Vi siete mai chiesti come funzionino “dietro le quinte” i social network? A dire il vero è un segreto industriale, un po’ come l’algoritmo che seleziona le pagine più pertinenti quando si usa un motore di ricerca. Se però ci si accontenta di avere un’idea generale di cosa fanno, è possibile ricavare utili informazioni semplicemente osservando il loro comportamento, e soprattutto sfruttando un po’ di conoscenze matematiche. Questo è lo scopo di questo libretto (Diego Cecato e Roberto Marmo, La matematica di Facebook : Algoritmi e altri conti nei social network , Hoepli 2019, pag. 144, € 12,90, ISBN 9788820389451), che si occupa non solo di Facebook ma anche di Twitter. Forse la prima parte è un po’ troppo pesante per il lettore casuale: non solo c’è un po’ troppa matematica, ma la vera fregatura è che tanto non è sufficiente per avere una visione completa di quello che succede, e quindi chi non è davvero interessato si trova a mal partito. Se si prosegue la lettura, però, si riesce a capire come la conoscenza almeno di base della teoria dei grafi permetta di comprendere che l’apparentemente banale differenza tra i collegamenti bidirezionali di Facebook (A e B sono amici) e quelli monodirezionali di Twitter (A può seguire B anche se B non segue A) cambiano del tutto la struttura e portino ad avere dinamiche diverse. Una lettura interessante, e impreziosita da una bibliografia davvero ampia.
Interessante, non lo conoscevo. A me la matematica non spaventa, anzi: puoi dirmi se questo è preciso quanto il vecchio libro di Langville e Meyer su Google? Si parla di matrici su grafi, loro autovalori e cose così?
Matrici sui grafi sì. Per gli autovalori dovrei ricontrollare: non ero così interessato e quindi ho saltato un po’ di parti.
Grazie. Piú che altro mi interesserebbe proprio sapere quali proprietà delle matrici su grafi (simmetriche per i grafi non diretti, non simmetriche altrimenti) vengono sfruttate. Detto altrimenti: quanto è sofisticata la matematica coinvolta.
mi chiedi troppo, allora!
:-)