Contenti loro

Leggo che il Trinity College di Dublino toglierà l’intitolazione a Berkeley della sua biblioteca, per il suo passato di schiavista. (Per la cronaca, il nome era stato dato nel 1978). Prima o poi cancelleremo anche Giulio Cesare, per aver assassinato chissà quante persone.

Ma la cosa più divertente – o tragica, fate voi – è che oltre a verificare se mantenere o meno i premi in onore di Berkeley, e questo lo posso capire, l’università farà una verifica sui ritratti del filosofo e vescovo, ritratti che evidentemente trasudano schiavismo. Per il momento pare che lo si continuerà a studiare, ma non mi stupirei se i libri di testo verranno emendati per ricordare l’esecrabile suo passato…

(Sì, io continuo a pensare che non si può leggere il passato con gli occhi del presente, perché così non si capisce né il presente né il passato)

Ultimo aggiornamento: 2023-04-27 19:37

9 pensieri su “Contenti loro

  1. Federico B.

    Che scemate mi tocca sentire! Invece che ampliare la nostra comprensione (anche per capire i nostri contemporanei di altre culture) la stiamo ottusamente stringendo sempre più.

  2. Mauro ( un altro )

    della serie … conoscere il passato per preparare il futuro :-(
    Non si bruciano i libri in piazza altrimenti Greta si arrabbia e si fa troppa co2.
    A me non sembra una bella cosa, ma io sono combloddisda ;-)

  3. mestessoit

    “io continuo a pensare che non si può leggere il passato con gli occhi del presente…”

    Il lavoro di uno storico professionista è (in parte) anche questo. L’interpretazione storiografica corretta (alias veramente obbietiva) può essere fatta solo in questo modo. Il distacco che solo il tempo passato può creare permette una analisi corretta.

    “…, perché così non si capisce né il presente né il passato”

    nel caso specifico si mescolano due cose: gli schiavisti ci sono stati, e sicuramente non era un bel mestiere, poi (alcuni) hanno fatto anche belle cose, in misura maggiore o minore. Ecco, non conosco Berkeley e non saprei fare un bilancio fra quanto fosse un figlio di buona donna e quanto altro, ma la linea da qualche parte va tirata. Altrimenti siamo tutti tipo Ponzio Pilato.

    1. .mau. Autore articolo

      beh, mi pare che a mischiare le cose sia tu. È chiaro che Berkeley è stato uno schiavista, ma oggettivamente mi sarei stupito del contrario, per la banale ragione che lo sapremmo da una vita essendo qualcosa di diverso dal comune sentire del tempo. E quindi? Non sto dicendo “non parliamo dello schiavismo di Berkeley”, ma “non prendiamoci in giro dicendo che sei contro lo schiavismo perché hai tolto il nome di Berkeley dalla biblioteca”.

      1. mestessoit

        L’oggetto del contendere è proprio fare un bilancio: predomina il bene od il male nella sua attività? Perché alla fine (il bene ed il male) riverbera anche sull’istituzione.

        Qui la domanda non è “sei pro o contro lo schiavismo” ma “l’istituzione appoggia o meno condotte illecite”? Perché se come dicevo prima, Berkeley era principalmente un mercante di schiavi che col grasso che colava faceva altro, è un discorso, se ci è entrato così perché facevano tutti così ma non era il suo principale business, un altro, comunque un problema ai posteri rimane. La famosa riga, appunto: a seconda di dove la tiri, il quadro rimane appeso oppure no.

        In ogni caso i conti con la Storia li devi fare.

        1. .mau. Autore articolo

          La domanda al limite è “quando Berkeley era al Trinity College, teneva condotte allora illecite (ma sconosciute al College)?”

          Per il resto, citando da qui: «Berkeley justified slavery as a path to Christian conversion, and while his views were relatively orthodox at the time, there were contemporaries of his who strongly condemned the slave trade […] Aside from supporting slavery, “in his later political work, he is pretty grim on the Irish peasantry too. In both cases, I regard him as a serious enough thinker that he should have been capable of the kind of reflection on slavery and humanity that, even back then, should have troubled him.”»

          (Sicuramente nel periodo in cui è stato in America ha comprato schiavi. Però non saprei dire se ha venduto la sua proprietà, schiavi compresi, tornando in Irlanda)

  4. Mauro ( un altro )

    Premesso che non so la risposta, ma
    al tempo era legale lo schiavismo ?
    era socialmente accettato ?
    Poi possiamo decidere se era un farabutto o semplicemente un uomo del suo tempo.

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