Era un venerdì 17. Ero a Canino, con altri sedici pazzi per un totale di 17 (più uno presente per procura) e abbiamo fondato Wikimedia Italia. Per i curiosi, qui c’è l’inevitabile foto di gruppo (quanto eravamo giovani…)
Purtroppo non possiamo festeggiare di persona, almeno per il momento; però bisogna dire che un po’ di strada ne abbiamo fatta. Per esempio, adesso (quasi tutti) i giornali non ci chiamano più WikiPedia Italia; siamo riusciti a farci sentire in un’audizione al Senato; Radio Rai sa che può chiamarci quando si parla di libertà della conoscenza; non ci occupiamo più solo di Wikipedia, ma delle mappe libere, delle collaborazioni con musei e biblioteche, delle iniziative con gli studenti. Dal punto di vista legale siamo diventati un’APS (che era la stessa cosa di un ONLUS), siamo sopravvissuti alla riforma del Terzo settore, e soprattutto stiamo per ottenere lo statuto di personalità giuridica, che ci permetterà di avere una libertà ben maggiore di ora. Non so se ricordate quando gli Angelucci ci chiesero 20 milioni di euro di danni. Alla fine non solo persero la causa ma dovettero pagarci le spese legali, ma capite che per l’allora presidente Frieda – che avrebbe dovuto pagare lei – ci sono state moltissime notte insonni…
Certo però che c’è ancora tanto lavoro da fare: un lavoro difficile, perché la conoscenza “per il grande pubblico” continua a essere appannaggio di élite che cercano di mantenere in tutti i modi la loro rendita di posizione. Un lavoro complicato dal fatto che noi spesso siamo la voce di Wikipedia ma non siamo Wikipedia. Un lavoro fatto ancora da troppe poche persone: non dico le masse di Facebook, ma almeno qualche migliaio di persone. Riusciremo ad arrivarci per i prossimi quindici anni?
Grazie del lavoro che avete svolto e che svolgerete.