Come poi avevo aggiunto ieri al post di ieri, la Rai mi ha risposto dicendo che avevo scritto all’indirizzo sbagliato. Ho quindi rifatto la domanda a quello giusto, e in meno di un’ora ho avuto la risposta:
Ciao,
la funzione indicata verrà inserita successivamente con i prossimi rilasci dell’app.
Per noi è molto importante ascoltare l’opinione di tutti i nostri utenti per offrire un servizio sempre più in linea con le vostre preferenze di visione.
Nel frattempo ti consigliamo di verificare di aver aggiornato l’app RaiPlay Sound con l’ultimo disponibile ( al momento il 503)
Avete notato cosa c’è che non funziona nella risposta? A quanto pare, l’unico modo che ci sarà – in un futuro non meglio identificato – per conoscere i palinsesti sarà quello di usare l’app RaiPlay Sound. Ma io, che notoriamente sono anzyano, faccio una cosa inusitata: ascolto la radio… usando una radio. Perché mai dovrei avere un’app per leggere delle informazioni testuali che non sono nemmeno sotto copyright? A questo punto mi chiedo solo chi abbia convinto la dirigenza Rai a usare un sistema chiaramente subottimale per i radioascoltatori. Hanno loro promesso che con l’app avrebbero moltiplicato gli utenti?
Mi sembra che Lei sia troppo drastico nel giudicare. La pagina web è chiaramente la mesdesima dell’app; pertanto, allorquando l’avranno sistemata là, la vedrà anche via web. Non dico che non si sarebbe potuto far già da ora, ma mi rassenerei.
avv., Lei è invece troppo ottimista. La pagina web era puro testo, e sarebbe potuta tranquillamente rimanere così fino a che qualche sviluppatore l’avesse riempita di campanelli e fischietti (absit iniuria verbis); e se mai le informazioni saranno così conciate, pensa forse che saranno leggibili da un banale browser?
Le app vengono utilizzate con l’unico scopo di profilare e vendere a terzi i dati di chi le usa, in modo da guadagnare qualcosa su quello che altrimenti verrebbe dato gratis. Non esistono altri motivi, niente copyright od altre minchiafritte.
Nell’era moderna, quando qualcosa viene dato gratis vuol solo dire che il prodotto da vendere sei tu. (Valido per tutti, mica solo la RAI eh).
Mah, a me pare che il comunicato stampa sia chiaro nel presentare la “strategia”.
La moltiplicazione dei pani e degli utenti avverrà con l’ascolto on-demand da parte di utenti regolarmente registrati e identificati.
Anche questa volta la colpa dei prossimi disastri della programmazione sarà tutta degli utenti no-APP che ascoltano nell’ombra quello che gli pare.
https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2021/12/RAIPLAY-SOUND-IL-NUOVO-SUONO-DELLA-RAIMUSICA-06f6079d-92d8-4539-bbd2-97069eab8a73-ssi.html
Sulla pagina Facebook stanno pubblicando ogni giorno i palinsesti dettagliati:
https://www.facebook.com/RaiRadio3Classica/
Il 23 dicembre hanno postato:
“Gentili ascoltatori,
in attesa che venga ripristinata la pagina, se volete ricevere i palinsesti dettagliati settimanali, scrivete una mail a:
radioclassica@rai.it “
Evviva.
Ottima notizia. Grazie per l’informazione!
Per quel che vale, visto che durante le trasmissioni, tra un brano e l’altro menzionavano un indirizzo a cui scrivere per avere i palinsesti dettagliati, ho appunto scritto per riceverli e chiedere a mia volta informazioni. Me li hanno mandati rapidamente per tutta la settimana, aggiungendo: “la nuova piattaforma RaiPlaySound non prevede la pubblicazione dei palinsesti dettagliati. Per eventuali considerazioni può scrivere la sua richiesta a https://www.raiplaysound.it/scrivici”.
Sì, avevo poi aggiunto l’informazione nell’altro post. Arrivano ogni settimana…Mi mancava la scelta esplicita di non pubblicarli su RaiPlaySound, però.
Infatti, ci sono rimasto un po’ male. Vedo se mi viene in mente qualche “considerazione” da scrivere.