Perché tarpare il riscatto degli anni di laurea?

Premessa: il problema non mi riguarda personalmente. Ho riscattato a suo tempo la mia laurea, l’ho fatto ancora quando vigeva il retributivo e avendo fatto domanda sei mesi e un giorno dopo essere stato assunto alla fine ho pagato ben poco per quattro anni di contributi. (Che poi questo mi abbia fatto perdere uno scivolo di isopensione che per la legge Dini è significato dover comunque uscire dopo per avere una pensione decente è un’altra storia). Quello che so è che adesso l’unica ragione per pagare una strabalardata di soldi per riscattare la laurea è riuscire ad andare in pensione un po’ prima.

Bene. Secondo il Corsera, dal 2031 (perché così tardi? Come cambiano i conti della legge di bilancio?) chi vuole riscattare la laurea breve si vedrà tagliare il periodo di contribuzione necessario per raggiungere la pensione anticipata. E questo significa a sua volta che l’INPS dal 2031 prenderà meno soldi subito. A questo punto mi chiedo a chi potrà convenire riscattare: io non riesco proprio a capirlo, ma magari voi siete più intelligenti di me…

9 pensieri su “Perché tarpare il riscatto degli anni di laurea?

  1. un cattolico

    Dici che passerà un emendamento del genere? Perché è pure retroattivo… La costituzionalità c’è? Non si capisce perché alle lauree magistrali non decurteranno nulla e si fermeranno ai 30 mesi, per loro (tranne forse quelle a ciclo unico tipo medicina e architettura?).

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    1. .mau. Autore articolo

      beh, non è retroattivo, anche se parla di riscatto di anni passati. Comunque tutto dipende da cosa vorranno mettere nell’usuale maxiemendamento.

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  2. Silvia

    @uncattolico, anche alle triennali decurteranno il periodo valido ai fini dell’anticipo, progressivamente di 6 mesi ogni anno a partire del 2031 fino al 2035. Quindi saranno proprio i laureati triennali a non avere in pratica più alcuna convenienza al riscatto ai fini dell’anticipo pensionistico. Anche io trovo che, per chi avesse già riscattato la laurea e avesse un orizzonte pensionistico post 2031, non sia corretto cambiare le carte in tavola così, ma in ambito pensionistico è stato già più volte fatto.
    Peraltro invece mi chiedo, riguardo alla clausola di salvaguardia per chi abbia aderito entro l’ 1/1/26 ad accordi tipo esodi bancari o isopensione per gli altri settori, quali siano gli accordi che prevedono così tanti anni di “accompagnamento. A quanto ne so, per gli esuberi bancari ora si è tornati ai 5 anni max (pagati dalla banca) e i 7 anni erano stati un’eccezione per le popolari venete e, successivamente, dall’1/1/2022 al 30/11/2022 in pratica per BMPS (chi ha avuto lo scivolo di 7 anni pieni doveva andare in pensione col primo dicembre 2029: ora con l’allungamento dell’età per l’aspettativa di vita, si vedrà cosa succederà). Anche per l’isopensione c’erano limiti mi pare di 5 anni e gli accordi ultimi di cui ho sentito, che si basano sulla NASPi, hanno un massimo di 24 mesi. In pratica una clausola solo ipotetica per cautelarsi dovessero emergere accordi “strani” ed evitare le varie sanatorie ex post come successe con la Fornero.

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    1. un cattolico

      @uncattolico, anche alle triennali decurteranno il periodo valido ai fini dell’anticipo, progressivamente di 6 mesi ogni anno a partire del 2031 fino al 2035. Quindi saranno proprio i laureati triennali a non avere in pratica più alcuna convenienza al riscatto ai fini dell’anticipo pensionistico.

      Era proprio ciò che intendevo, forse mi sono espresso male. Curiosamente il danno ai magistrali sarà più contenuto, e non ne capisco la ratio. Né capisco cosa avverrà di chi, pur nel nuovo ordinamento, ha una laurea a ciclo unico come Medicina.

      Anche io trovo che, per chi avesse già riscattato la laurea e avesse un orizzonte pensionistico post 2031, non sia corretto cambiare le carte in tavola così, ma in ambito pensionistico è stato già più volte fatto.

      Per questo non capisco perché Maurizio dica che non è retroattiva questa possibile norma.

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      1. .mau. Autore articolo

        da questo punto di vista TUTTE le riforme pensionistiche sono state retroattive, no? Quando sono entrato in Cselt, il Fonfo Telefonici (oltre a essere retributivo come tutti) metteva il 2,25% anziché il 2% per ogni anno lavorato, andavi in pensione con 35 anni di lavoro e la pensione era calcolata sullo stipendio dell’ultimo anno.
        Dal mio punto di vista, sarebbe retroattiva una misura che dice “se tu hai riscattato nel 2020 la triennale e vai in pensione nel 2032 allora ti consideriamo sei mesi in meno per il numero di anni di contributi”, (ovviamente il montante resterebbe) ma non credo sia così perché ci sarebbero sì delle distorsioni che verrebbero cassate dalla corte costituzionale.

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        1. un cattolico

          Dal mio punto di vista, sarebbe retroattiva una misura che dice “se tu hai riscattato nel 2020 la triennale e vai in pensione nel 2032 allora ti consideriamo sei mesi in meno per il numero di anni di contributi”

          Ah ma quindi non sarà così? Era questo che contestavo!

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  3. Silvia

    @.mau. non ho capito come mai il riscatto ti abbia impedito l’adesione agli accordi di isopensione (se è stata una valutazione tua economica, lasciamo perdere: per me da quel punto di vista l’esodo è stato un bagno di sangue). Io sono rientrata nell’esodo non solo grazie al riscatto della laurea che avevo fatto appena assunta col primo datore di lavoro, ma anche grazie al fatto che i contributi di tre anni e mezzo del secondo lavoro, che all’epoca non erano versati in INPS ma al fondo Telefonici, per una clausola particolarissima (che ovviava alle conseguenze della legge Berlusconi sull’onerosità della ricongiunzione dei contributi già versati se non fatta prima di una certa data: altro cambiamento delle carte in tavola durante il gioco), mi sono stati d’ufficio spostati in INPS. (Per accedere al fondo esuberi bancari tutti gli anni di contribuzione devono essere in INPS).

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  4. .mau. Autore articolo

    @silvia: tra l’altro mi è venuto in mente che le prime lauree triennali sono partite nel 2000-01, quindi non capisco nemmeno cosa significhi il taglio per chi va in pensione nel 2031… a meno che non considerino i dropout dal vecchio ordinamento che sono riusciti a ottenere una laureina.
    Per la mia isopensione, se non avessi avuto il riscatto avrei messo quegli anni come pagati dall’azienda, quindi sarei andato in pensione più tardi e quindi il coefficiente di retrocessione sarebbe stato più alto. Tutto qui.

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    1. un cattolico

      @silvia: tra l’altro mi è venuto in mente che le prime lauree triennali sono partite nel 2000-01, quindi non capisco nemmeno cosa significhi il taglio per chi va in pensione nel 2031… a meno che non considerino i dropout dal vecchio ordinamento che sono riusciti a ottenere una laureina.

      Ma perché questo giochetto non varrà per i diplomi universitari (anch’essi triennali) pre riforma universitaria? Si tratta di una vera e propria vessazione dei soli laureati triennali?

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