Gatto procedurale

A differenza di Tommy e Annika, che non mi permettono nemmeno di preparare la loro pappa saltandomi addosso, Sinni è molto più pragmatico. Un conto è rubare cose in giro, ma lui è un gatto che sa benissimo che se sto preparando le ciotole il cibo gli arriva: sta ad aspettare, e poi raspa sulla porta del bagno dove gli lascerò la ciotola. (Non posso dargliela con gli altri perché è un’idrovora, mangia in un attimo il suo e poi va sulle altre ciotole). La sera, quando arrivano i croccantini, basta chiamarlo e aprire la porta e lui si fionda; poi chiudiamo la porta e arriviamo qualche minuto dopo a sfamarlo.

Ieri sera la porta del bagno era aperta. Ho provato a chiamarlo, niente: se ne stava lì a guardare. A questo punto ho chiuso la porta e poi l’ho socchiusa: a questo punto è entrato. Ho un gatto procedurale, o se preferite un gatto matematico che come nella barzelletta vuole ridursi al caso precedente.

2 pensieri su “Gatto procedurale

  1. un cattolico

    Tre gatti! Non sapevo manco ne avessi uno :)
    Magari potessi averli! Mi accontento di Lucifero, il gatto del vicino, che scavalcava sempre per venire sul mio balcone, tanto che il padrone ha dovuto mettere una rete fitta per evitare rischiasse una delle sette vite… :D

    I nomi scelti dai gemelli? Annika sa di omaggio a tua moglie e di gatto siberiano :))

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    1. .mau. Autore articolo

      in realtà siamo partiti con due sorelle e un fratello: Tommy, Annika e Pippi (perché era rossa). Solo che purtroppo dopo qualche mese Pippi è probabilmente saltata a prendere una mosca ed è caduta dal quinto piano :-( (le gatte che avevamo prima non avevano mai fatto nulla del genere… ora abbiamo una rete sui terrazzi).
      Solo che Anna voleva un gatto rosso, e così sei mesi dopo è arrivato Sinni.

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