In breve: un casino. Sì, avevano solo due ore e mezzo di lezione (inglese e spagnolo Cecilia, arte e inglese Jacopo). Solo che dovevano entrare da due ingressi separati dai due lati, che per come è fatta Milano significa trecento metri di distanza. Non essendo io un esperto di bilocazione, alle 10:58 ho lasciato una Cecilia terrorizzata da sola all’ingresso sul cortile e ho portato uno Jacopo che faceva lo spavaldo all’ingresso principale (no, non si è neppure girato quando è entrato), per tornare al cortile, vedere che i ragazzini erano ancora lì a fare l’appello, mettermi in punta di piedi per farmi vedere da Cecilia (il passaggio è sull’ex alveo della Martesana, quindi abbassato rispetto al piano stradale) e mostrarle che non l’avevo abbandonata. Poi ho scoperto che non avevo stampato il Patto di Corresponsabilità (che dovrei anche spiegare loro) e che questa scuola non fornisce il diario (che così abbiamo comprato al volo ieri sera). Sembra facile :-(
E’ bello vedere che, nonostante tutti gli enormi problemi, la scuola italiana riesce comunque a trovare il tempo da perdere per cose fondamentali quali il patto di corresponsabilità
Firmato anche dagli studenti (non che l’abbiano letto)
Che non lo leggano è da darsi per scontato: perlomeno per chiunque abbia mai fisto, anche non dappresso, un giovane di 11 anni; il che fa pensare che chi si occupa di scuola non abbia grandi relazioni con il mondo dei giovani
Mah, resta da vedere se questi documenti serviranno in sede penale. A me pare di no, non solo per schivare anni di processi ma neppure per assicurare un esito favorevole a chi ha predisposto i testi più improbabili.
mannò, basta leggere il testo per vedere che non vuole avere nessuna valenza legale, è un po’ come il patto della crostata tra i politici!
@m.fisk
Non so, a me sembra un modo per cercare di coinvolgere il complesso della famiglia nel discorso educativo. Un tentativo. Anche se l’utilità pratica è scarsa, mi sembra meglio di niente. Anche se è difficile – da giovani – farsi carico di nuove responsabilità, non tutti i giovani di 11 anni sono uguali. I tuoi commenti mi appaiono tristemente disfattisti.
Lei ha mai letto uno di questi patti? Mettono nero su bianco l’ovvio, in modo inutilmente ampolloso; e facendo così inducono a pensare che il marinare la scuola, menare i compagni e mandare affanculo il professore non siano comportamenti da evitare in base alle più elementari considerazioni etiche, bensì atti in un certo modo naturali, ai quali si rinuncia più o meno spontaneamente per ottenere in cambio qualcosa: come se fare il bullo fosse un diritto del quale si può disporre.
Sei fortunato: da noi, prima di firmarlo, genitori e studenti devono (dovrebbero) prendere visione anche del pof e di tutti regolamenti di istituto. Quel che mi sono chiesto: ma se uno non è d’accordo (vuoi perchè negazionista, vuoi perché è più realista del re), e non firma, che succede (ammesso che se ne accorga qualcuno)?
Mah, se si mette male, considerando che il responsabile della salute dei lavoratori è… e che chi non è qualificato e privo di adeguata strumentazione non può misurare la febbre (può rilevare la temperatura) e formulare diagnosi mediche… e blabla… io in un allegato metterei anche quello. Tanto è per nutrire gli avvocati, se è come una crostata ne saranno felici.
Tutto sommato si può imparare qualcosa anche dal fineprint che ammorba la rete!
I bambini devono firmare? Eh?
Praticamente stiamo insegnando ai bambini fin da piccoli che per compiere azioni perfettamente normali e parte della quotidianità bisogna in continuazione firmare carte stracce.
L’equivalente amministrativo del “click here to accept our terms and conditions”.
comunque vi siete persi il compito per l’ingresso: portare un pensiero / un disegno / un boh sul rispettare le cinque regole anticovid.
Io sarei stato sul matematico: se per tracciare un 500 casi in una città di 21 milioni di abitanti sono stati fatti 8 milioni di test ma per tracciare 290 mila casi in una nazione di 60 milioni di abitanti sono stati fatti sempre 8 milioni di test in 6 mesi… il rispetto delle regole va preceduto dal rispetto dei cittadini da parte dello stato o è una variabile insufficientemente indipendente?