Tanto per non fare sempre problemi con cavalieri e furfanti, i primi che dicono sempre la verità e i secondi che mentono sempre, andiamo stavolta in un’isoletta del Dodecaneso dove ci sono i retorici e i sofisti. I primi fanno solo domande di cui conoscono già la risposta, i secondi fanno solo domande di cui non conoscono la risposta. Un giorno tre persone si incrociano in un trivio. Non si conoscono, ma sanno che tutti loro sono retorici o sofisti. Questo è il dialogo un po’ surreale che si svolge:
“Tra noi tre c’è qualche retorico?”, chiede il primo.
“Lei è retorico?”, domanda il secondo al terzo.
“Tra noi tre c’è qualche sofista?”, chiede il terzo.
È possibile scoprire a che categoria appartiene ciascuno di loro?
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p570.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Jaume Sués Caula, Giochi di ingegno per esercitare il cervello, Armenia 2017, problema 98; immagine da FreeSVG.)
Provo:
– il secondo è sicuramente un sofista perché non sa nulla del terzo;
– il terzo è un retorico perché a questo punto sa che il secondo è un sofista;
– il primo può essere sia retorico che sofista, la domanda sarebbe comunque coerente col suo stato.
In realtà non è chiaro se primo/secondo/terzo sono tali in ordine di apparizione (al trivio) o in ordine di conversazione.
Se l’ordine di parola è 1, 2, 3 (come scritto) allora la possibile soluzione è X (indifferente), S (sofista, ma ignora volutamente il primo intervenuto per interessarsi direttamente all’altro, e si suppone che un sofista, a caccia di risposte, le voglia fornire a sua volta quando le conosce, ma forse questa è solo la mia valutazione dei fatti), R (retorico, ma anche non proprio una brava persona, perché rifugge a tutte le domande già formulate e ne propone a sua volta un’altra, impersonale).
Però se l’ordine fosse diverso, come sarebbe?
Nel caso 3, 2, 1 avremo un conflitto nella domanda 3, perché troppo generica se fatta da un sofista (se lui lo è, la domanda è inutile visto che c’è già lui, semmai avrebbe chiesto “chi di voi è sofista” che avrebbe molto più senso) ma anche non conforme alla caratteristica di un bravo retorico, visto che chiede qualcosa di cui non conosce, a priori, la risposta.
Probabilmente non si aspetta proprio nessuna risposta, esattamente come di solito succede con le domande retoriche, ma questo è un altro punto; a parte questa considerazione il 3 non può essere il primo a parlare.
Ipotesi 1, 3, 2: sempre X associato ad 1, e quindi ancora resta il conflitto sulla domanda 3 (ovvia e quindi inutile se a proporla è un sofista, e contemporaneamente priva di una risposta evidente e quindi improponibile a priori da un retorico).
Resta da analizzare la sequenza 2, 1, 3: sicuramente S associato al 2, essendo una domanda diretta con lo scopo di ottenere una risposta utile, poi ancora X associato all’1, perché perfettamente inutile se fatta da un retorico, mentre per un sofista, visto il tipo di domanda, rimane il dubbio che siano tutti della stessa parrocchia oppure no; resta ovvia, e quindi retorica, la domanda 3 se fatta per ultima, a carte scoperte.
Quindi, la domanda 3 verrà sempre fatta per ultima da un retorico, conoscendo già la risposta, e pertanto la domanda 2 verrà sempre fatta da un sofista che non ne conosce ancora la risposta, mentre la 1, che arriva comunque prima che si esprima “il retorico della domanda 3” può essere detta sì da un sofista, che non sa se il gruppo è composto tutto da sofisti come lui oppure se c’è almeno un retorico, ma è espressa in modo tale da essere adatta anche ad un retorico perché in tal caso la risposta sarebbe già conosciuta a lui stesso.