Ho letto i punti chiave dell’accordo UE-UK per gestire la non-frontiera tra Eire e Irlanda del nord e la non-non-frontiera tra quest’ultima e il Regno Unito, e devo dire che non ci ho capito molto, immagino perché non sono addentro alla questione.
Il problema di base è che nessuno vuole una frontiera tra le due parti dell’Iralanda, cosa che finché la Gran Bretagna stava nell’Unione Europea non era un problema; ma ora ci sarebbero dazi da pagare. Alcune cose nell’accordo sono chiare: per esempio, l’UK potrà abbassare l’Iva su certi prodotti – come la birra nei pub… – anche in Irlanda del nord. Ma la differenza tra Green Lane e Red Lane (non “line” come scrive Rainews :-) ), da quanto leggo, sarà su base fiduciaria, con etichette “Not for EU” sui prodotti destinati all’Irlanda del nord. Mi chiedo solo cosa succede se un editore britannico decide di stampare e spedire libri da Belfast…
Ultimo aggiornamento: 2023-03-01 09:33
L’accordo va ratificato in parlamento, e non è detto che passi indenne: vedremo, anche se le pressioni lato USA sono fortissime, i riottosi del DUP potrebbero metterci la coda (zio Boris è muto perché è stato avvertito di non far casini, ma il DUP è tutta una altra bestia).
“Mi chiedo solo cosa succede se un editore britannico decide di stampare e spedire libri da Belfast…”
Il problema era ed è puramente politico e non su basi economiche, o detto in altri termini, casi come questi non sono al momento economicamente rilevanti. Ma andando sullo specifico, non capisco bene la tua questione: il problema sarebbe da Belfast verso UE? Le dichiarazioni su base fiduciaria non sono certo una novità: quando compro da aliexpress alla fine è tutto sulla fiducia :-). Non vedo differenze significative qui.
Belfast è nel mercato comune. Se io compro un libro stampato a Londra pago il dazio, se un britannico compra un libro stampato a Londra paga il dazio, ma se io compro un libro stampato a Belfast non dovrei pagarlo. Quindi non ci sarebbero grossi problemi ad avere una sussidiaria sempre UK ma basata a Belfast che stampa per il mercato europeo.
Vedremo col tempo (e con regole applicative più precise), ma non credo che qualcuno si lamenterà per il mercato librario.