Il mio giudizio su come il governo – e in primis “Giuseppi” Conte – sta gestendo la cosiddetta “fase 2” è negativo. Non tanto sulle misure di sostegno a chi non sta lavorando, sulle quali non ho sicuramente competenze, quanto sul balletto di aperture – non aperture – autodichiarazioni. Sono convinto che questa confusione peggiori solo le cose, e ho il sospetto che in molti abbiano già deciso che ne hanno a basta ed escono tranquillamente. Probabilmente poi c’è alla base un concetto sbagliato, quello di decidere che tutta l’Italia deve stare allo stesso livello di restrizioni alte salvo restringere ancora di più da parte degli enti locali. Onestamente la situazione in Lombardia è ben diversa che in Calabria, ma quello che è successo in pratica è che la governatrice Santelli ha deciso di fregarsene delle norme e rilassarle (cosa che poteva anche avere senso, se non fosse che è vietato) mentre i sindaci locali hanno subito fatto contrordinanze e il caos regna sovrano.
Ma non è che l’opposizione sia messa meglio, leggendo l’intervista al senatore leghista Centinaio che rivendica la grande idea di occupare di notte – ben distanziati, mi raccomando – il parlamento, manco fossero liceali in autogestione. Io mi sarei aspettato un cronoprogramma di opposizione, non i soliti slogan triti e ritriti. Capisco però che (a) ci vuole qualcuno che scriva questo benedetto cronoprogramma, (b) ci vuole qualcuno che se ne prenda la responsabilità politica e (c) si corre il rischio che qualcuno mostri come le misure proposte funzionino ancor peggio: in fin dei conti abbiamo tutti sott’occhio i risultati ottenuti da Fontana qui in Lombardia. Ma tanto ciò che conta è avere un po’ di spazio sui giornali, mica risolvere i problemi!
Ultimo aggiornamento: 2020-04-30 14:57
Demagogia, qualunquismo, una velina della Pravda e un po’ di sciacallaggio finale che non guasta mai.
La politica tutta ha qui mostrato tutta la sua inadeguatezza di fronte a questa emergenza (e forse anche tutte le altre). Avere un piano, qualsiasi, non sto a sindacare, e portarlo avanti con determinazione sarebbe meglio che nessun piano. Se poi questo piano avesse alla base un qualche ragionamento di costi/benefici non guasterebbe. Invece ho l’impressione che si vada a sentimento, a chiudi lì la stalla che scappano le vacche quando le vacche sono già uscite tutte. O peggio: facciamo così perché così appariamo fighi. D’altra parte è così che la politica affronta la maggior parte dei problemi. E qui chiudo il mio pistolotto qualunquista, anche se sinceramente vorrei tanto essere smentito da qualche fatto.