Una volta c’era Amazon Basic: prodotti a prezzo ridotto fatti direttamente da Amazon, spesso copiando quanto venduto da altri. Adesso pare che Bezos stia attaccando il mercato di Aliexpress, Temu, Shein e compagnia varia, che già se la vedono male anche in Europa con la proposta di una tassa di due euro per pacchetto. È infatti stato lanciato da poco Amazon Haul, “prezzi da urlo a 20€ o meno per cui vale la pena aspettare”. Più precisamente, il sito afferma “La maggior parte degli acquisti effettuati su Amazon Haul verrà consegnata in meno di due settimane, anche se i tempi di spedizione possono variare e dipendono dalla località di consegna del cliente.” Le spedizioni ovviamente non sono Prime, ma in compenso sono gratuite dai quindici euro in su, e c’è anche uno sconto per chi spende di più.
I prodotti che vedo su Haul sono più o meno la paccottiglia che mi piace prendere su Aliexpress, ma con una scelta molto minore e un motore di ricerca ancora peggiore, il che mi lascia abbastanza stupito. Ma quello che mi ha stupito di più è che un pacchetto che avevo ordinato un paio di settimane fa da Aliexpress non è arrivato come al solito con le poste ma… con Amazon Shipping. Ed è anche arrivato in ritardo, tanto che Aliexpress mi ha dato un coupon per i miei futuri acquisti. La cosa non mi pare abbia un gran senso, ma tant’è…
Beh, non è male se competono senza colpi di stato, incidenti d’auto/moto/aereo per persone chiave delle aziende più capaci e guerre in difesa della pace.
Da questo punto di vista sarebbe una bella innovazione!
Da quello che ho letto in giro da fonti varie, ci sono due trend in atto che stanno cambiando il modo in cui la Grande Distribuzione su Internet verrà fatta: la grossa pressione sulla logistica (nel senso finanziario del termine) e l’impossibilità di competere sui prezzi da parte di qualsivoglia player quando c’è una controparte cinese che si mette di mezzo.
Questo determina due tipi di azioni diverse: Amazon ha scorporato la sua piattaforma logistica a livello societario e offre a terzi i suoi servizi per aumentarne la redditività (gli abbonamenti Prime, anche dopo i ripetuti aumenti non bastano a coprire i costi fissi), e sempre Amazon ha gradualmente aumentato i margini su tutti i suoi prodotti, col risultato di far aumentare la concorrenza cinese (che pure comunque è in parte seller amazon). Gradualmente vedremo sempre meno cino-seller su amazon, e sempre più Temu/Aliexpress che vendono le stesse cose a prezzi simili, utilizzando la logistica Amazon. I cinesi dal canto loro stanno mettendo una pressione infernale sui costi, ed in certe aree merceologiche sono di fatto i padroni, che ad Amazon piaccia o meno. Prima era Amazon che ricattiva i piccoli fornitori cinesi: ora piano piano si sta verificando il fenomeno opposto.
Che ci crediate o meno, questa cosa è parte di un trend ben più grande che vuole imporre la Cina come prima suportenza mondiale sopra l’America, prima economicamente e poi come potenza militare. Vendi et impera.