Fumata nera per il presidente della Repubblica

Mah. Non che mi aspettassi che ci fosse chissà quale candidato con centinaia di voti, ma tutte queste schede bianche mi hanno impedito di verificare la mia ipotesi “il presidente sarà qualcuno con un 5-15 voti alle prime votazioni”. Cartabia è l’unica nel giro – o penserete Cassinelli, De Martini, Rosato o Cappato abbiano chance? – sempre che non riescano a convincere Mattarella a restare ancora un po’ (ma non ci credo)

5 pensieri su “Fumata nera per il presidente della Repubblica

  1. mestessoit

    Secondo una regola non scritta, tutti quelli votati in questo giro sono nomi bruciati, messi lì perché non si è trovata la quadra, ma totalmente esclusi. E’ improbabile che vengano ripescati, anche se non si può escludere a priori.

  2. .mau. Autore articolo

    mica vero. È chiaro che quelli tipo Maddalena sono stati messi così per fare un nome, ma se guardi sia Scalfaro che Napolitano I avevano avuto una manciata di voti. La regola non scritta è sui voti “di partito”.

  3. mestessoit

    Beh, è chiaro che se vai a guardare determinate elezioni può succedere perché le condizioni a contorno erano diverse. Quello che volevo dire è che oggi è palese che non esiste accordo e che siamo ad uno stato molto iniziale delle trattative che mira ad escludere e non a convergere.

    1. .mau. Autore articolo

      scusa, ma ho preso le ultime elezioni, tranne il 1999 (Ciampi eletto al primo turno, quindi non conta), 2013 (dove comunque Napolitano al primo turno aveva preso 10 voti e quindi sarebbe entrato nella mia casistica) e 2015 (dove Mattarella aveva preso 5 voti… idem) Visto che nel 1985 Cossiga fu eletto al primo turno, bisogna tornare al 1978 per avere Pertini che non aveva preso voti al primo turno. Ma quella è davvero preistoria.

      1. mestessoit

        Come ho detto, le elezioni più simili al periodo attuale (2013 e 2015) si sono svolte con condizioni diverse. Oggi una rielezione del presidente è infattibile, a differenza del 2013. Se potessero, i partiti lo rifarebbero, ma non possono ora. Rispetto al 2015, le cose sono molto peggiorate, e gli equilibri più traballanti di allora: per questo dico che è ancora troppo presto, e che si tenderà anche oggi a risolvere i vari veti incrociati. Domani forse si inizierà ad avere le idee più chiare, ma credo che anche oggi si sgranerà il rosario degli esclusi. Fra un poco in ogni caso vedremo chi ha ragione, sperando di non arrivare alla soglia delle elezioni di Leone.

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