Occorrerebbe un vaccino contro l’innumeracy

Non credo sia una consolazione sapere che la sospensione delle vaccinazioni con AstraZeneca non sia avvenuta solo in Italia ma anche in mezza Europa, a partire da Francia e Germania. Il tutto mentre EMA, che dovrebbe essere l’organismo che si occupa dei temi medici, si limita a scrivere comunicati e aspetta giovedì prima di riunirsi, probabilmente per la balzana idea di far credere che non c’è nulla da preoccuparsi.

Ma c’è da preoccuparsi? Se guardiamo i numeri, no. Sia BBC che Financial Times fanno notare che il numero di casi avversi è intorno a 40 rispetto a 17 milioni di inoculazioni, molto meno di quanto ci si potrebbe aspettare statisticamente in una popolazione di pari numerosità. Il “molto meno” non significa molto, perché probabilmente molti casi non sono rilevati. (Ah, non è un caso che io non abbia citato giornali italiani). È però vero che in Germania, riporta Marco Cattaneo, ci sono stati 7 casi di trombosi associata a un numero basso di piastrine: in questo caso l’incidenza (6 casi sul milione) sarebbe il doppio di quanto previsto, e quindi può avere senso verificare se è solo una fluttuazione statistica o c’è qualcosa di più serio. (Ma è anche vero che negli USA si sono verificati casi simili con Moderna e Biontech, e i loro dati sono nella media dei casi che ci si potrebbe aspettare).

È giusto e doveroso fare verifiche. È un po’ meno giusto bloccare a priorio con numeri cosi bassi, che come dicevo potrebbero essere semplici fluttuazioni statistiche. È molto meno giusto che a bloccare non siano state le autorità farmacologiche ma i singoli governi, quando non addirittura i magistrati. Capisco che già il calcolo delle probabilità non è una cosa che ci viene naturale, e la statistica è ancora peggio, ma pensate a quello che succederebbe se – visti i casi di incidenti stradali – si decidesse di imporre un limite di velocità di 30 km/h su tutte le vie cittadine… Il tutto tralasciando la solita disinformazione, che punta sui titoloni a nove colonne anziché cercare di spiegare oggettivamente quello che potrebbe succedere. Ma questa è una lotta che ormai abbiamo perso da anni.

Ultimo aggiornamento: 2021-03-16 12:27

11 pensieri su “Occorrerebbe un vaccino contro l’innumeracy

  1. Bubbo Bubboni

    Mah, io vedo due fenomeni senza cura magica:

    – la medicina è una branchia della statistica e non della biologia. Non interessa che *tutti* siano curati o che *nessuno* muoia ma che lo sia una “buona” percentuale.
    La percentuale che i medici considerano “buona” è considerata come *inaccettabile* in, ad esempio, aereonautica o informatica. (sul punto c’è uno studio fatto da un pilota di aereo dopo che la moglie era morta per un evento che i medici giudicavano così statisticamente raro da non meritare alcuna contromisura. Per la stessa percentuale di eventi avversi il trasporto aereo nazionale sarebbe stato fermato).

    – capisco che i governi abbiano il dovere (im)morale di minimizzare sempre o comunque. Ma vedere che neppure 30 minuti dopo la notizia di agenzia sulla un morte un vaccinato un tizio che credevo fosse un farabutto ciarlatano escludeva qualsiasi correlazione con il vaccino, senza bisogno di autopsia e analisi in laboratorio, è incredibile. Ma è quando mi è stato detto che il tizio è un famoso virologo onorato in TV e autorizzato sui social che ho capito il livello della situazione in Italia.

    Del resto se il governo si aspetta davvero che il vaccino (qualunque e comunque) risolva i tutti i mali al nobile scopo di permettere entro la stagione turistica di tornare a lavorare, spendere e pagare le tasse… altro che battaglia persa!

    1. .mau. Autore articolo

      beh, anche le scelte nel trasporto aereo sono politiche…
      Non so però se un’autopsia possa dire qualcosa su questo tipo di trombosi.

      1. Bubbo Bubboni

        Certo, anche nell’informatica si accetta un certo grado di rischio ma quanto si tollera in campo medico è davvero impressionante. Il settore aereo è uno dei più avanzati sul tema ma sono sempre stupito di vedere che si può pubblicare su riviste mediche parlando di concetti di gestione dei casi avversi che sono banali anche per me che sono pilota… ma di droni!

        Oltre all’autopsia e all’esame in laboratorio del lotto anche un esame del sangue da fare a *tutti* i già vaccinati (tuttora vivi) potrebbe dire moltissimo e prevenire altri casi.

        Ma è certo che “rassicurare” perché sì e limitarsi a rileggere intensamente qualche verbale (come farà l’ente citato) non è scienza, è delinquenza!

      1. Bubbo Bubboni

        (“branchia” è per evidenziare la differenza rispetto all’opinione e alla speranza comune su cosa sarebbe la medicina contemporanea, però in pubblico dovrei evitare…)

        1. Isa

          Più o meno quello che ho pensato quando mi è stato gentilmente spiegato che si trattava di un inside joke. They rarely work outside :)

  2. bramfab

    Sembra che la laurea in giurisprudenza fornisca elevate cognizioni scientifiche e tecniche visti i vari interventi di magistrati in casistiche molto varie a protezione dei cittadini

    1. Bubbo Bubboni

      Grazie! Bel doc! L’indicazione “people who have received the AstraZeneca COVID-19 vaccine and feel increasingly unwell more than four days after the vaccination – with severe and persistent headaches or pinpoint bleeding on the skin – should seek medical attention immediately.” sembra importantissima e andrebbe strombazzata su tutti i media ma non l’ho vista riportata dai minimizzatori che ho letto.

      Però la soluzione, che mi sembrava un tale ente avesse già prontamente attuato, di “if necessary, after this risk has been added to the SmPC” rientra appieno nella agghiacciante morale tipica del settore legal/medicale.

      Peccato che non consiglino esami preventivi (che esistono, ma… la solita statistica…) e neppure esami per vedere se il vaccino ha funzionato.

  3. ruphus

    se esistesse un vaccino del genere sarebbe bellissimo. la narrazione ufficiale sulla “pandemia” non starebbe in piedi 5 secondi…

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