Riccardo Stucchi racconta di come si può leggere in modo diverso la frase “Il Covid non è tanto diverso da un’influenza” che si sente spesso dire dai no-Covid.
Come vedete nella figura qui sopra, le varie stime di mortalità per Covid sono indicate con le curve rosse mentre quelle storiche per l’influenza in USA sono in azzurro. In pratica, Stucchi nota come la mortalità per influenza a n anni corrisponda a quella per covid a n-28 anni, e quindi si possa affermare che il Covid è “come un’influenza contratta con trent’anni in più”, sapendo bene che più si invecchia più l’influenza può essere letale.
La conclusione è assolutamente corretta almeno dal punto di vista matematico. Temo però che il concetto non riuscirà a fare presa sul cervello della gente. Già ho dei grandi dubbi sul fatto che sia chiaro che dai cinquant’anni in su il rischio di morire è circa venti volte maggiore che per un’influenza. Ma pensare a come saremo noi tra trent’anni è un esercizio davvero impossibile…
Ultimo aggiornamento: 2021-04-12 11:06
Anche io penso che oramai nessun dato possa aver presa sui governi europei. E’ notevole vedere che continuano con i termini della propaganda di un anno fa, come se nulla fosse mai stato scoperto e chiarito nel frattempo.
Mi aspetto però che la quarta ondata, quella che attacca anche i semi-vaccinati, possa causare degli sbilanciamenti e forse costringere a far entrare anche nei parlamenti qualche aggiornamento.
Mi permetto di osservare che, a spanne, il 90% delle malattie ha una mortalità maggiore di un’altra malattia con 28 anni di meno. Un dato inutile, IMHO.
non sarei così sicuro con l’infarto e nemmeno con certi tipi di cancro (che avuti quando si è giovani sono molto più aggressivi).