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Troppe giornate mondiali dei Beatles

all you need is love Domenica il mio amico Ugo mi scrive dicendo “ma oggi è la giornata mondiale dei Beatles! Lo dice Bing!” (Per la precisione, citava questo post, e il 25 giugno sarebbe stato scelto in quanto è l’anniversario della prima trasmissione in mondovisione, dove i Beatles cantarono All You Need Is Love). Io guardo Google e trovo che la Giornata mondiale dei Beatles sarebbe il 16 gennaio, ma soprattutto che «Questa data è stata approvata dall’UNESCO nel 2001». (Il 16 gennaio 1957 apriva i battenti il Cavern Club, dove però i Beatles non suonavano ancora per la banale ragione che non esistevano, oltre alla prosaica ragione che all’inizio al Cavern si faceva jazz).

La cosa mi puzzava troppo, e ho fatto un rapido controllo: ovviamente era una bufala partita nel 2012, ma l’Unesco non solo dovette smentirla su Twitter ma anche scriverne sulla sua newsletter. Ma poi perché ci vuole una giornata mondiale sui Beatles? Tutti i giorni vanno bene per ascoltarli!

Cultura in luoghi inaspettati

quantum theoryLa scorsa settimana sono andato a fare gli esami del sangue. La persona prima di me ci ha messo tredici minuti (non ho idea come mai), e quindi dopo un po’ ho cominciato a innervosirmi e camminare su e giù per il corridoio. Una giovane donna stava leggendo un libriccino che ho subito riconosciuto essere della collana della Oxford University Press “A Very Short Introduction”. A questo punto mi sono incuriosito e ho cercato di sbirciare quale volume fosse: credo che ce ne siano almeno un centinaio su tutti i temi. Alla fine ce l’ho fatta: era quello sulla fisica quantistica. Ok: c’è gente più strana di me :-)

AI e Beatles

immagine da https://openclipart.org/detail/190140/yellow-cartoon-ship

Leggo sul sito BBC che sir Paul McCartney, in un intervista a Radio4, ha detto che l’intelligenza artificiale “ha permesso di avere un’ultima canzone dei Beatles”.

Come ricorderete, quando nel 1995 uscì Anthology gli allora tre Beatles rimasti ottennero dei nastri da Yoko Ono e fecero uscire due brani: “Free as a Bird” (venuta molto bene, anche senza considerare il video da lacrimoni; ma ci hanno aggiunto dei pezzi) e “Real Love” (schifezza era e schifezza è rimasta). Si era sempre vociferato di un terzo brano, “Now and Then” che non è però mai stato pubblicato ufficialmente, facile immaginare il perché. Anche Jeff Lynne, che produsse quei brani, disse “ci abbiamo fatto su casino per un pomeriggio”; e in seguito Paul disse che George aveva definito il brano “spazzatura” e si era rifiutato di lavorarci su, lasciandolo evidentemente arrabbiato.

Solo che una frase come “We had John’s voice and a piano and he could separate them with AI. They tell the machine, ‘That’s the voice. This is a guitar. Lose the guitar'” mi suona molto strana. Non che un’AI non possa farcela; ma lo stesso risultato si poteva già ottenere nel 1995, come si sente negli altri due brani. La mia prima domanda è “qual è il problema di Paul con questo brano?”, e la seconda “e come pensa di creare una parte per George?” Insomma, più leggo l’intervista più la cosa mi puzza.

(Poi ci sono già da mo’ i brani di Paul “cantati da John sfruttando l’intelligenza artificiale”. A me fanno solo ridere, ma magari sono io a sbagliarmi)

“Consegnato a sinistra”

Consegnato a sinistra
Ora che ci capita di nuovo di essere fuori casa per lavoro, ultimamente usiamo spesso la consegna Amazon all’edicola vicino a casa, soprattutto nel caso di pacchi grandi. Per un po’ ho cercato di capire perché la consegna fosse indicata “a sinistra”: ieri mi è venuta l’illuminazione. Il pacco è stato “a sinistra”, cioè “left”. L’unica cosa che non mi è ancora chiara è perché sarebbe stato consegnato “su” (“on”), e non “a”…

Aggiornamento: Licia mi ha fatto notare che se l’articolo è inviato a un Amazon Counter, la preposizione che si usa è appunto “on” (perché si pensa al bancone)

Ultimo aggiornamento: 2023-06-13 10:04

Divieto di Bibbia

no Bibbia Avrete sentito che un distretto scolastico nello Utah (lo stato dei Mormoni, ricordo…) ha vietato la Bibbia nelle scuole, in quanto contiene “volgarità e violenza non adatte agli studenti più giovani”: il tutto è partito dall’esposto di un genitore lo scorso dicembre, dopo che una legge approvata nello stato bandiva dalle scuole libri “pornografici o indecenti”. E indubbiamente, come ha scritto il genitore nella sua richiesta di bando, la Bibbia parla di “Incesto, onanismo, bestialità, prostituzione, mutilazioni genitali, fellatio, dildi, stupri, e persino infanticidi” e pertanto “non è di valore per i minori”, in quanto “pornografica secondo la nostra nuova definizione legale.”

Avevo sentito parlare della cosa alcuni mesi fa e mi chiedevo cosa sarebbe successo. A pensarci bene, però, non mi pare una grande vittoria: togliere la Bibbia dalle bibliotechine di classe delle elementari e delle medie è una semplice operazione di facciata, che anzi dimostra che quella legge è una cosa seria. Insomma, eviterei di festeggiare (a meno ovviamente che non siate a favore di quella legge).

PS: Non pensavo che la Bibbia parlasse davvero di dildi, e ho fatto una ricerca. Ezechiele 16,17 nella traduzione ufficiale CEI dice “Con i tuoi splendidi gioielli d’oro e d’argento, che io ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti per peccare”; ma la versione latina è molto più esplicita e recita “et tulisti vasa decoris tui de auro meo et argento meo quae dedi tibi et fecisti tibi imagines masculinas et fornicata es in eis”. Le immagini sono insomma di maschi, non umane, e la fornicazione è *in* esse…

Ultimo aggiornamento: 2023-06-03 17:50

Area olistica!

Anche quest’anno si terrà a Clusone (BG) il festival Lo spirito del pianeta. (No, non sono leghisti, o almeno io ho sentito la pubblicità su Radio Popolare).

Nella home page ci spiegano che “Siamo molto più di un Festival, siamo un’unica voce di fratellanza e rispetto tra i popoli e le loro tradizioni”, e fin qui va tutto bene. Va anche bene che ci sia “Un padiglione fieristico con 100 espositori da tutto il pianeta”, e posso capire che abbiano l'”Area fuoco sacro e villaggi”, qualunque cosa essa sia. Ammetto però di non avere nessuna idea di cosa sia un'”area olistica”… e confesso anche di non essere poi così interessato a saperlo.

Addio codice fiscale?

l'Identificativo Unico NazionaleScopro da Marco che l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente ha introdotto un nuovo codice, l’Identificativo unico nazionale (ID ANPR). A differenza del codice fiscale, questo codice non è ricavabile in modo (semi)automatico dai dati anagrafici, non cambierà mai e “non fornisce evidenza di alcuna sequenzialità, tantomeno temporale”. (Quindi da qualche parte ci deve essere un’enorme base dati con le associazioni persona-codice: spero sia gestita in modo molto sicuro).

Ho anche scoperto che oltre al mio codice io posso conoscere quelli della mia famiglia: figli (ha senso) e moglie (ha meno senso). Quello che però non sono riuscito a scoprire, e che pure sarebbe interessante, è da quando si potrà usare. Copincollo – compresi l’accento sbagliato sulla È, l’apostrofo mancante in fondo e il “n’è” che fa tanto burocrate ottocentesco:

É con questo adeguamento tecnico che verrà garantita la piena interoperabilità con le altre banche dati delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici. L’Introduzione dell’ID ANPR è il primo passo verso il superamento del continuo fornire i nostri dati alle pubbliche amministrazioni ed ai gestori di pubblici servizi. Lo Stato n’è già in possesso e noi cittadini avremo la possibilità di fornire ai suddetti sportelli i nostri dati soltanto una volta, concretizzando così il principio europeo dell“once only”.

Non capisco qual è la differenza tra fornire una sola volta il codice fiscale e fornire una sola volta l’ID ANPR. Immagino che il testo sia scritto male, e quello che intendessero dire è “il primo passo verso il superamento del continuo fornire dati personali quali quelli del codice fiscale”. Ma quello che conta di più: avete idea quando capiterà per la prima volta di usare questo ID ANPR? Qui leggo che “Decorso un anno dalla pubblicazione del decreto la consultazione dei dati in ANPR è consentita esclusivamente con ID ANPR”, ma non dice nulla sugli altri siti.

Ultimo aggiornamento: 2023-05-31 10:06

Aspettando le AI

Ieri ho trovato su Facebook questa vignetta, con la didascalia “When you geti it, pass it on”. Come nella pessima abitudine della rete, non c’era uno straccio di attribuzione: è stato abbastanza complicato scoprire che è una vignetta di Leigh Rubin del 2002 che è stata ricolorata (l’ho trovata solo qui: il sito di Rubes esiste, ma non contiene vignette così vecchie). La vignetta aveva anche una didascalia che spiegava la situazione: se non l’avete capita e volete ancora sbattere la testa, smettete di leggere e soprattutto non cliccate qui.

Senza didascalia in effetti ci ho messo un istante a capirla, nonostante il contesto mi fosse chiaro. Abbiamo i personaggi del Mago di Oz che mangiano il gelato, e l’unico che lo fa con piacere è lo Spaventapasseri… perché non soffre di “brain freeze”, non avendo il cervello. Tra l’altro ieri ho scoperto anche che la sensazione di dolore gelido che si ha quando si lecca troppo velocemente un gelato non è ubiqua, e molta gente quindi non ha proprio idea del motivo per cui gli altri personaggi hanno quell’espressione. Ma parliamo appunto di intelligenze artificiali. Descrivere la vignetta è molto semplice: “quattro personaggi sono seduti su una panchina con un gelato, uno è felice ma gli altri no”. Probabilmente la AI potrebbe riconoscere che il personaggio felice è uno spaventapasseri (a meno che non creda che neppure chi ha ideato la vignetta sappia disegnare le mani…) e capire che i quattro personaggi sono quelli di Oz, anche se manca Toto. Ma riuscirà a fare il passaggio logico del dolore in mezzo al cranio, senza uno specifico addestramento? (Nel senso che vale dargli in pasto i libri di Baum e i testi che raccontano del dolore alla testa, ma non vale dirgli di combinare le cose) Io ne dubito, e spero di far bene perché altrimenti c’è da preoccuparsi sì: in fin dei conti i modelli attuali LLM cercano correlazioni all’interno di basi dati enormi, ma Oz e brain freeze non dovrebbero averne tante… ed è in fin dei conti quello il motivo per cui chi riesce a trovare la correlazione poi ride.