Solite parole in libertà

logo Normale news Sono andato a leggermi la mozione del Senato Accademico della Normale contro la collaborazione universitaria Italia-Israele. Per il 95% è fuffa, come del resto sono fuffa le mozioni in genere: si scrivono le cose che sono tanto belle a dirsi, come le partecipanti a Miss Italia che “vorrebbero tanto la pace nel mondo”.
L’altro cinque per cento è il motivo del contendere: la frase

chiede al MAECI, alla luce dei principi sopra richiamati, di riconsiderare il “Bando Scientifico 2024” emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele.

Vabbè, “riconsiderare” è un altro verbo fuffoso. Non dico che ci sarebbe dovuto essere un “cancellare”, ma almeno un “sospendere”, se non si vuole che venga portato avanti. Ma entrando più nel dettaglio, perché non è stato scritto quali sono i temi del suddetto bando? Secondo il Post, sono “progetti di ricerca in tre settori – tecnologia del suolo, dell’acqua e ottica di precisione”. Se mi vieni a dire che l’ottica di precisione può avere ricadute belliche e quindi è per quello che non vuoi che sia fatto, è una posizione oggettiva e sensata, condivisibile o no che sia: ma allora lo specifichi nella mozione. Io almeno non vedo usi bellici di tecnologia del suolo e dell’acqua: magari ci sono anche, ma allora me li spieghi all’interno della mozione, e se non ci sono spieghi appunto qual è la parte che ritieni inopportuna.

Oppure – ed è quello che immagino – non è che il Senato Accademico della Normale abbia letto quel bando e la sua è stata una banale decisione ideologica. E io personalmente non apprezzo le decisioni ideologiche.

3 pensieri su “Solite parole in libertà

  1. Silvia

    La posizione assunta dopo l’aggressione russa all’Ucraina in tema di collaborazione è stata diversa. A leggere il vecchio comunicato, hanno sospeso la collaborazione con le università i cui rettori avevano firmato un documento in cui appoggiavano l’invasione russa, ma continuando “a sostenere la mobilità di accademici russi, da valutare caso per caso, sulla base di accordi individuali”.
    Anche per gli studenti è stato scelto di continuare ad accettarli:”Risulta quindi ancora possibile per studenti russi i cui atenei abbiano sottoscritto accordi con la
    Scuola Normale attuare mobilità per studio o tirocinio all’interno del Programma Erasmus”
    (E se parliamo di Normale, non è per lo studio della lingua e letteratura russa.).

  2. Antonio

    Io sono senza parole, per quello che ho letto qui e quello che ho ascoltato nella trasmissione radiofonica segnalata. Non sto nemmeno a contestare certe affermazioni che non so se considerare più immorali o amorali perché penso che non serva a nulla. Di fronte a certe posizioni solo la storia che verrà, e che ci porterà eventi sempre più tragici e distruttivi, rimetterà ciascuno al proprio posto.
    Oggi, vedo solo il sonno della ragione e della coscienza.

    P.S.: Trovo curioso che chi parla, tacciando di ignoranza gli altri, di ciò che è successo in Europa dopo la seconda guerra mondiale, o di centri di ricerca frequentati da scienziati israeliani e palestinesi (qui ci andrebbe un rotfl se non apparisse blasfemo) sembra dimenticare l’embargo e le sanzioni a tutti i livelli praticate contro il Sudafrica dell’apartheid.
    Io non sono contro la sospensione delle collaborazioni per la guerra in corso; io sono sempre stato contro le collaborazioni con gli enti di uno stato razzista e genocida per statuto.

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