Monoclonali che non funzionano con le varianti Covid

Leggo sullo Scientific American che gli anticorpi monoclonali attuali contro il covid non funzionano sulle nuove varianti. Se sbaglio, qualche medico mi correggerà: ma il punto dei monoclonali non è per l’appunto trovare anticorpi per uno specifico virus? Se il virus muta, è come avere un foro tondo per un piolo quadrato, è ovvio che non succede nulla.

Ultimo aggiornamento: 2023-01-03 14:09

5 pensieri su “Monoclonali che non funzionano con le varianti Covid

  1. mestessoit

    Dipende dal tipo di mutazione (o meglio, dove è mutato).
    Alcune mutazioni saranno coperte, altre no. Tutto questo ovviamente è indipendente dal tipo di virus: vale per il covid come per qualsiasi altro. Per dirla come dici tu, alcuni pioli quadrati entrano comunque nel foro tondo.

    1. .mau. Autore articolo

      se hai un piolo quadrato piccolo certo che entra nel foro tondo! Resta il fatto che il taglio dell’articolo è di stupore, mentre mi sarei aspettato qualcosa di più asettico, tipo “la spike è cambiata così tanto che i monoclonali attuali non la riconoscono”.

  2. Bubbo Bubboni

    Non ho capito il problema, se c’è.
    1) favorendo (=non ostacolando) la diffusione del virus, la “produzione” e circolazione di varianti è continua;
    2) l’effetto dei vaccini in uso (con tutte le sue caratteristiche statistiche) si riduce drasticamente dopo 6 mesi nella generalità degli individui, secondo una pletora di paper già del 2021;
    3) per capire completamente l’AIDS (=riuscire curare almeno 2 persone) ci sono voluti circa 40 anni, quindi il COVID (qualsiasi variante) è sconosciuto almeno al 95% e molte affermazioni che circolano sono coperte solo da un foglio excel e non da un microscopio;
    4) il can-can delle varianti (=quelle vecchie, da 100 morti al giorno in Italia e 350 negli USA, sono buone e non devono bloccare l’economia) e il cambio di “strategia” per nuove varianti è uno dei punti previsti da McKinsey nel marzo 2022. Ma sono questioni politiche-liberiste, nulla che si scacci con una mela al giorno.

    1. .mau. Autore articolo

      il punto 2 è di nuovo abbastanza noto, basta vedere che ogni anno c’è un vaccino diverso per l’influenza. Per l’1 forse un lockdown non è il massimo; il 4 non l’ho capito, nel senso che ho capito che oggi come oggi un gerto numero di morti al giorno è tollerato.

      1. Bubbo Bubboni

        Il non-problema nasce dal fatto che se il virus ha ragione di mutare rapidamente e se i vaccini hanno una “durata” valutata in 120-180 gg, il fatto che il vaccino non sia “aggiornato” è irrilevante per avere un ipotetico incremento di sicurezza statistica. Anche perché il vaccino non rende invulnerabili da nessun punto di vista e perché il numero di vaccinati “reali” è oramai ridottissimo (=frontiere aperte, divieti per gli under-60, lagnanze sui costi, ecc.). Il punto 4 parte da quanto trovi sui quotidiani in tutto il mondo libero: la strategia “seppelliamo i morti ben avvolti in carta di giornale ma non fermiamo l’economia proprio ora che ci sono i saldi” va bene, è quella scientificamente approvata e comunque non ci sono alternative. Ma se ci fossero delle varianti ad oggi sconosciute, allora e solo allora si potrebbe anche pensare di fare qualcosa (beh, magari anche qualcosa di più furbo del confinamento, ma non vedo ancora traccia di cosa sarebbe ammesso di decretare per una nazione buona e simpatica).

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