Ieri ho ricevuto una mail dall’Espresso con questa bella immagine (sì, non c’è scritto “l’Espresso”, non so esattamente come mai). Tecnicamente non è uno spam: in qualche vita passata ho dato loro la possibilità di scrivermi, e infatti non mi sto lamentando di questo. Se vi interessa divemtare un podcaster, per la cronaca, il sito dove iscriversi al contest (si sa che “concorso” fa schifo) è questo.
Però noto come quindici anni fa tutti i grandi siti cercavano i blogger per ampliare il loro pubblico; poi man mano tutti i blog dei siti sono stati chiusi (sì, sono stati chiusi anche i blog personali, ma quello non importa in questo contesto) e ora pare che torni di moda nel formato podcast la “partecipazione dei cittadini”, che detto in altri termini vuol dire “regalateci il vostro materiale con il vostro esplicito consenso, così noi ci facciamo du’ spicci e a voi resta la cosiddetta visibilità. Contenti i podcaster…
Pensavo che non ci fosse nulla di più illeggibile del rosso sul verde, ma in questa roba qua non riesco neanche a sospettare che cosa possa esserci scritto. Comè lo sfondo? viola?
lo sfondo è un blu violaceo, il testo è rosso scuro. Anche io che non sono daltonico faccio fatica. Le tre frasi, una per riga, sono “Entra nel network”, “italiano”, “contest”. Sotto c’è “Racconta la tua storia”, “Carica il podcast in Cloud”, “Inviaci la tua proposta”.
Probabilmente ho un daltonismo diverso dall’Avv. ma non trovo che sia poi così illeggibile.
Però è struzzicante! Teorizzavo l’esistenza di apposita musica da autoradio (quella dove parte con un pianissimo che ti chiedi se la radio funziona, seguita da un fortissimo appena hai alzato il volume, ecc.) ma ora anche con il podcast si potrebbe ottenere lo stesso effetto molesto!
Ho giusto in mente delle frasi da sparare ad alto volume in mezzo a discorsi normali per vedere l’effetto che fa in una società zen come quella contemporanea.
Però non credo che ci vincerei un concorso per schiavi.