Aldi, shrinkflation e prese per i fondelli

Mercoledì non avevo nulla per pranzo e sono passato da Aldi a prendere un pezzo di pizza margherita (un po’ bruciata, ma vabbè). Peso il pezzo e noto che è 140 grammi, mentre l’etichetta indica 160 grammi: segnalo che il prezzo è a pezzo e non a peso. Arrivato in ufficio scrivo al servizio clienti Aldi, con foto relativa: in dieci minuti mi arriva una risposta – così ad occhio precotta – che dice

La informiamo che gli addetti alle vendite in tutti i punti vendita ALDI pongono estrema attenzione ad una accurata esposizione dei prodotti e ad una corretta indicazione dei prezzi.

Le chiediamo, tuttavia, di comprendere che, nonostante l’accuratezza con cui viene svolto il lavoro, può purtroppo succedere che un prezzo esposto sugli scaffali sfugga all’attenzione dei nostri colleghi.

Per migliorare il nostro servizio, abbiamo inoltrato la Sua segnalazione all’Ufficio di competenza.

Ora, a essere errato non era il prezzo ma la grammatura. Ho dei forti dubbi che quel tipo di errore venga fatto: qualcuno avrà pur detto di abbassare il peso del pezzo di pizza e cambiare scontrino, e se non l’hanno spiegato bene all’addetto hanno dei forti problemi di comunicazione. Ma la cosa peggiore è che dopo che ho risposto subito dicendo appunto questa cosa (tranne l’ultima frase…) c’è stato un silenzio assordante. Bel servizio clienti, non c’è che dire.

6 pensieri su “Aldi, shrinkflation e prese per i fondelli

    1. .mau. Autore articolo

      L’altra mattina ero così addormentato? (Adesso non posso controllare )

  1. Bubbo Bubboni

    La differenza tra etichetta (140 g) e cartellino (160 g, pari a 7,4375 €/kg) c’è.
    Ma questo non vuol dire che il tale supermercato veda prodotti ad un prezzo diverso da quello esposto, cosa che la legge già gestisce, quanto che un generico cliente è costretto a pesare *tutti* i pezzi per trovarne uno da 161 gr!
    E’ un massacro! Chissà le code! Vergogna!

    1. .mau. Autore articolo

      ok, allora non sono completamente rincoglionito ma solo in parte.
      (l’ho già raccontata la storia apocrifa di Poincaré e le pagnotte troppo leggere?)

        1. .mau. Autore articolo

          l’ho raccontata in un mio libro, non mi ricordo quale :-)
          Comunque la storiella dice che Poincaré andava sempre a comprare una pagnotta da un chilo da un fornaio. Dopo alcuni mesi, porta in tribunale il fornaio e lì mostra che le pagnotte erano di peso variabile (e fin qua nulla di male) ma in media pesavano solo 980 grammi. Il giudice multa il fornaio; ma dopo alcuni mesi Poincaré cita di nuovo a giudizio il fornaio. Stavolta mostra che in effetti le pagnotte che comprava pesavano sì almeno un chilo, ma la distribuzione dei pesi non seguiva una gaussiana bensì solo la coda di una gaussiana; il fornaio continuava a barare sul peso della pagnotta ma dava a Poincaré solo quelle più grandi.

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