capirei se io avessi aggiunto altro software Microsoft: allora magari la vecchia versione dovrebbe accorgersi di non riuscire a validare le aggiunte, e quindi chiedermi di essere aggiornata. Ma altrimenti rimangono due casi: o il software originale Microsoft dopo un certo tempo diventa automaticamente inaffidabile, o che il programma non è capace a verificare così bene, e stanno ancora mettendolo a punto. In effetti, entrambe le possibilità hanno un qualche senso.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-24 18:16

Oosah: un terabyte per i tuoi file multimediali

[logo di Oosah] Un terabyte è tanto, tanto spazio. Per dare un idea, sono più di duecento DVD. Eppure Oosah osa :-) regalarvelo.
L’ho provato. Innanzitutto c’è un’interfaccia flash9 che può infastidire qualcuno, e soprattutto si possono solo postare file multimediali di tipi ben specifici: ad esempio, per l’audio è solo accettato l’mp3, e un formato di testo come pdf non è permesso. Se uno si fida, può garantire al sito accesso a YouTube, Flickr e Picasa per poter vedere tutti i propri set; altrimenti può caricare e gestire le foto con un’interfaccia tipo file manager e una grafica relativamente innovativa (mentre il tutto si carica il testo appare sfuocato). Si possono raggruppare le foto in gallerie, e dare eventualmente accesso libero o protetto da password.
Tutto sommato, Oosah può essere un buon metodo per avere un backup delle proprie foto, anche se non mi fiderei certo a usarlo come unico sistema di archiviazione, visto che il sito potrebbe sparire da un momento all’altro.
(via DElyMyth)

Ultimo aggiornamento: 2008-09-11 14:18

Roba da smanettoni

(prometto che per un po’ è l’ultimo post su Google Chrome, che ho anche da lavorare io!)
Non ho ben capito perché, ma l’interfaccia di Chrome è in italiano e non in inglese, nonostante avessi cambiato lingua prima di scaricare il programma di setup. (ok, da Opzioni → Piccoli ritocchi → Caratteri e lingue si può cambiare la lingua dell’interfaccia; peccato non si possa anche disabilitare il correttore ortografico, che è una palla assurda).
Ma la cosa migliore è la traduzione del termine per le opzioni avanzate (“Under the Hood” in inglese), che è diventato “Roba per smanettoni”. Sono tornato indietro nel tempo di una quindicina d’anni almeno!
P.S.: c’è una pagina che – almeno qui dall’ufficio, con proxy e quant’altro – Chrome non riesce proprio a mostrarmi: quella di gmail ;-) Non riesco a settare la gestione dell’https.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-03 09:24

Google Chrome

[google] Credo che quasi tutti i miei lettori sappiano che oggi sta per uscire (solo per windows) Google Chrome, il browser della simpatica società che ha come motto “Don’t do evil”. Se volete dei giudizi teNNici, avete completamente sbagliato blog, ma sono certo sarete in breve sommersi, e scommetto che persino Repubblica e Corriere avranno il loro bell’articoletto; se volete una stroncatura aprioristica della scelta googliana, leggete PTWG.
Nel mio piccolo mi limito a fare delle considerazioni a partire dal fumetto disegnato per spiegare le “nuove” caratteristiche del browser. L’idea che mi sono fatto è che il mercato che Chrome intende erodere è quello di Internet Explorer, e per fare ciò ha mostrato come “grandi novità” cose tipo l’autocompletamento degli indirizzi e la home page con i nove siti più visitati (come in Opera). E naturalmente fa in modo che il browser si integri così bene con le ricerche made in Google da portare acqua al proprio mulino. La cosa che più mi ha stupito nella presentazione è però il mischione di terminologia molto tecnica – ci sono spiegazioni che se non hai studiato informatica all’università sono assolutamente arabo – e marchette pubblicitarie a basissimo livello: sembra quasi che la parte tecnica sia da assumere più o meno come magia.
Il modello dove ogni tab ha la sua macchina virtuale, e quindi il suo spazio di memoria, è sicuramente più stabile di quello classico, non ci sono dubbi. Però occupa parecchia memoria, molto più di quanto loro mostrano con il disegnino del grafico. Anche il modello a sandbox per la sicurezza darà un vantaggio solo iniziale: proprio perché comunque esistono i plugin, le falle passeranno di là, e sarà una ben magra consolazione poter dire “ma il browser è sicuro”. L’altro punto che non mi torna è il supporto agli standard (ufficiali e di fatto). Che non se ne parli affatto non è per nulla bello, e l’idea di usare un nuovo interprete JavaScript aumenta la possibilità che una pagina sia vista correttamente su un browser e male su un altro. È vero che l’HTML di oggi è ben diverso da quello del 1998, ma lo è non tanto per il linguaggio ma per tutto quello che gli sta attorno, dagli script ai fogli di stile. La parte di “gears” che dovrebbe essere di aiuto agli sviluppatori è stata giusto accennata nel fumetto, il che è piuttosto preoccupante proprio perché non basta dire che Chrome è open source ma occorre anche dare la possibilità pratica di interagirci.
Vedremo insomma che succede, ma non credo che Chrome supererà una percentuale di nicchia.
p.s.: come volevasi dimostrare, ecco Cor & Rep!

Ultimo aggiornamento: 2008-09-02 09:23