Harris vs Trump (e Taylor Swift)

locandina ABC presentante il dibattito Se persino Fox News dice che il dibattito Harris-Trump di martedì è stato vinto dall’attuale vicepresidente (pur lamentandosi che i moderatori erano contro l’ex presidente) si può essere ragionevolmente certi che è stato così. Se non ho cqpito male dai commenti che ho letto, però, il dibattito non si è svolto su quello che un osservatore naif avrebbe immaginato (cioè su cosa faranno i candidati nel caso saranno eletti): la strategia di Harris è stata quella di fare arrabbiare Trump – cosa che in effetti non è troppo difficile – per farlo rispondere in modo sconnesso, tipo sugli stati che permetterebbero di abortire dopo la nascita del bambino o sugli immigrati haitiani che mangerebbero cani e gatti (“l’ho visto in televisione!”). Detto questo, non credo però che il dibattito abbia cambiato le carte in tavola: c’è troppa polarizzazione per spostare voti. La gente l’ha guardato, mi sa, come si guarda un match di wrestling, come puro spettacolo.
E parlando di spettacolo noto che l’endorsement di Taylor Swift a Harris ha ottenuto 9 milioni di like su Instagram – e di nuovo questo è puro spettacolo – ma anche 337000 persone che sono andate a vedere come votare. Questo in effetti mi pare molto più interessante, e mi fa pensare che la spettacolarizzazione della politica è ormai completa.

Ultimo aggiornamento: 2024-09-12 10:51

5 pensieri su “Harris vs Trump (e Taylor Swift)

  1. Bubbo Bubboni

    Io sono a metà della visione e direi che, per ora, il gran dibattito mi ha messo allegria.
    E’ un vero piacere sapere che, chiunque sia eletto, almeno un/a [AGGETTIVO/A] come l’altro/a NON sarà POTUS!

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  2. mestessoit

    “c’è troppa polarizzazione per spostare voti…”

    Con due soli partiti il voto non può che essere polarizzato :-).

    Detto questo, il motivo per cui questo tipo di eventi sono importanti (per i candidati) è movimentare gli indecisi. Non ho idea di quanti siano, ma ci sono, ed in questa occasione dove i margini di vittoria sembrano risicati, è assolutamente imprescindibile acquisirli (specie per la Harris). Anche convincere i non-votanti è pure importante.

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    1. .mau. Autore articolo

      no, il voto non è polarizzato. Del resto lo scrivi anche tu che ci sono indecisi e non-votanti, no? Ciò detto, non penso che abbia spostato molto nemmeno in quele categorie.

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      1. mestessoit

        Mah, dipende dalla definizione: polarizzato per me significa che almeno il 75% delle persone sceglie da che parte stare subito, il resto lo fa più lentamente. Su quanti voti si siano spostati non ho le idee chiare, ma ho l’impressione che ne abbia spostati di più Taylor Swift. Sicuramente i professionisti di entrambe le parti hanno report dettagliati da questo punto di vista.

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  3. Bubbo Bubboni

    Ho finito la visione del gran dibattito.
    Se la candidata, essendo nella definizione europea di sinistra, vuole che abbiano il più letale esercito del mondo, giura che NON toglierà le armi ai cittadini, grantirà il fraking, vuole potenziare la protezione armata della frontiera sud, ecc. e se il candidato, inquanto destra, vuole trattare con tutti pur di evitare le inutili guerre che stanno causando milioni di morti, vuole l’energia solare prodotta nei deserti, vuole posti di lavoro nella manifattura, ecc. bisogna capire bene cosa si intende per polarizzazione.
    Penso che la polarizzazione sia tra chi si chiama T. e chi si chiama H., rispetto a questioni politiche, morali o simili non ci sono affatto due poli. Del resto sul libro di fisica i due poli hanno colori diversi, ma inchiostro e carta sono gli stessi.

    P.S.: è vero che i “giornalisti” (e la regia) erano sfacciatamente a favore di un candidat*. Boh? Forse hanno scommesso una pizza?

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