Un mondo oltre la fisica (libro)

Stuart Kauffman è un biologo, ed è un fiero oppositore delle teorie riduzioniste della biologia, che la fanno semplicemente diventare un sottoprodotto della fisica. Fin qui nulla di male, e la cosa è condivisibile. Anche il suo punto di vista, secondo cui un sistema biologico non può nascere a pezzi ma occorre che si abbia contemporaneamente un sistema complesso ciclico dove ogni parte dipende dalle altre, è sensata. Infine sono d’accordo sulla parte finale, dove spiega che in biologia non c’è nulla di necessario ma solo sistemi abilitanti e quindi non è possibile prevedere a priori cosa succederà. Però non mi è piaciuto affatto il modo in cui cerca di convincere il lettore che è proprio così: mi pare tanto che usi abbastanza a sproposito il modello di Erdős–Rényi per la generazione di grafi, e ho anche dei dubbi sulle sue stime probabilistiche. Non è che in questo modo riuscirà a farsi molti proseliti, secondo me.

Pollice verso infine per la traduzione di Silvio Ferraresi. Non si può parlare di “modello ludico” (pagina 69: più su il “toy example” è diventato un “esempio modello”) o tradurre a pagina 126 “and so on” alla fine di un elenco come “e il prima possibile”.

(Stuart Kauffman, Un mondo oltre la fisica : Nascita ed evoluzione della vita [A World Beyond Physics], Codice 2020 [2019], pag. 157, € 17, ISBN 9788875788827, trad. Silvio Ferraresi – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me)

Voto: 3/5

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