Coglioni allegorici

Un generale al Bar ItaliaA quanto si legge, il GIP di Ravenna ha assolto Pierluigi Bersani, che era stato citato a giudizio dal generale Roberto Vannacci per diffamazione, “perché il fatto non sussiste”.

Bersani, alla Festa dell’Unità di Ravenna dell’anno scorso, parlò di un certo Bar Italia e chiosò: “Ma se in quel bar lì è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile anche dare del coglione a un generale?”. Secondo il ip, la richiesta non può “essere accolta per insussistenza giuridica e prima ancora linguistica”: più precisamente, a sua detta, “il querelante [ha] confuso la figura della metafora con quella della allegoria”, essendo quella frase un artificio retorico: Bersani ha “voluto evidenziare che, come è sbagliato dare dell’anormale a un omosessuale, è altrettanto sbagliato dare del coglione a un generale”.

Bisogna dire che il dispositivo della sentenza è interessante: avrei capito l’ultima frase che ho citato, ma l’excursus grammaticale è una sorpresa. Ma quanti conoscono la differenza tra una metafora e un’allegoria?

(immagine generata da foooocus. Il prompt è stato “a coffee shop with a sign “Bar Italia” and a general in uniform at the bar”. Ogni eventuale somiglianza con generali realmente esistenti è colpa del materiale di addestramento dell’AI)

Ultimo aggiornamento: 2024-11-05 17:03

6 pensieri su “Coglioni allegorici

  1. Carolina Figini

    sì, fa ridere, però non fa ridere che i tribunali siano invasi da cause di questo genere, soprattutto quelle intimidatorie verso persone dell’opposizione.

    1. .mau. Autore articolo

      in realtà le cause verso membri dell’opposizione sono le meno problematiche, perché c’è un certo equilibrio e nessuno tenta di fare troppo. Sono più problematiche le cause verso quelli come me, che hanno meno possibilità anche mediatiche per difendersi.

  2. Bubbo Bubboni

    Credo che ogni liceale moderno conosce molto bene le figure retoriche perché:
    1) le materie umanistiche hanno sempre la coda di paglia di non avere contenuti rigorosi e sistematici, quindi con le figure retoriche cercano di avere qualcosa di confrontabile con le materie tecniche, non noto a chi non è del gruppo, adatto alle crocette e quindi valutabile senza fatica e rapidamente;
    2) esempi recenti e sempre più numerosi indicano che fa molto bene alla salute passare dalla letteratura alla grammatica, dalla storia alla preistoria, dai contenuti dell’arte alle tecniche artistiche, ecc.;
    3) anche lo studente non molto “portato” può imparare le figure retoriche, mentre se uno è un po’ [aggettivo] non può gustare una poesia o un buon libro neppure con anni di ripetizioni. Con i vecchi programmi ci sarebbe quindi una situazione scorretta e segmentante magari contro qualcuno che ha dei genitori che è opportuno non inquietare.
    Quindi i lettori fino ai boomer hanno più probabilità di apprezzare il testo ma le figure retoriche le tirano fuori solo per parole crociate e, facilmente, confondendole ma gli altri sono (inutilmente) preparatissimi.

    1. Carolina Figini

      Capisco benissimo perché ho avuto delle rotture di scatole per avere spiegato alla vecchia maniera Walter con der Vogelweide e la sua critica all’amor cortese. Ho solo salvato un ragazzo dagli sbadigli e l’ho rimesso in carreggiata dal 3 al 7 in tedesco a fine anno, ma mi hanno rotto i coglioni sul fatto che potevo farmi più i fatti miei etc…
      Carolina

  3. Carolina Figini

    specifico che ho spiegato come lo spiegava la professoressa Steiner alla mia classe di sole ragazze del Liceo Manzoni degli anni ’86-’91, non è che mi sono buttata nell’erotismo, ci mancherebbe altro!!! Ma c’è gente sf*…

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