[non essere davanti al PC mi ha fatto lasciare tra le bozze questo post. Lo ripubblico ora, tanto il concetto è generale]
Lo stupratore della donna piacentina avrà il suo processo e sarà espulso (non so se prima o dopo aver scontato la pena, non mi interessa), a meno di sconvolgimenti in fase di giudizio come lo scoprire che era arrivato lì per caso due minuti dopo la violenza sessuale. Inutile parlarne.
Preferisco parlare di chi ha postato il video su Twitter e di chi l’ha ritwittato. Se ho ben capito, non è colui che l’ha girato: quindi significa che è stato consegnato alle forze dell’ordine e poi qualche manina l’ha inoltrato a un qualche collaboratore del Messaggero che ha messo la foglia di fico della pixelatura e poi l’ha pubblicato.
Stiamo parlando insomma di due categorie professionali che dovrebbero avere un codice deontologico. Cosa si pensa di fare a coloro che l’hanno bellamente ignorato?
(Non parlo dei politici che hanno ritwittato a loro volta il video. Non riuscirei proprio a pensarli di fronte a un codice deontologico)
Ultimo aggiornamento: 2022-08-26 12:58
Il video ho letto che sia stato consigliato di farlo al tipo che ha chiamato il 112 dagli stessi operatori, giustamente. Come sia finito sul web non ci sono molte possibilità. Se non è l’autore del video ad averlo dato alla stampa, rimane qualcuno dello staff degli inquirenti. E al giornale devono aver fatto i loro conti: il rischio di una punizione deve essere risultato troppo basso rispetto ai ricavi pubblicitari. Il che è comprensibile, visto che aggressore e vittima sono due stranieri extracomunitari, magari anche un po’ poveri, decisamente non ricchi, quando mai potranno far valere una qualche parvenza di diritto? Io spero che a questo giro qualcosa cambi e la vittima possa spremere per bene ognuna delle persone o enti che hanno pubblicato e rilanciato il video. Certo, i soldi non sono un gran che come risarcimento, ma a posteriori si può fare ben poco.