Qualche anno fa sono andato a Dublino a trovare un mio amico, anche lui esperto in giochi matematici. Siamo finiti in un pub, seduti l’uno davanti all’altro, e abbiamo parlato ma soprattutto bevuto. Alla quarta Guinness il mio amico prende un pezzo di carta e scrive con grafia incerta l’espressione qui sotto, garantendomi che anche se aveva bevuto un po’ più del solito non era ubriaco, e l’espressione era corretta. Io gli ho chiesto se mi prendeva in giro, ma poi il mattino dopo, passata la sbornia, ho capito che aveva ragione. Come mai?
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p567.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Jaume Sués Caula, Giochi di ingegno per esercitare il cervello, Armenia 2017, problema 87)
Mi gira la testa
:)
Uno davanti all’altro :-)
Ci vorrebbe uno specchio :)
No, uno specchio non andrebbe bene :-)
Per la mia “tesina” in matematica alla maturità classica nel 1970, portai un lavoro sulla categoria di numeri che battezzai “metazetici”, non essendoci un termine ufficiale per definirli. (dal greco: preposizione “metà” e verbo “tizemi” a significare, più o meno “che si mettono …”)