Come diceva Heinlein, TANSTAAFL: There Ain’t No Such Thing As A Free Lunch. Io ricordo quando il primo aprile 2004 venne lanciata Gmail, con un intero gigabyte di spazio, quando i servizi commerciali ti davano sì e no 10 o 20 MB: ero assolutamente convinto fosse un pesce d’aprile. Addirittura all’inizio non era nemmeno così facile cancellare un messaggio che non interessava; bisognava andare a frugare nei menu. (Con il senno di poi, a Mountain View serviva una grande quantità di dati per tarare i suoi filtri, e questo era il sistema più rapido per ottenerli). Ricordo il passaggio a cinque giga, e l’unione di tre servizi diversi per arrivare a 15 giga. Ricordo anche i due anni in cui regalavano due giga in più se facevi il controllo sicurezza; di nuovo, probabilmente il costo marginale di quello spazio era inferiore ai vantaggi di sapere esattamente chi sei e dove sei.
Poi le cose sono cominciate a cambiare. Lasciamo stare le chiusure preistoriche, come la parte di Deja News dopo l’acquisizione e la “fusione” con Google gruppi: quello non era certo un problema di spazio quanto di scelte politiche, un po’ come la chiusura di Google Reader che spazio praticamente non ne occupava. Ma già a ottobre la cancellazione dopo 30 giorni dei file nel cestino di Google Drive mi era suonata un po’ strana. Dal mio punto di vista di utente non cambiava molto: quei file contavano nella quota. Ma dal punto di vista di Google magari davano fastidio. L’abolizione dello storage illimitato per foto “ad alta qualità” (che per uno come me che non guarda mai le foto e comunque le scatta male andava più che bene) è un segno che probabilmente comincia a esserci troppo materiale stivato nei server di Google… oppure che la grande G non ha più bisogno di troppo materiale per i suoi algoritmi. In ogni caso, è sempre un utile ricordo dell’effimeralità delle nostre cose in rete… e della nostra bulimia nel salvare TUTTO.
Aggiornamento: (11:40) in effetti, come si può leggere sul blog di Google, Mountain View farà anche “PULIZIA KONTATTI”: gli account inattivi da più di due anni potranno vedersi i loro file cancellati, come segnala anche Mashable. Ma quello che è peggio è che – sempre da giugno 2021 – «any new Docs, Sheets, Slides, Drawings, Forms or Jamboard file will begin counting toward your free 15 GB of allotted storage or any additional storage provided through Google One.» (e lo stesso vale per i documenti già esistenti ma modificati). Non so voi, ma io uso abbastanza spesso Google Docs proprio perché non contava come spazio Google. Certo, lo spazio realmente usato è poco, ma a quanto pare Google sta davvero finendo i giga…
Ultimo aggiornamento: 2020-11-12 18:06
c’è anche da dire che Amazon su quello stesso servizio guadagna un sacco di soldi, e magari anche Google vuole iniziare a guadagnarci
lo spazio gratuito in Amazon è 5 GB, e anche se hai Prime restano 5 i GB per i video