Stavo rispondendo a una tumblrata di cfdp (già, come si può rendere in italiano “tumbrl”? “inkappare”?) quando mi sono accorto che stavo sbrodolando, e allora tanto valeva promuovere il tutto a una notiziola. Scriveva cfdp, probabilmente passando da Uord visto la proliferazione di e commerciali che mi sono uscite fuori nella citazione:
Ho una mania, un vizio che mi accompagna dalle elementari: distinguere fra accenti e apostrofi; così ho preso il perche’ dell’originale e l’ho trasformato in perché e tutte le terze persone dell’indicativo presente del verbo essere sono diventate è, mentre prima erano e’. Ricordo che una volta scrissi a Massimo e gli chiesi perché usasse gli apostrofi anche per le parole accentate, ricordo che mi diede una risposta che lì per lì considerai plausibile, ma non chiedetemi quale.
Mantellini vuole fare vedere che lui è un “old-timer” (anzi, no, via l’inglese inutile: un vecio). Anch’io vent’anni fa non usavo lettere accentate perché era impossibile sapere come il calcolatore di chi mi leggeva le avrebbe mostrate, e quindi scrivevo e` e perche` (con lo stesso carattere, perché dal mio punto di vista era meglio conservare la differenza tra accenti e apostrofi piuttosto che la differenza di suono, che tanto per me non esiste affatto. E poi, scusate, quando alle elementari scrivevo a mano mica li indicavo diversi, gli accenti!). Poi, una decina d’anni fa, ho deciso che gli standard iniziavano a coagulare, e forse potevo permettermi il lusso di passare alle lettere accentate. Tanto avevo imparato a memoria quali erano le parole con la é acuta. Intendiamoci, ogni tanto continuano ad arrivarmi email passate attraverso qualche tunnel della paura (gateway su mainframe IBM, insomma) oppure Macintosh malsettati, le cui lettere accentate sono molto buffe: ma non si può avere tutto dalla vita.
Immagino appunto che Massimo abbia poca fiducia, oppure sia un pigrone :-)
Ultimo aggiornamento: 2008-02-21 09:37