Ieri Radio Popolare ha deciso di mandare in onda i messaggi di solidarietà per Beppino Englaro inviati all’emittente. Personalmente non ho affatto apprezzato questa iniziativa: avrei di gran lunga preferito che i messaggi fossero direttamente recapitati al signor Englaro, e al limite venisse trasmesso “abbiamo ricevuto messaggi di solidarietà da X, Y, Z,… e al momento ce ne sono N”. Show must go on, mi sa.
Tra i messaggi che ho ascoltato perché sono stati ritenuti sufficientemente toccanti per finire addirittura nel giornale radio, il primo era di tale Veronica che diceva “Forse la chiesa dimentica che Gesù ha sofferto per tre giorni, e poi la pietà di un soldato romano ha fatto cessare le sue sofferenze”. Ora, la signora Veronica aveva tutto il diritto di pensare ad altro mentre la mandavano a catechismo, o magari era stata così fortunata da non doverci proprio andare: però, visto che ha deciso di pontificare, poteva almeno fare una piccola verifica preventiva e scoprire che (a) le sofferenze durarono meno di ventiquattr’ore, dalla notte del giovedì al pomeriggio del venerdì; e (b) che il soldato romano si limitò a verificare la sua morte. Ribadisco: show must go on.
Ultimo aggiornamento: 2009-02-11 10:05