Non riesco a capire gli alti lai odierni alla scoperta che con la manovra Irpef che abbassa dal 35% al 33% l’aliquota sui redditi tra i 28000 e i 50000 euro «il beneficio medio è pari a 408 euro per i dirigenti, 123 per gli impiegati e 23 euro per gli operai; per i lavoratori autonomi è di 124 euro e per i pensionati di 55 euro».
È un mese che la proposta è nota. L’IRPEF è entrata in vigore nel 1974 ed è sempre stata a scaglioni progressivi, il che significa che nel nostro caso il risparmio è nullo per i redditi fino a 28000 euro, cresce linearmente fino a 50000 euro e poi si stabilizza. (Per amor di precisione, sopra i 200000 euro vengono tolte lacune detrazioni e quindi il risparmio scende.) Non entro nel merito della scelta fatta, che è prettamente politica: mi limito a notare che se bisogna aspettare l’Ufficio parlamentare di bilancio perché qualcuno espliciti quanto era già perfettamente chiaro a chiunque sappia un po’ di aritmetica siamo messi male…
È difficile ragionare in percentuale se non si è abituati. Inoltre è il beneficio medio: non è che tutti gli operai guadagnano 23€, qualcuno più, qualcuno meno. Sarebbe interessante avere dei dati sulla varianza.
Era chiarissimo da un tot, ma ieri si sono espressi Istat, Bankit, Corte dei Conti, etc. e tutti i giornali, TV e quant’altro, hanno voluto demagogicamente pompare solo l’acqua calda, tralasciando altre osservazioni, come p.es il fatto che modificare l’aliquota sugli affitti brevi del primo immobile favorirà il nero, che continuare con la rottamazione delle cartelle esattoriali mette in crisi l’equità e la compliance fiscale, che manca una politica industriale seria, etc.
(Seguo la questione da spettatore con i pop corn: con l’adesione al fondo esuberi – oltre ad essermi persa per un mese il rinnovo contrattuale più ricco mai visto – la tassazione del mio assegno di esodo è stata fissata a novembre 2022 e rimarrà tale fino alla pensione, quindi ho perso la variazione delle fasce/aliquote del 2023 e mi perderò questa. Però mi sono beccata tutta l’inflazione).
@federico: la percentuale qui è solo l’aliquota, non cambia molto il ragionamento anche perché quello che alla fine importa è la quantità di risparmio, non la percentuale. Per quanto riguarda la media, anche con una distribuzione dei redditi non è che si ottenga molto, quello che serve è la posizione di ciascuno. Avevo dato un’occhiata prima di scrivere il post, e un operaio specializzato che guadagna 1500 euro netti al mese supera appena i 28000 euro lordi l’anno e quindi prende forse anche meno dei 13 ricchi euro indicati.
@silvia: E perché bankitalia, corte dei conti e amici vari si sono tutti espressi ieri? solo perché parlava Giorgetti?
Quelli della carta di credito mi hanno appena regalato 20 € e dovrei ricevere presto 50 € dal concorso della carta igienica.
Alle volte capire la differenza tra la solenne giustizia fiscale e una semplice iniziativa di marketing è difficile.