Archivi categoria: curiosita’

Aggionamenti a metà

Come gli appassionati di libri sanno, a fine luglio Anobii ha fatto un restyling del sito che è stato pesantemente criticato dagli affezionati fruitori. A parte tutte le parti che non funzionano (a livello backend, soprattutto), il nuovo sito sembra nato per essere visto sul telefonino dal lettore casuale che cerca informazioni sull’ultimo bestseller, dimenticandosi che in questi siti sociali il grosso del lavoro di inserimento informazioni è fatto dai lettori forti che dovrebbero essere coccolati e non tarpati.

Non ci credete? Per esempio, quando inserisco i dati di un libro non ancora presente nella base dati (la schermata è cambiata, ma funziona come quella vecchia), la schermata di ringraziamento ha ancora la vecchia grafica. Evidentemente nessuno degli sviluppatori c’è mai passato :-)

Ultimo aggiornamento: 2017-09-14 10:42

L’evoluzione dei distributori

Quando negli anni ’90 del secolo scorso venne timidamente introdotta la modalità self service alle pompe di benzina, il risparmio era risibile: dieci, massimo venti lire al litro. Insomma con cinquanta litri di pieno se ti andava bene risparmiavi l’equivalente di 50 centesimi attuali, e uno poteva anche chiedersi chi glielo faceva fare ad alzarsi e sporcarsi le mani.

I tempi cambiano, e adesso possiamo affermare che il default è la pompa self service, tanto che i distributori indicano sempre più spesso quanto costa in più il rifornimento servito: ho visto anche 20 centesimi in più al litro, che è ben più del 10% del costo della benzina. Ma ho come il sospetto che la cosa non funzioni più così bene per i benzinai… o almeno credo che sia così vedendo promozioni come questa di Eni che “regala” una gommina di Cars 3 a chi fa “almeno 30 euro al Più Servito”. Mah.

Acqua a km 0

Quando ero ragazzo, ma anche dopo, c’erano file di persone che andavano a riempire bottiglie, bottiglioni e finanche damigiane d’acqua alla fontanella torinese di piazza Rivoli, che le leggende metropolitane favoleggiavano essere direttamente collegata alle sorgenti del Pian della Mussa (effettivamente una delle fonti di approvvigionamento municipali, ma non credo con tubazioni separate). In questi anni è invece invalsa, almeno in Lombardia, l’usanza delle case dell’acqua: luoghi dove l’acqua del rubinetto viene raffreddata, eventualmente gassata e lasciata a disposizione dei cittadini. Davanti all’Ikea di Carugate è teoricamente ottenibile usando la tessera IkeaFamily, ma l’ho anche presa senza tessera; a Milano per evitarw abusi occorre usare la tessera sanitaria e vengono erogati 6 litri al giorno per persona.
Anche qui a Chiavari ho scoperto esistono le “case dell’acqua”: solo che siamo in Liguria e quindi l’acqua la paghi (5 centesimi il litro, si possono inserire monete oppure acquistare una tessera a scalare). A parte le battute, non sono intrinsecamente contrario al fatto che il servizio abbia un costo per l’utente: mi limito a osservare che – siamo pur sempre in Liguria – non mi è mai capitato di vedere nessumo prendere l’acqua, il che significa che si sono sprecati soldi per mettere il distributore

Influssi astrali

Aurelio Galleppini (avete presente Tex?) e Jack Kirby (avete presente i Fantastici 4?) nacquero entrambi il 28 agosto 1917. (Morirono a un mese di distanza l’uno dall’altro). Chissà cosa diceva l’oroscopo quel giorno…

Ultimo aggiornamento: 2017-08-22 14:58

“Revisione di traduzione”

Anna ha comprato un libro per lavoro (L’arte di cambiare : Pratiche di leadership orizzontale per la business transformation di Adriaan Bekman, edizioni GueriniNext). Fin dall’inizio si è trovata davanti a una prosa francamente incomprensibile: ecco per esempio la terza frase dell’Introduzione.

Ma non siamo per niente disponibili a osservare in chiave critica al modo di lavorare che abbiamo in queste persistenti questioni di cambiamento.

(Immagino che sia il modo di lavorare, ma non ci giurerei). Siamo andati a guardare il colophon per scoprire chi era il traduttore… e non l’abbiamo trovato. C’è solo la sibillina frase “Revisione di traduzione: Alessandra Scala e Flavio Fabiani”; quest’ultimo ha poi anche scritto la prefazione.

Tralasciamo un attimo la qualità di tale “revisione”: se è pur vero che anche il grande Omero ogni tanto sonnecchiava, si spera che nessuno entri in catalessi a metà della prima pagina. La mia curiosità è un’altra. Chi è stato allora a tradurre? Anna ha suggerito “Google Translate”, e potrei anche essere d’accordo con lei. Un’altra possibilità che mi è venuta in mente è che il testo sia stato direttamente tradotto da Beckham, il che perlomeno spiegherebbe la mancanza del nome del traduttore che deve essere presente per legge. Se qualcuno che parla neerlandese conferma che il verbo osservare regge il dativo, l’ipotesi acquisterebbe forza. Avete altre idee?

Ultimo aggiornamento: 2017-08-21 09:18

_Scienza e conoscenza_

Stamattina Anna ed io abbiamo visto questa “rivista trimestrale di scienza indipendente” in edicola, vicino alle riviste di scienza “dipendente”. Per serendipity mi è capitato di vedere un link della rivista postato su Facebook da un mio contatto, così sono andato a cercare in rete e ho scoperto che è arrivata al numero 61. E poi dite che è colpa di Internet.

Ultimo aggiornamento: 2017-08-18 15:32

Posti di blocco in Melchiorre Gioia

Il mio percorso ufficio-casa comprende un tratto di via Melchiorre Gioia, dall’incrocio con la cerchia dei tram alla fermata Gioia della metro. È un po’ che ho notato che più o meno una volta la settimana davanti alla caserma della Finanza ci sono alcune auto dei vigili, che tipicamente hanno fermato qualche automobilista. Ieri ce n’erano addirittura cinque.
Visto che non mi pare il caso di fermarmi e chiedere cosa stanno facendo, c’è mica qualcuno che sa delucidarmi?

Balkan Sans

Il serbocroato è un’espressione politica. Il maresciallo Tito voleva mostrare che la Jugoslavia era una nazione unica, quindi aveva sentenziato che serbo e croato erano la stessa lingua, con l’unica differenza che il primo veniva scritto in cirillico e il secondo con l’alfabeto latino (un po’ esteso). Morto Tito e dissolta la Jugoslavia, le due lingue hanno immediatamente proclamato la loro indipendenza reciproca, anche se oggettivamente sono davvero molto simili.
Nel 2012 Marija Juza e Nikola Djurek pensarono a un modo per far leggere velocemente a un serbo un testo croato, e viceversa; il risultato fu Balkan Sans, una font in cui le lettere che si scrivono uguali nei due alfabeti sono alte e strette, mentre quelle che si scrivono diverse sono messe una in pila all’altra. C’è una versione con il cirillico in alto e una con il latino, ovvio.
L’idea è simpatica, e può anche aiutare chi sta imparando il cirillico a riconoscere le lettere; l’unica cosa che mi dispiace è che la font sia a pagamento.

Ultimo aggiornamento: 2017-05-24 21:36