come si vota in ospedale

Come sapete, sono ricoverato in ospedale. Sarei dovuto essere dimesso mercoledì, ma ho avuto delle complicazioni e sono ancora qui. La cosa è una scocciatura per una serie di motivi: ma un cruccio era il non potere votare. Dai referendum del 1981, quelli anche sull’aborto, a oggi ho sempre votato, anche quando si sapeva che il referendum non avrebbe mai raggiunto il quorum. Mi è capitato più volte magari di annullare la scheda, ma comunque andavo al seggio.

Venerdì mattina però è passata un’infermiera in reparto chiedendo se qualcuno voleva votare dall’ospedale. Ho subito dato l’ok, consegnato la mia carta d’identità per essere fotocopiata, e telefonato a casa per farmi portare la tessera elettorale e chiedere qual è il mio numero di sezione (a dire il vero lo ricordavo perché è facile). Sabato ho compilato il modulo di richiesta, che poi deve essere firmato dal direttore di reparto – che certifica tra l’altro che non posso muovermi dal letto – e inviato al sindaco.

Ieri aspetto, aspetto, aspetto. Gli infermieri non sapevano nulla, dicevano che l’ultima volta pareva loro che il seggio mobile fosse arrivato a mezzogiorno. Alle 19.35 mi stavo accingendo a preparare una lettera di fuoco, quando il seggio si è appalesato!
Sono arrivati in ordine sparso presidente di seggio, segretario e carabiniere. Il secondo ha preso i miei dati, la prima mi ha dato le schede e la matita copiativa, ha tentato inutilmente di fare uscire il compagno di stanza “per la privacy” (tanto è un testimone di Geova, non vota mai), il terzo ha recuperato le schede e le ha messe in una busta. Niente urna, no. La procedura è durata forse anche meno che al seggio normale, non mi hanno neppure tolto il telefono :) (non che me ne importasse di fotografare la scheda).

Tutto relativamente bene, insomma, ma migliorabile: il Policlinico di Milano è enorme e sparpagliato, ma si potrebbe stimare il tempo necessario a passare da un padiglione all’altro e dare almeno un’idea di quando sarà il turno di voto. Non sono stato l’unico a lamentarmi, tra l’altro.

Come ho votato? Il voto è segreto :) però posso dire che a differenza di cinque anni fa non ho scelto un simbolo che non aveva nessuna possibilità di eleggere qualcuno neanche al proporzionale (il candidato uninominale dello schieramento meno lontano dalle mie posizioni era invotabile)

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