Archivi categoria: curiosita’

TIANI DEMOCRIS

Io personalmente ho apprezzato i manifesti della nuova campagna del PD, con un gruppo di persone che spingono fuori dal cartello le parole che non vogliono come “povertà” o “disoccupazione”. Sicuramente meglio dell’acrostico di Casini (ah, com’è che l’UDC continua a usare bambini nella sua pubblicità?), ma non ci voleva molto.
Però si sa che il post-postmodernismo si basa sulla contaminazione e sulla parodia. Così sono fiorite le immagini di cartelloni taroccati, l’ottimo PaulTheWineGuy ha preparato due generatori di cartelloni (UDC e PD) in modo che chiunque, anche senza conoscenze di Photoshop, possa avere Un Diverso Cartellone, Personalmente Dedicato.
Detto questo, però, il cartellone di gran lunga migliore che abbia visto è quello della Fondazione Daje. Se proprio non avete voglia di cliccarci su, ve lo spiego a parole: i piddìni stanno spingendo via la parola “democristiani” che però appare sul lato opposto del cartellone. Potrei dire che il cartellone ha echi gattopardeschi, o se preferite che rievoca la famosa frase “moriremo democristiani”; ma in realtà quella versione del cartellone seipertré è la dimostrazione di come un’immagine valga più di mille parole. Occhei, l’immagine una parola ce l’ha, ma il rapporto è sempre vincente.
(sullo stesso tema c’è anche la versione altaniana del Dr. Pruno, per la cronaca)

Ultimo aggiornamento: 2009-04-23 08:54

il bello della diretta

Stasera al microfono aperto di Radio Popolare si parlava dei referendum elettorali e della data scelta per svolgerli. Al telefono c’era il professor Guzzetta del comitato promotore, che naturalmente si affannava a spiegare che non sarebbe cambiato nulla sulla rappresentatività anche se fosse passato il referendum: dimenticando di aggiungere che attualmente un partito in coalizione ha il quorum dimezzato. Ma si sa, ognuno tira acqua al proprio mulino.
Il momento più divertente è stato quando un ascoltatore ha telefonato, si è sincerato ci fosse Guzzetta, ha voluto sentire la sua voce e poi è partito a dirgliene quattro su come stesse cercando di affossare lo Stato e via dicendo (il tutto con parole pesanti ma senza parolacce bestemmie insulti: ho apprezzato molto lo stile). Non capita spesso, ma quando succede devo dire che mi diverto :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-04-22 21:30

in effetti sono più di noi

[logo FriendFreed] Stamattina molti degli utenti di FriendFeed si sono lamentati perché l’interfaccia è improvvisamente apparsa loro in qualcosa che assomigliava vagamente all’italiano. Fortunatamente io sono risultato temporaneamente immune al morbo, dato che notoriamente preferisco le interfacce in inglese.
Guardando però il logo commemorativo, si può notare che sono state due le lingue aggiunte: l’italiano e il turco. Prima che qualcuno si lamenti per quanto siamo scesi in basso, gli faccio notare che i turchi sono più degli italiani :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-04-15 11:06

Piazza XVIII dicembre

La stazione attuale di Torino Porta Susa si trova in piazza XVIII dicembre. Per la cronaca, il mio amico Claudio mi diceva che la stazione sotterranea che stanno facendo era erroneamente indicata essere in piazza XV dicembre, al che io ho commentato “in effetti è un po’ più indietro rispetto alla vecchia, quindi è giusto che venga anticipata anche la data”.
Ieri sera ho notato che finalmente almeno una delle targhe toponomastiche riporta il motivo per cui la piazza è denominata così: ricorda l’incendio della Camera del Lavoro torinese, avvenuto nel 1922 a opera dei fascisti. È vero che erano in pochi i torinesi a sapere anche solo il nome della piazza, che per tutti era Porta Susa: ma adesso che ci passa la metro facendo appunto la fermata XVIII dicembre magari qualcuno si era chiesto cosa si commemorasse. Ricordo che mi ero posto la domanda ai tempi del liceo: ai tempi Internet non c’era se non come serio sistema di comunicazione per scienziati e militari, e la coppia Page-Brin forse iniziava le elementari, altro che Google. Me ne andai così alla biblioteca civica di Torino a compulsare qualche enciclopedia, e scoprii… no, non scoprii nulla. Il 18 dicembre 1936 vennero comminate le Inique Sanzioni all’Italia per la guerra di Etiopia, ma ovviamente mi pareva strano che una data simile fosse rimasta nella toponomastica piemontese. Alla fine credo che dovetti chiedere lumi al mio professore di italiano, un pozzo di cultura che naturalmente lo sapeva.
La morale di questo raccontino è duplice: innanzitutto è incredibile come l’operazione di trovare un’informazione sia cambiata in maniera così straordinaria in trent’anni: secondo me non ce ne rendiamo davvero conto, e siamo convinti che la ricerca in rete sia solo un’estensione di quello che si faceva un tempo. D’altra parte, però, anche gli enti pubblici iniziano a capire che l’informazione non è un di più che fa fine giusto nelle occasioni di gala; e questa non è affatto una brutta notizia.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-09 14:43

Matematici inaspettati

La primatista italiana indoor di salto con l’asta ha un cognome piuttosto pesante da portare: Anna Giordano Bruno. Ma la cosa più inaspettata è forse che la giovane sportiva è una specializzanda in matematica: per la cronaca, si occupa di entropia algebrica presso l’università di Padova.
Mi sembra bello sapere che si può essere matematici e allo stesso tempo non essere completamente fuori dal mondo, e soprattutto mi sembra molto bello vedere che si possa fare sport a ottimo livello senza dovercisi dedicare totalmente.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-09 07:00

lo smoot

Leggendo vb, scopro l’esistenza di un’unità di misura di lunghezze piuttosto particolare: lo Smoot.
Come si può leggere, Oliver Reed Smoot, Jr venne usato nel 1958 per misurare la lunghezza dell’Harvard Bridge tra Boston e Cambridge in Massachusetts. “Usato” nel senso che è stato man mano messo per terra dai compagni della sua fraternità al MIT, visto che era il più piccolo della classe, fino a che non hanno stabilito che il ponte era lungo 364,4 smoot più o meno un orecchio. A distanza generalmente di 10 smoot sono stati messi dei segni per dare la lunghezza parziale, segni che sono stati conservati anche quando hanno rimesso a nuovo il ponte perché la polizia li trovava comodi quando dovevano indicare il luogo esatto di un incidente (e uno si chiede quanti diavolo di incidenti facciano su quel ponte).
Ma la cosa più divertente è che Smoot (la persona) divenne presidente dell’ANSI nel 2001-2002 e dell’ISO nel 2002-2004; da essere un’unità di misura è arrivato a standardizzare le unità di misura. Però non è vero che sia riuscito a farla diventare una misura ANSI…
Inutile dire che c’è una voce al riguardo sulla wikipedia in inglese; e Google traduce anche metri e piedi in smoot, se uno preferisce misurare le distanze in questo modo.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-03 07:00

Separazione delle carriere

Occhei, leggere del congresso fondativo del Popolo delle Libertà da Repubblica.it non è il massimo della vita. Bisogna sempre stare attenti a capire quali sono le battute del giornalista e quali quelle del Libero Leader: ad esempio, capisco e concordo con l’affermazione che non sono stati invitati altri perché «Il nostro è un congresso fondativo e quindi deve venire chi sta fondando il Pdl.», ma nemmeno al Bagaglino avrebbero chiosato «E poi, per gli altri sarebbe un disturbo venire di sabato mattina».
Mi sono però divertito a leggere che «I 700 giornalisti accreditati dovranno seguire i lavori congressuali attraverso un maxischermo in un apposito padiglione» e quindi non potranno intervistare direttamente i partecipanti all’assemblea. Avranno pensato che qualcuno degli intervistati avrebbe anche potuto dare delle risposte? E non sarebbe stato più semplice distribuire delle belle brochure in quadricromia e magari un video? Certo che il grionalismo sta passando attraverso ancora un’altra evoluzione: dagli inviati imbozzolati (“embedded”, se preferite il termine ufficiale) a quelli di seconda mano. Noi bloggher abbiamo una marcia in più, visto che siamo già abituati a fare così!

Ultimo aggiornamento: 2009-03-27 12:10

cessato allarme?

Sulla (breve) strada tra casa e ufficio c’è la sede milanese del quotidiano Avvenire.
Tra lunedì e ieri ho sempre visto un’auto dei carabinieri parcheggiata (in doppia fila) davanti: stamattina però non c’era.
Sarebbe interessante scoprire cosa era successo per dare loro un (finto) presidio e cosa è poi successo per toglierglielo…

Ultimo aggiornamento: 2009-03-27 09:26