Sono più di vent’anni che esiste Wikipedia, e più di vent’anni che almeno i nostri giornalisti non hanno ancora capito come funziona. (Oppure che non gliene importa un tubo, o ancora che pensano che mettere Wikipedia in un titolo porti più visualizzazioni e quindi più soldi…) Prendete questo articolo del Corsera e guardate il titolo: quello che si può capire è che Wikipedia ha oscurato la voce su Alessandro Orsini perché “ha detto cose scomode” o qualcosa del genere.
La verità è un’altra. Fino all’altra settimana, nonostante l’evidente narcisismo di Orsini, non esisteva nessuna voce di Wikipedia su di lui: insomma, non se lo filava nessuno. Dopo che il Messaggero l’ha – se non ho capito male – censurato, i suoi solerti seguaci hanno scambiato Wikipedia per un social network e hanno cercato di creare la sua fanpage, che è stata regolarmente e immediatamente cancellata in tutte le sue incarnazioni dai nomi improbabili (“Alessandro Orsini (giornalista)”, “prof Alessandro Orsini”…). Tutto qua.
La vera domanda è un’altra. Orsini è da considerarsi “enciclopedico”, cioè una personalità rilevante, secondo le regole di Wikipedia? Beh, probabilmente sì. Nel 2010 vinse infatti il Premio Acqui Storia che dovrebbe essere importante – uso il condizionale perché non è il mio campo, e non per nulla io non sono nemmeno entrato nella discussione che si sta avendo al riguardo. In questo caso, non appena il polverone mediatico si sarà posato, immagino che la voce su di lui verrà scritta, e queste polemiche saranno riportate con la corretta enfasi come per esempio nel caso di Donatella Di Cesare. La censura insomma non c’è, checché ne pensino i solerti seguaci di cui sopra e forse anche l’estensore dell’articolo…
Ultimo aggiornamento: 2022-03-26 11:00
nel testo dell’articolo l’allusione alla censura è anche più esplicita: “Già le prime dichiarazioni sopra le righe erano valse a Orsini l’oscuramento della sua pagina personale da parte di Wikipedia .” Con link alla pagina https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Orsini_(sociologo)
Interessante questo articolo strampalato del Corriere, perché la narrazione maggioritaria mi pare sia opposta e cioè che non ci sia nessuna censura, né per lui né per altri. E in effetti che non ci sia censura in generale è vero, c’è qualcosa di più sottile, che spinge all’autocensura chi è/era meno sconosciuto (quindi chi ha più da perdere) e meno narcisista di Orsini.
Ammetto di non aver perso tempo a leggere tutto l’articolo: ars longa vita brevis, come dice Douglas Hofstadter. Il nome della pagina con “(sociologo)” sarebbe in effetti corretto.
Però non mi pare che la narrazione maggioritaria su Wikipedia (in lingua italiana) sia “non c’è nessuna censura”, anzi. Al limite quello può capitare su Wikipedia in lingua inglese, dove trovi voci come Pets of Vladimir Putin…
Non mi riferivo a Wikipedia, che non frequento, se non come lettore. Mi riferivo alla narrazione giornalistica e dei commentatori più convenzionali, secondo cui viviamo in una democrazia, con elevata libertà di espressione e qui la censura non si fa. Come dicevo, questo è in parte vero, anche se le cose sono più complicate. L’articolo strampalato del Corriere mi sorprendeva perché sembrava sostenere la tesi opposta e cioè che la censura invece esiste, non solo su Wikipedia, ma anche all’università, in RAI, etc.
ah, ma quello mi pare naturale, partendo dalla tua ipotesi. Se la narrazione comune è “In Italia, o più genericamente in occidente, viviamo in una democrazia, con elevata libertà di espressione”, allora dire “eccetto Wikipedia dove sono tutti censori” rafforza la narrazione spostando l’attenzione su quei cattivoni di Wikipedia.
Orsini non conta, per dirla elegantemente, un cazzo.
Un cazzo conta molto di più di Orsini.
Anzi, persino un’ameba conta più di Orsini.
Ma non è pagata da Mosca.
Se Orsini è enciclopedico… a maggior ragione lo siamo io e te. Almeno noi siamo capaci nel nostro settore di nostro, non siamo arrivati dove siamo grazie ai soldi di Mosca.
dal punto di vista delle regole wikipediane (italiane), abbiamo che
(a) uno scrittore è enciclopedico se un suo libro lo è;
(b) un libro è enciclopedico se “ha vinto almeno un premio di rilevanza nazionale o internazionale”
Ora, un libro di Orsini ha vinto il premio Acqui Storia. Si può al più discutere se il premio è di rilevanza nazionale, o se la vittoria è arrivata perché Mosca ha pagato.
(io non voglio stare su Wikipedia in italiano, per l’ovvia ragione che ci sarebbe comunque un conflitto di interessi anche se ci sarei per tutt’altre ragioni)