In odium fidei

Leggo sul Post della beatificazione del giudice Rosario Livatino, con una procedura non standard. Tipicamente la chiesa richiede un miracolo per la beatificazione e un altro per la santificazione (i “segni” indicati in fondo a questo articolo di Avvenire), che sono controllati molto attentamente. La motivazione di un’uccisione “in odium fidei” è quella legata al martirio, che in Occidente non è più molto comune nonostante gli attentati fondamentalisti; in questo caso la decisione è stata presa perché la mafia avrebbe ucciso il magistrato, definito incorruttibile proprio perché molto religioso.

Non entro nella scelta della beatificazione, ci mancherebbe altro. QUello che però trovo strano è che mi sarei aspettato che una scelta del genere venisse molto più pubblicizzata dalla Chiesa, in quanto è una presa di posizione molto netta dal punto di vista cattolico. Sappiamo bene che ci sono dei sacerdoti conniventi con mafia, ‘ndrangheta, camorra; occorre che i fedeli sappiano che quella non è la linea ufficiale della Chiesa. Serve anche quello: perché allora non pubblicizzarlo?

Ultimo aggiornamento: 2020-12-23 15:48

4 pensieri su “In odium fidei

      1. mestessoit

        Queste sono scelte che non dipendono gran che dalla curia, ma dalle parrocchie. Non esiste un obbligo da parte papale, ma solo un invito. Chi vuole, chi è convinto sia giusto lo fa. So di molti che (come molte altre iniziative di papà Francesco) sono contrari. Io sono a favore, ma non sono per niente stupito del contrario.

  1. Mauro

    Forse perché quella invece è la linea reale (anche se non ufficiale) della chiesa e la beatificazione di Livatino serve solo ad accontentare alcune frange della stessa?

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