I gemelli non andranno nella scuola media che avremmo voluto. C’è stato l’assalto alla diligenza: noi siamo lontani da quella scuola, sarebbe sulla strada per il mio ufficio ma non è “così” vicina all’ufficio per guadagnare punti sufficienti. Ci è stato proposto lo spostamento nella seconda scuola del plesso, ma quella è davvero irraggiungibile da casa nostra. Vedremo cosa succederà: la scuola fighetta che è la nostra seconda scelta è vicino al mio ufficio per davvero, ma essendo una seconda scelta potrebbe già essere piena.
Ma quello che mi fa davvero specie è cosa succederà nella media che al momento si trova letteralmente al piano di sopra della nostra scuola elementare. In genere questa scuola ha tre classi per anno; solo il nostro anno ha avuto un boom di iscritti e sono arrivati a quattro classi. Bene: le voci di corridoio dicono che riusciranno a fare una classe di prima media. Io posso anche essere caritatevole, e pensare che l’attuale dirigente scolastica (che tra l’altro pare abbia detto “tanto dovranno tornare per forza tutti qua”) abbia ragione e siano tutti i genitori ad andare contromano. Ma in ogni caso l’Ufficio Scolastico Regionale dovrebbe prendere atto che la situazione non è sostenibile e fare qualche spostamento. Secondo voi cosa succederà?
A mia saputa a Milano il 98.5% (dati di qualche anno fa ma possono essere solo peggiorati) degli alunni delle elementari/medie si trova nella scuola di plesso di competenza territoriale, alias, quella preassegnata dal comune, e la “libertà” di scelta è solo cartacea.
i gemelli non stanno facendo le elementari nel loro plesso, anche se le distanze sono quasi le stesse.
Rimane il fatto che in media l’assegnazione della scuola è in funzione della residenza degli iscritti (e non dei gusti dei genitori).
rimane il fatto che se due terzi dei genitori hanno lo stesso gusto sarebbe opportuno che qualcuno controllasse cosa sta succedendo. (Fossimo stati solo noi, non avremmo avuto problemi di scelta della scuola…)
Grosso modo funziona così: ciascuna scuola vede quante volte è stata messa per prima e quanti posti liberi ha. La eventuale eccedenza di posti viene ripartita in modo complicato. Ma tieni presente che se le richieste superano i posti prima di va a vedere quanti di questi sono di residenti nel plesso e si accontentano quelli. Se anche dopo questo non tutti possono entrare si fa l’iter per creare una nuova sezione e poi il delta fra i residenti ed i posti disponibili viene riempito con i fuori lista ma si fa di tutto per evitare di fare nuove classi che è uno sbattimento. Tu NON sei un cliente da soddisfare. Sei un vincolo di risolvere.
stiamo continuando a parlare di due cose completamente diverse.
Lo sbattimento non è “creare nuove classi”: per dire, quando i gemelli sono arrivati in prima elementare sono uscite tre quinte e sono entrate quattro prime. Il problema è avere spazi sufficienti per aggiungere una classe. Controprova: a noi, come ad altri genitori, è stata proposta l’iscrizione all’altra scuola dell’istituto comprensivo. (Iscrizione rifiutata perché quell’altra sede è davvero scomoda, mentre questa è sulla strada casa-ufficio).
Ma il vero punto è che tu stai continuando a parlare di quello che faccio io, mentre io sto guardando la situazione di una metà abbondante dei genitori di bimbi di quinta elementare Cinquant’anni fa, quando ho fatto le elementari io, il problema non si poneva perché le iscrizioni erano rigidamente legate al bacino d’utenza. Poi è stato deciso, nel bene e nel male, che i presidi diventassero “dirigenti” con tutti gli annessi e connessi, e così è nata la lotta ad accaparrarsi gli studenti (nei limiti della logistica). Scusa, perché si fanno gli open day, secondo te?
Io in qualche modo troverò una soluzione. L’ICS dove adesso stanno i gemelli non la troverà.
Per elementari/medie gli open day si debbano fare ma si fanno controvoglia. Calati dall’alto, ma maldigeriti e di fatto senza senso. Mio figlio fa la prima media ora in una scuola privata dove le dinamiche sono diverse, ma caso caso i 3/4 dei suoi ex-compagni di classe sono ora nella media dello stesso plesso. Te lo dico e ripeto: la grande maggioranza *va a finire nel bacino di residenza*. Non solo: se succede che in un certo bacino molte persone scelgono la scuola vicina ma non di bacino, questa cosa viene attivamente scoraggiata. Dalle mie parti è così, altro che libera scelta.
ok, quindi stai parlando delle tue parti. Qui dalle mie parti la dirigente dell’elementare dei gemelli odia gli open day, le scuole dove siamo andati erano tutte interessate, coi ragazzi già frequentanti gasati (e se pensi che era un giorno non di scuola…)
Sempre Milano è…mah