Le detrazioni “poco importanti”


Siamo in periodo di riforma fiscale e si parla di tagli alle detrazioni “poco usate”, nel senso che meno dell’1% dei contribuenti ne usufruisce. Il Corriere si ricorda di essere il baluardo della borghesia e ci mostra quello che potrebbe venire eliminato: spese per gli asili nido, spese sanitarie per disabili, mantenimento dei cani guida dei ciechi (questo nemmeno scritto in grassetto, tanto i cani non leggono).
Io avrei capito una riforma che sposta strutturalmente quei fondi, in modo da ridurre il numero di possibili detrazioni lasciando allo stesso tempo i soldi per questi temi. Ma a quanto pare non sarà così: semplicemente si sceglie di togliere cose per cui saranno in pochi a lamentarsi. O almeno al Corsera cercano di far passare questo concetto. Interessante, vero?

11 pensieri su “Le detrazioni “poco importanti”

  1. nicola

    Che certe spese, come quelle per i disabili, siano poco usate è una buona notizia: significa che i disabili sono pochi. Che venga tolto loro un ausilio economico invece mi sembra una vigliaccata. Spero che a nessuno venga in mente di fare simili tagli, a parte il Corriere, intendo.

  2. Marco[n]

    Tra l’altro il fatto che siano poco usate implica che la loro eliminazione può far arrabbiare pochi elettori ma dà anche poco recupero. Massimo danno (ai più deboli, poi) con minimo beneficio, geniale.

  3. mestessoit

    Io ho un dubbio: ma questo 1% è calcolato sul totale dei contribuenti o degli aventi diritto? Cambia parecchio, specie nei casi estremi (asili nido e cani guida) dove nel primo caso la platea è abbastanza ampia (sicuramente più dell’1% dei contribuenti) o molto più ristretta (cani guida), dove è ovvio che siamo molti meno.

    @Marco[n] attenzione che l’ammontare del risparmio non dipende solo dal numero di persone che lo ricevono, ma anche dall’ammontare della cifra erogata pro-capite. Non è affatto detto che il recupero sia basso se il numero di beneficiari è relativamente basso.

    1. .mau. Autore articolo

      dal testo si direbbe dal numero totale dei contribuenti. Mi parrebbe strano che solo l’1% degli aventi diritto a un cane guida usi queste detrazioni. (Sui nidi non ne ho idea)

      1. mestessoit

        ho fatto un controllo veloce, i totalmente ciechi in Italia sono circa 360K. Mi sembra che i cani guida siano solo per i ciechi al 100% e non per le classi di ipovedenti, ma mi potrei sbagliare. Se è così siamo molto al di sotto dell1%…

        1. Bubbo Bubboni

          “A decorrere dal 1° gennaio 2019, la misura delle detrazione forfettaria relativa alla spesa sostenuta dai non vedenti per il mantenimento dei cani guida è stata elevata da 516,46 euro a 1.000,00 euro.”

          Basta però avere il cane guida, non importa se lo hai o meno nutrito e curato e neanche la percentuale di invalidità. Poi con 1000 euro di detrazione… beh, è una vita da cani…

          Mah, francamente come campagna tasse preferivo quella contro i “furbetti della settimana”.
          Meno male che la stampa è anche impegnata sulla ripulitura del nucleare e della spesa bellica (detta ora “aerospaziale”, altrimenti sarebbe più triste che divertente.

          1. .mau. Autore articolo

            se non curi il cane guida poi muore e non hai più la detrazione, però…

          2. Bubbo Bubboni

            “se non curi il cane guida poi muore e non hai più la detrazione, però…”

            E se passa un Messia e ti ridà la vista?
            Maledetti furbetti!

  4. Marco[n]

    @mestessoit Matematicamente hai ragione, ma mi riesce difficile pensare che globalmente siano cifre così rilevanti. Mi piacerebbe proprio sapere l’entità esatta del risparmio togliendo i contributi per i cani guida…
    Forse per l’asilo nido è una spesa maggiore, ma mi raccomando, riempiamoci sempre la bocca sulle “misure a sostegno della famiglia”

    1. .mau. Autore articolo

      per fortuna quando i gemelli erano piccoli la mia azienda aveva un nido interno, persino vicino a casa. (Ora il nido è chiuso, in questi giorni sono a lavorare direttamente sopra la struttura ed è una tristezza…)

  5. Silvia

    Non si sa se sia fantasia del Corriere o una vera ipotesi di lavoro del Governo.
    Posso concedere il beneficio del dubbio al Governo e supporre/auspicare che lo sfoltimento delle voci possibili di detrazione/deduzione sia fatto per rendere più semplice la compilazione delle dichiarazioni dei redditi e al contempo vengano predisposti contributi/sussidi per le diverse fattispecie (auspicabilmente con regole semplici e controlli automatici in fase di erogazione).
    Il dubbio (a pensar male, etc) è che invece sia una misura tesa al risparmio, come mi pare sia quella sulle detrazioni per figli a carico, ora previste – con dei limiti di reddito- anche per figli di qualsiasi età, mentre dal nuovo anno il contributo sarà solo per figli fino ai 21 anni. (spero di aver capito male, ho solo ascoltato distrattamente i vari tg).

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