Lo “scontrino medio” non ci dice nulla

Potrei parlare a lungo della doppia mossa dell’attuale governo, che da un lato ha alzato a 60 euro il limite sotto il quale non è obbligatorio accettare pagamenti non in contanti e dall’altro ha eliminato il credito di imposta sulle commissioni bancarie sui pagamenti con carta (che quindi al commerciante non costavano nulla); ma stavolta preferisco focalizzarmi su un classico errore che si trova praticamente sempre sui giornali ma non solo.

La Stampa ci fa sapere che lo scontrino medio è di 47,5 euro, che è meno dei 60 euro del nuovo tetto; e quindi implicitamente vuole dirci che più della metà dei pagamenti saranno sotto soglia. Peccato che la media non c’entri un tubo. Se non ci credete, provate a considerare la media del patrimonio mio, di quello dei miei ventun lettori e di Giovanni Ferrero, e poi ne riparliamo. In questi casi ciò che conta è la mediana, cioè il valore tale per cui metà dei pagamenti sono inferiori ad esso e metà superiore. Per maggior completezza dovremmo avere almeno tutti i decili, vale a dire le suddivisioni in dieci parti uguali quando si mettono in ordine crescente i vari pagamenti, ma accettiamo che in un titolo occorra semplificare.

Il guaio è non solo indicare la media non ha senso logico, ma comunque non ci dice proprio nulla, perché non sappiamo affatto la distribuzione dei pagamenti. E allora perché scriverlo?

Un pensiero su “Lo “scontrino medio” non ci dice nulla

  1. Bubbo Bubboni

    “credito di imposta sulle commissioni bancarie sui pagamenti con carta (che quindi al commerciante non costavano nulla)”

    No, intanto il credito è per il 30% delle commissioni e poi occorre conservare la documentazione per 10 anni (e anche il museo o la lentezza dei controlli ha un costo), oltre alle limitazioni varie sull’uso dei crediti d’imposta.

    Il ragionamento sulla mediana è, ovviamente, corretto ma più che i vincoli neoliberistici che il governo deve rispettare è l’opposizione che è “distratta”. Siamo al blabla standard sull’evasione, buono anche per il rientro dei capitali & sanatorie varie e generiche e tasse sui capitali, capitalisti, imbarcazioni di lusso e poteri forti. Direi che mancano solo gli articoli sulla “lira pesante”, ma con un po’ di pazienza…

I commenti sono chiusi.