Nel mio socialino di nicchia ci si è messi a parlare del metodo di Tartinville per le disequazioni di secondo grado (fidatevi: non ne volete sapere nulla. Nemmeno io ne avevo mai sentito parlare, e così ho cercato di scoprire chi fosse questo Tartinville. Ho così ingenuamente chiesto al signor Google “Tartinville wikipedia”, ottenendo come primo risultato quello mostrato qui sopra. Tutto bene? No.
Se uno va ad aprire quella pagina scopre che di Tartinville non v’è traccia. Però Google sa lo stesso che Tartinville è un matematico francese: evidentemente ha usato altre informazioni semantiche che aveva: sia per la nazionalità – mica è così facile per una macchina immaginare che Tartinville sia un cognome francese – che su di me, evitando di mostrarmi il fotografo Bernard e la coreografa Françoise (in alternativa, ci sono state in passato molte ricerche; Google ha verificato chi cliccava dove e ha parsificato il contenuto di quelle pagine). Che poi la parola “wikipedia” gli abbia fatto perdere il lume della ragione e quindi non abbia verificato se effettivamente il nome fosse ivi presente è un dettaglio. Questa espressione di intelligenza artificiale a voi forse non sembra chissà che cosa, ma a me fa molta più paura di un campione mondiale di go.
Ah: per la cronaca “il mio” Tartinville di nome fa Arthur.
Ultimo aggiornamento: 2020-01-21 15:19
Il punto è che l’intelligenza artificiale non può esistere senza la collaborazione di due cretini naturali: uno che la istanzia in codice bacato e uno che ne definisce l’uso business.
Quindi è effettivamente temibile perché è una tecnologia che si basa un substrato di stupidità garantito.
(Chiaro perché NON comprerò MAI online lo scopino per il WC?)
Beata gioventù. Un po’ OT, per ricordare che, per buoni tre quarti del secolo scorso, il metodo Tartinville era fra i più diffusi strumenti di tortura per studenti del Liceo Scientifico.
http://www.brunodefinetti.it/Opere/Trinomite%20da%20MACERATA.pdf
Ciao
Gnugnu! Ci sei ancora!
(il nostro comune amico zar aveva postato nel suddetto socialino quel testo di de Finetti: mi sono molto divertito a leggerlo)
comunque nel merito io non ho fatto Tartinville, e ho cominciato il liceo nel 1977. Quindi “buoni tre quarti del secolo scorso” è almeno leggermente esagerato…