Con la storia dello smart working lungo, la mia azienda ha deciso di togliere il “posto fisso”, il che significa sgombrare tutti i nostri effetti personali, anche perché dovrebbero esserci dei lavori di ristrutturazione. Non mi è ben chiaro cosa possono fare nella mia sede, che per come è fatta non può cambiare più di tanto la struttura, ma tant’è. Ad ogni buon conto, ieri mi è arrivata la comunicazione che tra due settimane avrò uno slot di due ore per ritirare eventuali apparecchiature di ufficio (monitor, sedia ergonomica…) ed eliminare la roba che possiedo.
Stamattina un collega mi ha scritto: “ho visto la comunicazione e ho pensato a te”. Io in ufficio ho un armadio zeppo di roba. In pratica tutti i colleghi che avevano bisogno di qualcosa venivano a chiedermela. Non ho idea di cosa potrò fare in due ore (e soprattutto non ho idea di cosa Anna mi permetterà di tenere a casa…)
Ultimo aggiornamento: 2020-08-27 10:40
Da montitor a mentitor è un attimo ;)
Capisci perché non voglio scrivere post dal furbofono?
Ma cos’hai nell’armadio che possa interessare i colleghi? E’ come il gonnellino di Eta Beta? Ce l’hai un imbuto? E un goniometro? Un pitale? Uno spinterogeno? Fiori finti? :-)
Ai colleghi interessano cacciaviti e chiavi inglesi di ogni tipo, una pompa per bicicletta, contenitori vari. Poi do cose mie che non interessano ai coughing c’è per esempio un cambio completo (che ho usato spesso quando mi è arrivato un temporale addosso mentre pedalavo verso l’ufficio).
E’ il post-COVID corporate style. Chi è in affitto è fortemente incentivato a mantenere perennemente lo smart working, eliminare strutturalmente un certo numero di postazioni e spazi. Chi è proprietario pure è interessato per risparmiare sui costi fissi (riscaldamento, climatizzazione, luce etc).
Infatti anche da me hanno già eliminato diverse postazioni. Le PMI invece cambieranno poco.