Pensavo di saperne abbastanza sulle definizioni di “libero” nel mondo digitale, ma mi sono dovuto ricredere dopo aver letto questo libro (Carlo Piana, Open source, software libero e altre libertà : Un’introduzione alle libertà digitali , Ledizioni 2018, pag. 157, € 16, ISBN 9788867057665), che Wikimedia Italia ha regalato a chi contribuisce alla conoscenza libera. Ho visto che alcuni commentatori si sono lamentati dello stile di scrittura troppo leguleio: è chiaro che non hanno mai visto come scrive davvero un avvocato. Personalmente ho invece trovato il testo molto leggibile, giusto con qualche scivolata leguleia leguleica qua e là: io devo sempre fare mente locale per ricordarmi chi è il convenuto. Consiglio vivamente il testo a chiunque voglia avere un’idea di come il mondo del copyright e dei brevetti è un vero casino. Ah, una segnalazione: a pagina 110, la “dissenting opinion” del giudice Mayer in realtà è una “concurring opinion”.
Ultimo aggiornamento: 2020-07-08 22:00
Però “leguleio” è un sostantivo. L’aggettivo è “leguleico” ;)
si impara sempre qualcosa di nuovo :-)
Conosco Carlo Piana da un po’ di tempo e debbo dire che e’ molto chiaro, oltre che molto edotto, e non se la tira per niente. Mi ha anche preso in castagna su argomenti “liberi” di recente. E’ un mondo piu’ complesso di quanto non dovrebbe essere, in generale.
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